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Bonus case in affitto per dipendenti, istruzioni e chiarimenti sul nuovo fringe benefit da circolare n. 5/E Agenzie Entrate

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Precisazioni dell'Agenzia delle entrate

La legge di Bilancio 2024 ha esteso l'elenco delle spese agevolate ai fringe benefit erogati per il pagamento dell'affitto della prima casa.

La circolare n. 5/E dell’Agenzia delle entrate, emanata il 7 marzo 2024, pone il welfare aziendale al centro delle disposizioni fiscali. In seguito alle modifiche introdotte dalla legge di Bilancio, l'Agenzia ha rivisto le regole per l'ottenimento dei fringe benefit, con particolare attenzione ai limiti relativi ai beni e servizi concessi ai dipendenti esclusi dal calcolo del reddito imponibile. La soglia massima per i beni e servizi riconosciuti ai dipendenti è stata aumentata a 1.000 euro per la maggior parte dei lavoratori, con un raddoppio di tale limite in presenza di figli a carico.

Nel contesto del welfare aziendale, sono state introdotte nuove categorie di spese ammissibili. Le aziende potranno ora erogare somme aggiuntive ai dipendenti tramite busta paga per il rimborso dell’affitto relativo all’abitazione principale. L’erogazione di fringe benefit per queste nuove spese comporterà la perdita di altri vantaggi fiscali, inclusi gli sconti sull'Irpef.

  • Fringe benefit e bonus case in affitto per dipendenti
  • Le precisazioni dell'Agenzia delle entrate

Fringe benefit e bonus case in affitto per dipendenti

La circolare n. 5/E, pubblicata il 7 marzo, offre un'analisi delle novità relative alle misure di welfare aziendale per l'anno in corso, nonché delle agevolazioni specifiche nel settore del lavoro turistico e degli effetti fiscali derivanti dal riscatto dei periodi non coperti da contribuzione.

Uno dei punti salienti riguarda i chiarimenti sui fringe benefit, alla luce delle modifiche introdotte dalla legge di Bilancio 2024. La circolare chiarisce che, per l'anno in corso, non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente i beni, i servizi e le somme erogate o rimborsate ai lavoratori entro il limite di 1.000 euro, che viene innalzato a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico.

La legge di Bilancio 2024 ha esteso l'elenco delle spese agevolate ai fringe benefit erogati per il pagamento dell'affitto per l'abitazione principale del contribuente o dei suoi familiari.

L'erogazione di fringe benefit per queste nuove spese comporterà la perdita di altre agevolazioni fiscali sui medesimi costi. Ad esempio, il rimborso da parte del datore di lavoro dei canoni di locazione esclude la possibilità di beneficiare degli sconti Irpef in dichiarazione dei redditi.

Questa regola si applica solo nel caso in cui i fringe benefit coprano integralmente le spese sostenute per affitto. Le eventuali quote rimaste a carico del contribuente continuano ad essere ammissibili per ulteriori agevolazioni fiscali, salvo diversa interpretazione da parte dell'Agenzia delle entrate.

Le precisazioni dell'Agenzia delle entrate

In merito alle misure di welfare aziendale relative agli affitti, l'Agenzia delle entrate fornisce indicazioni sui rimborsi che i datori di lavoro possono erogare ai dipendenti.

In particolare viene specificato che i datori di lavoro possono riconoscere rimborsi ai dipendenti per gli immobili ad uso abitativo di loro proprietà o detenuti su base idonea dal dipendente, dal coniuge o da altri familiari indicati all'articolo 12 del Tuir, nei quali il dipendente o i suoi familiari dimorino abitualmente e che siano effettivamente sostenuti dal lavoratore.

Anche nel caso in cui il contratto di affitto sia intestato al coniuge o a un altro familiare indicato all'articolo 12 del Tuir, è possibile beneficiare delle agevolazioni relative ai fringe benefit, a condizione che l'immobile oggetto di affitto sia l'abitazione principale del dipendente.

Per quanto riguarda gli affitti, l'Agenzia delle entrate specifica che si fa riferimento al canone indicato nel contratto registrato e versato nell'arco dell'anno.

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