Nel 2026 la spesa per luce e gas dovrebbe finalmente diminuire: dati, stime e trend mostrano come famiglie e imprese potranno beneficiare di un calo, grazie anche alle misure previste dal nuovo decreto Energia
Nel 2026, cittadini e imprese potranno beneficiare di un importante alleggerimento della spesa energetica, segnando una svolta rispetto alle preoccupazioni maturate negli anni precedenti. Diverse analisi di mercato e previsioni, come quelle elaborate da Facile.it e fonti autorevoli del settore energetico, indicano un trend di diminuzione dei costi sia per l’elettricità che per il gas naturale. Tali segnali sono il frutto di una serie di fattori combinati, dalla riduzione delle quotazioni internazionali di gas e luce alla spinta degli interventi normativi diretti a contenere gli oneri sulle bollette.
I risparmi attesi per una famiglia tipo si mostrano tangibili: stime di settore prevedono una riduzione complessiva attorno al 9% rispetto all’anno precedente. Questo si tradurrà in una diminuzione della spesa annuale, offrendo un nuovo scenario per la gestione del budget domestico e una maggiore sostenibilità per le attività produttive. Le prospettive positive sono il risultato di un quadro normativo in evoluzione e di politiche mirate a ottimizzare il mercato energetico nazionale, avvicinando il Paese agli standard europei di competitività e accessibilità.
La tendenza al ribasso riflette inoltre il contesto più ampio delle dinamiche di mercato europee e globali, che vedono i prezzi delle commodities energetiche allinearsi verso livelli più gestibili. In quest’ottica, il sistema Italia sembra pronto a raccogliere i frutti di una gestione più efficiente dell’emergenza energetica, aprendo la strada a nuove opportunità per imprese, famiglie e istituzioni.
L’attenzione verso l’andamento delle spese per elettricità e gas resta elevata in tutto il Paese, soprattutto dopo i forti aumenti recenti. Gli analisti rilevano ora segnali di riduzione significativa dei prezzi all’ingrosso, con potenziali effetti positivi sulla spesa finale per i consumatori. Per il 2026 si prospetta un risparmio stimato attorno a 212 euro per una famiglia media qualificata nel mercato libero a tariffa variabile, secondo i dati di settore, con una spesa totale che dovrebbe stabilizzarsi intorno ai 2.236 euro, rispetto ai 2.450 euro del 2025.
Queste previsioni sono costruite sull’osservazione dei principali indicatori energetici, tra cui il PUN (Prezzo Unico Nazionale) per l’energia elettrica e il PSV per il gas naturale:
| Risparmio stimato 2026 | Valore annuo stimato | Variazione % rispetto al 2025 |
| Spesa elettrica | circa 700 € | -2% |
| Spesa gas | circa 1.536 € | -12% |
| TOTALE | 2.236 € | -9% |
La metodologia adottata per queste previsioni fa riferimento ai consumi standard di una famiglia tipo, proiettando le variazioni sui parametri di riferimento di mercato indicati dagli scambi su European Energy Exchange e dalla dinamica degli indici PSV e PUN.
Per le imprese, il contesto si presenta altrettanto favorevole, soprattutto grazie alle misure previste dal nuovo quadro regolatorio e all’eliminazione di barriere e oneri che hanno pesato sulla bolletta energetica negli ultimi anni. L’eliminazione graduale di voci come quella degli oneri di sistema potrà incidere in modo proporzionale sui costi operativi, favorendo la competitività delle attività produttive italiane.
Non va trascurata inoltre l’attenzione riservata ad un tema cruciale per la programmazione strategica delle imprese: la diminuzione dello spread tra i prezzi del mercato italiano (PSV) e quelli del mercato olandese (TTF), da cui deriva buona parte delle fluttuazioni nel prezzo del gas. Su questo fronte, l’integrazione auspicata tra mercati punta a generare ulteriore stabilità e risparmi nell’ordine di circa un miliardo di euro annuo su scala nazionale.
Sul lato della domanda, sia famiglie che aziende sono invitate a monitorare le opportunità offrete dal nuovo scenario per pianificare consumi e investimenti in modo efficiente, beneficiando delle minori pressioni sui costi strutturali derivanti dall’energia.
Il nuovo decreto Energia segna una svolta concreta nell’approccio alla gestione degli oneri di sistema e nella pianificazione degli interventi a medio e lungo termine per la sostenibilità energetica nazionale. Una delle novità più rilevanti è la cartolarizzazione degli oneri di sistema oggi presenti in bolletta, misura che coinvolge direttamente Cassa Depositi e Prestiti e mira a liberare risorse per circa 30 miliardi di euro nell’arco di sei anni; ciò si tradurrà in una riduzione del costo dell’energia pari a circa 20 €/MWh per ogni utenza, indipendentemente da reddito o entità dei consumi.
Nella pratica, si assisterà all’eliminazione della componente “Asos” dalle bollette, ovvero gli oneri diretti al finanziamento delle energie rinnovabili e della cogenerazione. L’intervento strutturato attraverso la Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali prevede l’emissione di titoli obbligazionari, garantendo all’operazione la solidità finanziaria e la copertura dei fondi, senza impattare sulle garanzie dei consumatori finali.
Ulteriori ambiti di azione, come richiesto dal mondo industriale, includono:
Nella seguente tabella sono riassunte le principali misure del nuovo decreto e i relativi impatti stimati:
| Misura | Durata | Impatto atteso |
| Cartolarizzazione oneri di sistema | 2026-2030 | Risparmi diretti di 20 €/MWh; risorse liberate: 25-30 mld € |
| Eliminazione spread TTF-PSV | Permanente | Risparmi annui su bollette nazionali per circa 1 mld € |
| Repowering e sviluppo impianti nucleari SMR | Pluriennale | Aumento sicurezza ed efficienza, diversificazione mix energetico |
L’insieme di queste misure trasforma il contesto energetico italiano, garantendo un orizzonte di maggiore certezza per famiglie, imprese e investitori; il sistema punta su strumenti finanziari avanzati, innovazione tecnologica e una progressiva riduzione degli oneri in bolletta come elementi cardine della strategia nazionale.
L’impegno delle istituzioni verso la trasparenza, la semplificazione delle procedure e il supporto all’efficienza rafforza la prospettiva di un sistema sempre più in grado di offrire vantaggi duraturi e sostenibili. Questi interventi strutturali, se mantenuti e sviluppati negli anni a venire, potranno rappresentare un nuovo modello energetico per l’Italia, in linea con le migliori pratiche e standard europei.