L’intervento di Bankitalia ha evidenziato, nelle audizioni parlamentari, la necessità di garantire equilibrio tra stimolo alla crescita, gestione dei conti pubblici e rispetto delle nuove regole europee. In questo contesto, la Banca d’Italia si è posta come osservatore autorevole e attore istituzionale in grado di offrire una valutazione tecnica sulle scelte governative, con particolare attenzione all’impatto delle misure su famiglie, imprese e sistema bancario.
Il giudizio espresso da Bankitalia si fonda su dati, previsioni aggiornate e uno sguardo prospettico sull’intera manovra, imprimendo autorevolezza e affidabilità alla discussione pubblica e istituzionale.
Analisi delle principali misure della Manovra 2026: Irpef, pensioni, rottamazione e famiglie
La nuova impostazione della manovra prevede interventi mirati per sostenere determinate categorie, in risposta alle difficoltà imposte da inflazione e crescita rallentata. Gli ambiti oggetto di maggior attenzione, anche alla luce delle risorse disponibili più limitate rispetto al passato, sono:
- Irpef: viene confermata la riduzione della seconda aliquota dal 35% al 33% per i redditi compresi tra i 28.000 e i 50.000 euro. Questo intervento si traduce in un beneficio diretto per il ceto medio, anche se la platea e il vantaggio medio risultano contenuti rispetto alle aspettative iniziali.
- Pensioni: la riforma introduce una deroga selettiva al meccanismo di adeguamento automatico dell’età pensionabile all’aspettativa di vita, prevista dal 2027. Lo stop all’aumento dei tre mesi verrà applicato solo a chi compie 64 anni in quell’anno, mitigando così il cosiddetto “scalino” pensionistico e contenendo la crescita della spesa pubblica.
- Rottamazione quinquies: è prevista una nuova definizione agevolata della riscossione dei carichi affidati all’agente, con possibilità di spalmare i pagamenti su 108 rate nell’arco di nove anni. L’accesso è riservato a contribuenti con precisi requisiti e mira a rendere più stabile il gettito e a ridurre il contenzioso fiscale.
- Sostegno alle famiglie: il pacchetto di misure include l’introduzione di tre mesi ulteriori di congedo parentale all’80%, l’introduzione o rafforzamento di detrazioni calibrate sul quoziente familiare, e l’ipotesi di rafforzamento di incentivi all’occupazione femminile, come il bonus mamme.
- Agevolazioni per la casa: confermata la detrazione del 50% per ristrutturazioni delle prime case e prorogati i bonus per mobili e grandi elettrodomestici, mentre il superbonus 110% è limitato agli immobili danneggiati dal sisma in alcune regioni.
L’insieme di queste misure intende rispondere in modo selettivo alle richieste sociali più pressanti, muovendosi all’interno di una cornice di saldo pubblico molto stringente e organizzando le priorità in funzione della sostenibilità finanziaria.
Il giudizio di Bankitalia sulla rottamazione quinquies: impatti sul gettito e sull'efficacia fiscale
L’analisi del nuovo intervento sulla rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali evidenzia diverse criticità. Secondo le valutazioni espresse dall’istituto monetario, la definizione agevolata comporterà una perdita di gettito stimata in 1,5 miliardi nel 2026, con un ulteriore impatto negativo di 0,5 miliardi annui nei due anni successivi. Questa flessione non si traduce in un miglioramento strutturale dell'efficacia fiscale:
- Le precedenti edizioni dell’agevolazione non hanno prodotto un sensibile aumento delle riscossioni effettive, limitando l’efficacia dell’azione di recupero da parte dello Stato.
- L’adozione ripetuta di misure similari rischia di minare l’affidabilità dell’apparato fiscale, favorendo aspettative di ulteriori interventi e indebolendo l’incentivo a regolarizzare spontaneamente la posizione fiscale.
- Si rafforza il rischio di profili di iniquità tra soggetti che rispettano le regole e chi vi si sottrae confidando in futuri condoni.
Bankitalia sottolinea, inoltre, come queste misure abbiano effetti transitori e siano spesso difficili da rimuovere, incidendo solo temporaneamente sulla domanda interna senza produrre i benefici attesi in termini di entrate e legalità fiscale.
Sanità, imprese e investimenti pubblici nella manovra: risorse e priorità
Una quota significativa delle risorse della legge di bilancio 2026 viene allocata per supportare settori chiave quali sanità, comparto produttivo e investimenti pubblici. Analizzando la ripartizione degli stanziamenti, emergono i seguenti punti:
- Sanità: il rifinanziamento del Fondo sanitario nazionale comporta un incremento delle risorse di circa 2,5 miliardi, in parte destinate ad assunzioni di personale, indennità specifiche e interventi per la riduzione delle liste d’attesa. Viene inoltre previsto un aumento dei tetti di spesa farmaceutica e il sostegno all’acquisizione di nuovi dispositivi medici e tecnologie innovative.
- Imprese: il rinnovo dell’Ires premiale con aliquota ridotta premia ulteriore reinvestimento degli utili e iniziative d’innovazione. Ulteriori misure agevolative si rivolgono al settore industriale in ottica di transizione tecnologica ed efficienza energetica.
