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Bonus auto 2025, non si potrŕ richiedere in tutta Italia ma solo nelle zone FUA

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Zone FUA bonus auto 2025

Il bonus auto 2025 introduce limiti territoriali rivoluzionari, riservando gli incentivi solo alle zone urbane funzionali (FUA). Requisiti, veicoli ammessi, importi previsti, esclusioni e risvolti sociali della misura.

L'atteso pacchetto di incentivazioni per l'acquisto di veicoli a zero emissioni raggiunge nel 2025 una svolta normativa di rilievo: l'ecobonus auto, infatti, sarà accessibile solo in determinati territori, le cosiddette aree urbane funzionali. Il Governo, attraverso uno stanziamento di quasi 600 milioni di euro provenienti dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), punta a sostituire una quota consistente del parco auto circolante, riservando però il contributo economico esclusivamente a chi risiede o ha sede legale in ambiti territoriali con alta densità di popolazione e pendolarismo.

La logica sottostante trova ragione nella necessità di orientare i benefici dove traffico e inquinamento risultano più marcati, anche in relazione alle direttive europee sulla qualità dell'aria. Questa decisione comporta una selezione dei potenziali destinatari, con quasi la metà della popolazione nazionale che ne resterà esclusa. L'approccio mira a ottimizzare l'impatto della misura, ma pone anche interrogativi sull'equità e sull'efficacia sociale della strategia adottata.

Cosa sono le aree urbane funzionali (FUA): definizione e impatto sulle famiglie italiane

La nozione di area urbana funzionale (FUA) è un costrutto demografico introdotto dall'Istat e recepito da Eurostat con l'obiettivo di identificare quegli aggregati territoriali caratterizzati da una forte interconnessione economica e sociale rispetto a un centro urbano principale. Una FUA comprende non soltanto la città centrale ma anche tutti i comuni limitrofi da cui provengono consistenti flussi di pendolarismo quotidiano diretti verso la “City” per ragioni di lavoro o studio. Le caratteristiche sono:

  • City principale: centro con almeno 50.000 abitanti.
  • Comuni della commuting zone: aggregato di territori contigui caratterizzati da intenso scambio di pendolari con la città centrale.
Secondo i dati aggiornati, in Italia sono riconosciute 83 FUA, che comprendono oltre 1.890 comuni e accolgono circa il 55,8% della popolazione nazionale. Tra gli esempi di maggior rilievo figurano i sistemi urbani di Milano, Roma, Napoli e Torino, con le rispettive aree metropolitane. L'inclusione delle commuting zone permette di cogliere la reale dimensione del fenomeno urbano italiano, che spesso supera i confini amministrativi tradizionali.

La selezione dei beneficiari degli incentivi si basa proprio su questa classificazione, il che implica che molte famiglie residenti in zone rurali, montane o in piccoli comuni periferici saranno escluse dal provvedimento. Di conseguenza, la misura favorisce nuclei familiari che vivono o lavorano nelle aree a maggiore densità abitativa e di traffico, riconoscendo comunque il ruolo centrale delle FUA nella transizione verso una mobilità sostenibile.

Requisiti per accedere agli incentivi: residenza, rottamazione e ISEE

Per ottenere il bonus statale destinato all'acquisto di auto elettriche nel 2025, occorre soddisfare una serie di condizioni oggettive, con particolare attenzione a tre parametri:

  • Residenza: la persona fisica - o la microimpresa - deve risiedere o avere sede legale in un comune ricompreso nell'elenco nazionale delle aree urbane funzionali, consultabile sul portale ISTAT e su SITUAS.
  • Rottamazione: l'accesso agli incentivi è vincolato all'eliminazione di un veicolo termico (benzina, diesel o bifuel) di categoria M1 con omologazione fino a Euro 5, di proprietà da almeno 12 mesi. Per le microimprese, requisito analogo riguarda veicoli commerciali N1 o N2.
  • ISEE: introdotto quale parametro selettivo per graduare l'importo del contributo. La soglia massima ammissibile è fissata a 40.000 euro di ISEE per il nucleo familiare.
È richiesta la presentazione della certificazione ISEE aggiornata, nonché la documentazione che attesta la titolarità e la detenzione del veicolo da rottamare nei tempi previsti. Vale anche il principio di unicità per nucleo familiare: ogni beneficiario può accedere alla misura una sola volta.

