Cos’è il Conto Termico 3.0 a fondo perduto, chi può usufruirne e per quali interventi dopo le modifiche ai bonus edilizi: tutti i chiarimenti
Quali sono i nuovi finanziamenti a fondo perduto al via valido per i lavori edilizi dopo le modifiche di quest’anno ai bonus? Sono cambiati quest’anno i bonus per gli interventi edilizi, di case, condomini e altri tipi di edifici, sia privati che pubblici.
In molti casi, sono stati peggiorati ma sono stati, d’altro canto, definiti altri finanziamenti soprattutto per l’attuazione di interventi volti ad un miglioramento dell’efficientamento energetico. Vediamo nel dettaglio di seguito di cosa si tratta.
L’agevolazione viene riconosciuta sotto forma di contributo a fondo perduto per coprire una parte delle spese sostenute per gli interventi e in alcuni casi si potrà arrivare fino al 100% delle spese per determinati lavori in casa.
Possono beneficiare del Conto Termico 3.0 diversi soggetti, come case popolari, cooperative abitative e consorzi, condomini e imprese, enti del terzo settore, Pubbliche Amministrazioni, comunità energetiche rinnovabili ed edifici pubblici di piccoli Comuni, con una popolazione fino a 15.000 abitanti.
E’ poi previsto il completo rimborso per le scuole, gli ospedali e tutte le altre strutture sanitarie.
Per ottenere l'agevolazione, bisogna presentare apposita domanda sul portale GSE (Gestore Servizi Energetici) entro 60 giorni dal termine dei lavori. Per gli interventi nelle Pubbliche Amministrazioni, la domanda può essere presentata anche prima del termine dei lavori.
Nel frattempo, i bonus edilizi sono cambiati quest’anno, alcuni cancellati del tutto e altri modificati.
Cambia da quest’anno, per esempio, il bonus ristrutturazioni edilizie, che resta al 50% su un limite di spesa di 96mila euro solo per le prime case, mentre scende al 36% per le seconde case.
Anche le detrazioni per il sismabonus si riducono dal 70% all’85% al 50% per i lavori eseguiti sulle prime case e al 36% per gli interventi sugli immobili non residenziali o diversi dalla prima abitazione.
Nei successivi due anni, cioè nel 2026 e nel 2027, le aliquote si abbasseranno ulteriormente al 36% per le prime case e al 30% per altri tipi di immobili.
Per il calcolo delle detrazioni, il tetto massimo di spesa resta fissato a 96.000 euro per i contribuenti con redditi fino a 75.000 euro annui, mentre per chi supera questa soglia, si riduce l’agevolazione fiscale.
Cambia anche l’ecobonus, che prevede quest’anno una detrazione Irpef al 50% per gli interventi di efficientamento energetico solo per l’abitazione principale. Si scende, invece, anche in questo casa al 36% per le seconde case e oltre, sempre da ripartire in 10 rate annuali di pari importo.
Tra i bonus del tutto cancellati, da quelli per l’acquisto e l’installazione di caldaie a gas, al bonus verde e giardini, al superbonus 110%, che si è ridotto quest’anno al 65% ma non per tutti, al bonus balconi e tende da sola.