Bollette elettriche gonfiate per miliardi: un’indagine Arera rivela i meccanismi usati dagli operatori e le conseguenze su consumatori e mercato, tra inefficienze istituzionali, impatti sociali e necessità di maggiore trasparenza.
Nel biennio 2023-2024 il settore dell’energia elettrica in Italia è stato interessato da significative anomalie, che hanno portato ad aumenti ingiustificati nei costi a carico di famiglie e imprese. L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera), responsabile della sorveglianza sui mercati energetici nazionali, ha rivelato che alcune pratiche messe in atto da specifici operatori hanno generato bollette gonfiate per 5 miliardi di euro in totale.
Le criticità riguardano fenomeni complessi quali la manipolazione dei prezzi sul mercato elettrico all’ingrosso, in un momento storico già segnato dall’aumento dei costi delle materie prime e dalla transizione dal mercato tutelato a quello libero.
L’avvio dell’analisi, in un periodo in cui si parla dello scontrino dell'energia, è stato motivato da comportamenti atipici rilevati tra i produttori nel “mercato del giorno prima”, segmento cardine per la definizione dei prezzi all’ingrosso dell’energia. L’indagine ha evidenziato una consistente alterazione nel meccanismo di formazione dei prezzi attraverso quello che Arera definisce “trattenimento economico di capacità”. Tale comportamento ha comportato un aumento medio del prezzo di vendita non supportato dai reali costi produttivi.
La ricerca, composta da approfondite simulazioni tecniche e comparazioni con costi standard, ha dimostrato che gran parte dell’aggravio è stato imputabile alle centrali a gas, con incrementi medi pari all’84% nel 2023 e al 69% nel 2024, ma anche impianti eolici e fotovoltaici hanno inciso sulle anomalie dei prezzi nelle rispettive fasce orarie. Le stime Arera suggeriscono l’assorbimento di circa 5,3 miliardi di euro in extra-costi per gli utenti, una cifra che i dati ufficiali hanno permesso di delineare con ragionevole certezza.
In Italia, la determinazione del prezzo dell’energia avviene in gran parte attraverso il mercato del giorno prima, gestito dal Gestore dei Mercati Energetici (GME). In questa piattaforma, produttori e fornitori presentano offerte di vendita e acquisto per immettere e prelevare energia nella rete nazionale, validando transazioni che coprono le diverse aree del Paese.
Il prezzo di riferimento (PUN) è definito dall’incontro tra domanda e offerta, spesso influenzato dai costi marginali delle centrali più costose tra quelle necessarie per soddisfare la richiesta. Gli impianti a ciclo combinato alimentati a gas rivestono un’importanza primaria, dato il loro impatto diretto sul prezzo d’equilibrio, ma anche la penetrazione delle rinnovabili contribuisce a movimentare i prezzi orari e giornalieri.
Dall’indagine è emersa una reiterata pratica da parte di diversi operatori: il trattenimento economico di capacità. Questo stratagemma consiste nel presentare, nella fase di offerta, quantitativi di energia inferiori alla reale potenzialità produttiva degli impianti. Di conseguenza, una riduzione nell’offerta percepita induce un aumento del prezzo di mercato, giustificato solo da un’apparente carenza di energia.
Arera ha constatato che nel 2023 tale fenomeno ha riguardato più della metà delle ore di mercato, arrivando al 58,6% delle ore nel 2024. I maggiori rincari sono stati registrati nelle zone con minore capacità installata, come la Sicilia, e si sono manifestati anche nelle fonti rinnovabili, dove il trattenimento ha coinvolto il 100% delle ore per l’eolico e fino al 77% per il fotovoltaico.
L’esposizione a ulteriori oneri è stata particolarmente pesante per la clientela non tutelata, spesso impreparata a far fronte alle fluttuazioni di un mercato percepito come poco trasparente. Il disagio sociale registrato dalle associazioni dei consumatori, tra cui Federconsumatori, testimonia il crescente malcontento ed evidenzia la necessità di ristori e di una revisione delle regole di mercato.
Anno |
Rincaro medio €/MWh |
Quantità trattenuta (TWh) |
Extra-costi stimati (mld €) |
2023 |
106 |
54 |
2,7 |
2024 |
74 |
61 |
2,6 |
L’emergere dei dati relativi alle bollette gonfiate per 5 miliardi ha scatenato una serie di prese di posizione nel panorama politico e sociale. Le opposizioni parlamentari hanno chiesto chiarimenti urgenti al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, sottolineando la necessità di indagini più approfondite, nonché di misure sanzionatorie adeguate e di ristoro per i consumatori. Federconsumatori e altre associazioni di tutela hanno ribadito le richieste di trasparenza e regolamentazione più stringente.
Dal canto loro, i produttori di energia, rappresentati da Elettricità Futura, hanno rigettato le accuse, sostenendo che i sistemi di calcolo adottati per la stima degli extra-ricavi sarebbero viziati da ipotesi irrealistiche sui costi effettivi. L’Arera, infine, pur riconoscendo le criticità, ha sottolineato il carattere conoscitivo dell’indagine e la necessità di ulteriori riscontri prima di poter aprire procedure sanzionatorie, in linea con il regolamento europeo REMIT.