Veicoli e soggetti ammessi: categorie, fasce di beneficiari e esclusioni

L'articolato tecnico del provvedimento stabilisce con chiarezza quali veicoli e soggetti possono essere coinvolti nell'erogazione del beneficio:

  • Veicoli ammessi: solo auto 100% elettriche nuove appartenenti alla categoria M1 (destinate al trasporto di persone, massimo 8 posti più conducente). È esclusa qualsiasi forma di alimentazione ibrida, plug-in o termica di nuova immatricolazione.
  • Microimprese: ammesse per l'acquisto di veicoli elettrici commerciali delle categorie N1 e N2, con incentivo fino al 30% del prezzo (massimo 20.000 euro per veicolo).
  • Esclusioni: sono escluse persone fisiche residenti fuori dalle FUA, chi non effettua la rottamazione richiesta e tutti coloro che non rientrano nelle soglie di ISEE. Nessun incentivo su leasing o noleggio di lungo termine, né su veicoli tipo quadricicli, motocicli o usati.
Le microimprese, come definite dall'Unione Europea (Regolamento UE n. 651/2014), possono presentare domanda se localizzate nelle aree ammesse e se rispettano i vincoli sulla dimensione d'impresa e la rottamazione di veicoli intestati da almeno 12 mesi. Non rientrano professionisti, lavoratori autonomi o aziende di dimensione superiore. La misura, quindi, si rivolge a una platea selettiva e assai dettagliata, evitando sovrapposizioni con altri schemi di sostegno o agevolazioni locali.

Come verificare l'idoneità della propria residenza e presentare la domanda

L'identificazione della residenza in una zona FUA rappresenta il primo passo per la verifica dell'accesso al contributo. La procedura prevede:

  • Consultazione della lista aggiornata delle aree urbane funzionali, pubblicata sul sito SITUAS e nei documenti ufficiali dell'ISTAT.
  • Verifica del comune di iscrizione anagrafica nella documentazione fornita dal portale. In caso di microimpresa, accertamento della sede legale.
La presentazione della domanda avverrà esclusivamente tramite una piattaforma informatica centralizzata - realizzata da Sogei, su incarico del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) - che sarà attivata con avviso istituzionale nelle settimane precedenti alla decorrenza operativa. Il richiedente dovrà:
  • Registrarsi inserendo i dati personali e la documentazione ISEE.
  • Allegare i dettagli del veicolo oggetto di rottamazione e autocertificare la residenza in FUA.
  • Ottenere il voucher elettronico o la presa in carico da parte del concessionario.
Il bonus verrà applicato come sconto immediato sul prezzo finale. Non sono previste modalità retroattive o cumulo con altri incentivi statali o regionali.

Importi previsti, tempistiche, e modalità di erogazione del bonus

L'ammontare del beneficio per l'acquisto di un'auto elettrica tramite la misura 2025 è parametrizzato secondo la seguente tabella:

Fascia ISEE

Importo contributo

≤ 30.000 €

11.000 €

30.001 – 40.000 €

9.000 €

Microimprese (N1/N2 elettrici)

30% prezzo veicolo, max 20.000 €

La misura sarà attiva dal momento dell'avvio ufficiale della piattaforma digitale (prevista per settembre 2025) fino al 30 giugno 2026, ma la disponibilità dei fondi potrebbe determinare una chiusura anticipata per esaurimento delle risorse. L'incentivo verrà riconosciuto sotto forma di sconto diretto all'atto dell'acquisto presso il concessionario aderente, previa validazione della documentazione. Per la validazione, il voucher rilasciato dovrà essere confermato entro 30 giorni; in caso contrario, l'importo tornerà disponibile nel fondo residuo. Non sono previsti trasferimenti di denaro al beneficiario, né accrediti post-vendita.

La decisione di restringere l'ambito territoriale del bonus - limitando il beneficio ai residenti nelle sole aree FUA - ha suscitato un ampio dibattito pubblico e numerose segnalazioni di disparità. Restano esclusi:

  • Abitanti di territori rurali, montani, piccoli comuni e aree della penisola con bassa densità di pendolarismo.
  • Coloro che superano la soglia ISEE fissata, anche se in possesso degli altri requisiti.
  • Residenti in città che, pur avendo caratteristiche demografiche importanti, non compaiono negli elenchi aggiornati.
L'approccio selettivo privilegia aree già dotate di servizi e infrastrutture, lasciando senza supporto le zone meno servite - spesso quelle in cui la transizione verso l'elettrico è più costosa e complessa. Le principali organizzazioni dei consumatori e numerosi osservatori sottolineano come lo schema rischi di accentuare le disuguaglianze territoriali e di alimentare un senso di discriminazione tra cittadini. Diversi soggetti istituzionali hanno invocato una revisione dei criteri o un aggiornamento costante degli elenchi, per riflettere meglio la reale distribuzione di bisogni e criticità ambientali.