- Investimenti pubblici: gli interventi in conto capitale ricevono nuove risorse, con una quota significativa indirizzata verso infrastrutture strategiche come la rete ferroviaria e la viabilità, nonché verso il rinnovo tecnologico delle amministrazioni pubbliche.
| Settore |
Incremento Risorse (mld €) |
| Sanità |
+2,5 |
| Imprese |
Non quantificato (agevolazioni Ires e incentivi 5.0) |
| Investimenti pubblici |
+3,7 (infrastrutture, digitalizzazione) |
L’assegnazione delle risorse punta a mantenere elevata la qualità dei servizi pubblici e a stimolare, in prospettiva, la crescita e la produttività del sistema economico italiano, anche nell’ottica dell’attuazione degli impegni previsti dal PNRR.
Contributo delle banche, tassazione e stabilità del sistema finanziario
L’equilibrio della manovra 2026 si regge anche su un maggiore contributo richiesto al sistema bancario, deliberato su base concertata con il comparto e volto a sostenere alcune delle misure rilevanti, in particolare sul fronte delle pensioni. L’ammontare stimato del contributo si attesta attorno ai 3 miliardi. Questo intervento si aggiunge agli ordinari regimi fiscali già applicati agli intermediari finanziari e alle assicurazioni, che saranno oggetto di un ulteriore inasprimento temporaneo del prelievo.
L’analisi dei rischi e delle prospettive per il settore evidenzia alcuni punti chiave:
- La solidità patrimoniale degli istituti italiani si conferma solida nel panorama europeo, con una redditività tra le più elevate del continente.
- Permangono tuttavia rischi legati ad accumulo di DTA e alla volatilità delle future regolamentazioni fiscali: Bankitalia raccomanda di limitare la frequenza dei cambiamenti improvvisi della pressione fiscale sul settore, per evitare effetti boomerang sulla fiducia degli investitori e sulla stabilità del mercato.
- Il dibattito sulle misure di tassazione degli extraprofitti rimane acceso, con esponenti politici e ABI che sottolineano la necessità di interventi realizzati in accordo con il sistema bancario, senza penalizzazioni eccessive che rischierebbero di ricadere sui risparmiatori e sulle imprese.
Il confronto istituzionale si svolge anche alla luce delle nuove priorità finanziarie dettate dalla necessità di mantenere stabile il rapporto deficit/PIL e di rispettare i vincoli europei.
Criticità rilevate da Bankitalia: coperture, misure transitorie e aumento della diseguaglianza
Nel corso delle audizioni, Bankitalia ha segnalato diverse criticità sulla tenuta complessiva della manovra, in particolare per quanto riguarda l’affidabilità delle coperture finanziarie e la natura temporanea di molte misure. La sottolineatura principale riguarda:
- Coperture incerte: il rischio principale individuato riguarda la presenza di misure le cui fonti di finanziamento non sono strutturali, tra cui la riprogrammazione di fondi PNRR e tagli temporanei su capitoli di spesa pubblica.
- Misure transitorie: l’introduzione di interventi dalla validità annuale o biennale, sebbene utili per sostenere la domanda nel breve periodo, rischia di complicare la gestione complessiva del debito pubblico e alimentare aspettative difficilmente sostenibili nel medio termine.
- Aumento della diseguaglianza: l’effetto redistributivo delle politiche espansive risulta potenzialmente limitato: il taglio dell’Irpef, ad esempio, avvantaggia maggiormente i redditi medio-alti. Allo stesso tempo, la ripetuta introduzione di definizioni agevolate sui debiti fiscali può penalizzare chi rispetta regolarmente le regole, alimentando percezioni di iniquità e aumentando la distanza sociale tra contribuenti.
Questi aspetti inducono l’istituto a raccomandare un rafforzamento della programmazione pluriennale, evitando il ricorso frequente a misure occasionali e orientando l’azione pubblica verso la stabilità fiscale e la coesione sociale.
Prospettive economiche e raccomandazioni di Bankitalia per la finanza pubblica
Secondo le recenti proiezioni dell’autorità monetaria, la crescita reale attesa per il 2025 e il 2026 rimane modesta, penalizzata dalla debole domanda estera e dall’incertezza internazionale. Per il prossimo biennio si prevede un PIL in aumento limitato (+0,5% nel 2025), elemento che impone cautela nella gestione delle risorse.
- Bankitalia invita a privilegiare riforme strutturali che migliorino la competitività e la produttività del sistema Paese.
- Raccomanda inoltre di adottare misure permanenti, abbandonando il ricorso sistematico a norme transitorie che rischiano di aggravare il debito a fronte di benefici effimeri sulla domanda interna.
- Un efficace coordinamento tra programmazione di bilancio nazionale ed europea rappresenta la chiave per rafforzare credibilità e sostenibilità fiscale nel medio-lungo termine.
La traiettoria indicata da Bankitalia punta su rigorosa selezione delle priorità, trasparenza nelle scelte finanziarie e continuo monitoraggio dell’efficacia delle politiche pubbliche, per accrescere affidabilità e inclusività del sistema economico italiano.