Bollo moto 2026: regole, importi e novità in primo piano. Una panoramica su chi deve pagare, come calcolare l’importo tra potenza, classe ambientale e regole regionali, con dettagli su scadenze, esenzioni e riduzioni.
La tassa di proprietà sui motocicli, comunemente chiamata "bollo moto", resta una delle principali imposte legate alla detenzione di un veicolo a motore in Italia. Per il 2026, vengono confermate diverse regole strutturali che garantiscono uniformità nazionale ma lasciano spazio a specificità regionali. Il bollo viene applicato a prescindere dall'effettivo utilizzo del mezzo: che la motocicletta venga parcheggiata per mesi in garage o usata quotidianamente, il pagamento è sempre dovuto.
La ragione di questa imposizione deriva dal fatto che l'imposta è legata esclusivamente al possesso, non alla circolazione. Tutti i motocicli con cilindrata superiore ai 50 cc iscritti al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) sono soggetti all'obbligo: ciò include sia moto recenti che mezzi storici, salvo eventuali eccezioni disciplinate da norme specifiche.
Restano esclusi dalla tassazione annua i ciclomotori sotto i 50 cc, per i quali si applica invece una tassa di circolazione da versare solo se si intende utilizzare il mezzo sulle strade pubbliche.
Nell’ottica EEAT, è importante sottolineare la funzione pubblica della tassa: il bollo moto finanzia le regioni e contribuisce alle spese di gestione e manutenzione della rete stradale. Il soggetto tenuto al versamento coincide con l’intestatario risultante dai registri ufficiali al momento della scadenza del pagamento. In famiglia, anche chi utilizza la moto più di frequente ma non figura come proprietario, non ha responsabilità diretta nei confronti dell’obbligo.
Il rispetto delle regole, aggiornate annualmente anche alla luce di eventuali modifiche normative o innovazioni tecnologiche, resta centrale nella disciplina delle imposte di possesso sui veicoli motorizzati. Nel 2026, la legge si fa carico di preparare i cittadini ad adempiere senza incertezze, chiarendo anche eventuali dubbi ricorrenti.
Determinare la cifra esatta da corrispondere per il bollo moto nel 2026 richiede attenzione a diversi fattori, dal momento che l’importo non è uniformemente fisso per tutte le tipologie di mezzi. Le componenti discriminanti sono essenzialmente tre: potenza in kilowatt (kW), categoria ambientale “Euro” e tariffe localmente applicate.
Il riferimento normativo principale resta la tariffa statale, ma le regioni possiedono autonomia nel definire eventuali maggiorazioni o agevolazioni. In linea di principio, i motocicli fino a 11 kW di potenza (pari a circa 15 cavalli) pagano un importo fisso che varia in base alla classe ambientale come da tabella seguente:
| Classe ambientale | Importo annuale (€) |
| Euro 3 o superiore | 19,11 |
| Euro 2 | 21 |
| Euro 1 | 23 |
| Euro 0 | 26 |
Una specifica importante riguarda l’arrotondamento dei valori di potenza: i decimali non vengono considerati e si arrotonda sempre per difetto. Per le motociclette che superano la soglia degli 11 kW, alla quota fissa si aggiunge una componente variabile per ogni kW eccedente, anch’essa diversificata in base alla categoria Euro:
| Classe Euro | Quota variabile per kW eccedente 11 |
| Euro 3 o superiore | 0,88 € |
| Euro 2 | 1 € |
| Euro 1 | 1,3 € |
| Euro 0 | 1,7 € |
Per fare un esempio pratico, una moto Euro 3 da 50 kW verserà la quota fissa di 19,11 euro più 0,88 euro per ciascuno dei 39 kW “eccedenti”: totale pari a 53,43 euro.
La variazione regionale delle tariffe rappresenta un ulteriore aspetto di attenzione: alcune amministrazioni locali hanno disposizione di modificare le aliquote, tanto in aumento quanto in diminuzione, rendendo il calcolo manuale poco affidabile in certi contesti. Per evitare errori, si consiglia di utilizzare il calcolatore digitale fornito dall’ACI, che restituisce l’importo aggiornato in base a Regione, classe “Euro” e potenza reale della moto.
Alcune regioni, inoltre, adottano misure incentivanti per categorie di cittadini specifiche, soprattutto in riferimento alle moto meno inquinanti o ai residenti in zone a maggiore densità urbana. Queste disposizioni si basano spesso su leggi regionali specifiche che devono essere consultate caso per caso.
Da segnalare che le tariffe vengono periodicamente adeguate sulla base di indicatori ISTAT o in relazione a politiche di sostenibilità ambientale, seguendo le direttive statali.
Le date e le modalità per assolvere il pagamento dell’imposta annuale sono regolate da principi chiari ma prevedono differenze legate all’anno di prima immatricolazione del mezzo.
Recenti interventi normativi hanno uniformato parte delle scadenze, introducendo una nuova regola per i veicoli registrati dal 1 gennaio 2026: per queste moto, il bollo va versato entro l’ultimo giorno del mese successivo all’immatricolazione. Dall’anno seguente, il termine cadrà sempre entro l’ultimo giorno dello stesso mese in cui ricorre l’anniversario della registrazione.
Per le motociclette immatricolate prima di questa data, restano valide le vecchie scadenze: generalmente gennaio con pagamento entro febbraio, oppure luglio con saldo entro agosto. E’ sempre opportuno consultare la ricevuta dell’ultimo pagamento o accedere ai servizi digitali (portale ACI, app “IO”, home banking) per verificare la propria posizione.