Dalla panoramica sulle tendenze dell'affidabilità tra tipologie di auto alle classifiche delle più e meno affidabili secondo il TUV 2026, cause di guasti, impatto di età e percorrenza e consigli.
Il rapporto TÜV 2026 è una delle fonti più autorevoli per quanto riguarda l'affidabilità e la frequenza dei guasti nei veicoli usati circolanti in Europa. Redatto ogni anno sulla base di oltre 9,5 milioni di ispezioni tecniche periodiche, offre un'analisi dettagliata sui difetti riscontrati nelle auto di tutte le categorie, fornendo così preziose informazioni a chi desidera effettuare un acquisto consapevole sul mercato delle auto di seconda mano.
Quest'ultima edizione riflette l'avanzamento tecnologico nei segmenti delle motorizzazioni, confermando come ora anche veicoli elettrici e ibridi siano pienamente valutati insieme ai tradizionali modelli a combustione. L'affidabilità, la sicurezza e la frequenza dei guasti sono i parametri che più interessano chi si rivolge oggi al mercato delle auto usate, e il report si pone come punto di riferimento per individuare le vetture più consigliabili e quelle invece da evitare.
L'ultima edizione del TÜV Report mostra come il panorama della mobilità sia sempre più composto da modelli elettrici e ibridi, ormai sottoposti alle stesse rigorose valutazioni riservate tradizionalmente ai veicoli a combustione. Le ispezioni raccolte indicano che i veicoli elettrici stanno eguagliando, se non superando, i livelli di affidabilità delle controparti tradizionali, grazie agli standard costruttivi sempre più elevati e all'avanzamento della tecnologia.
Interessante notare come le differenti tecnologie presentino vantaggi specifici: le auto ibride, ad esempio, combinano la semplicità della meccanica termica con la riduzione dei punti critici tipici degli EV, riducendo la probabilità di guasti gravi. Modelli come la Mazda 2 ibrida guidano le classifiche, dimostrando che le soluzioni miste garantiscono un compromesso ideale fra durata del veicolo e semplicità di manutenzione. Dal lato opposto, le auto elettriche hanno visto un incremento nella loro presenza sia sul mercato che nelle statistiche di ispezione: oggi vengono valutati ben 18 modelli nel report 2026, con una tendenza in salita nel numero di veicoli considerati.
La percentuale di guasti significativi (definiti SF) è comunque in lieve aumento, passato al 21,5% del totale delle vetture ispezionate, complici sia il progressivo invecchiamento del parco veicoli sia i rallentamenti negli investimenti in manutenzione da parte dei proprietari. Tuttavia continua ad aumentare anche il numero di auto che ottengono risultati eccellenti alle verifiche tecniche, segno di una tenuta qualitativa del comparto, soprattutto fra i modelli più recenti. Da notare inoltre la tenuta di affidabilità dei marchi giapponesi e la progressiva crescita delle elettriche nei vertici di categoria.
Il TÜV Report 2026 ha stilato una classifica dei veicoli che si sono distinti per basse percentuali di guasti significativi dopo i primi anni di utilizzo. Fra le compatte, la Mazda 2 ibrida si aggiudica il Bollino d'Oro con solo il 2,9% di difetti riscontrati dopo due-tre anni e una percorrenza media di 29.000 km. Seguono la Mercedes Classe B e la Volkswagen T-Roc (entrambe 3% di SF), quindi la Toyota Yaris Cross (3,2%) e le BMW Serie 1 e 2 (rispettivamente 3,2% e 3,3%):
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Modello |
Tasso SF (%) |
Percorrenza media (km) |
|
Mazda 2 Hybrid |
2,9 |
29.000 |
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Mercedes Classe B |
3,0 |
41.000 |
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VW T-Roc |
3,0 |
37.000 |
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Toyota Yaris Cross |
3,2 |
n.d. |
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BMW Serie 1/2 |
3,2 / 3,3 |
n.d. |
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Mini Cooper SE |
3,5 |
n.d. |
|
Fiat 500 E (Mini) |
4,2 |
26.000 |
Nella parte bassa della classifica emergono modelle che si distinguono per una quantità superiore alla media di guasti significativi già nei primi anni di utilizzo. A chi si affaccia al mercato delle auto di seconda mano, è importante conoscere quali modelli possono aumentare rischi e costi imprevisti:
Dall'esame dei dati TÜV emerge che i guasti più frequenti non riguardano il sistema di trazione principale, ma piuttosto componenti accessorie indispensabili al funzionamento quotidiano:
L'aumento dell'età media del parco circolante (oltre 10 anni in mercati importanti come il tedesco) è tra i principali fattori di incremento dei guasti significativi, soprattutto per i modelli meno recenti. Il TÜV Report sottolinea che il rischio di guasti si accentua con il passare degli anni e l'aumento della percorrenza, ma sottolinea anche come i nuovi standard qualitativi dei veicoli più moderni abbiano migliorato la resistenza complessiva alle sollecitazioni del tempo.
Alla prova del tempo, alcune citycar (come Fiat Panda, Opel Corsa e Toyota Aygo) si confermano tra le più resistenti anche dopo dieci anni e quasi 90.000 km. Modelli di fascia premium, come i SUV Mercedes, presentano tassi di guasto solo leggermente superiori intorno al 14%, nonostante percorrenze fino a 170.000 km. Questo dimostra che la scelta di auto costruite con materiali di qualità e ben mantenute premia anche a distanza di anni.