Il bonus mamme lavoratrici previsto per l’anno 2025 rappresenta un importante sostegno economico rivolto a chi si trova a destreggiarsi tra lavoro e famiglia. Si tratta di una misura temporanea che integra il reddito delle lavoratrici con almeno due figli con un versamento una tantum proporzionato ai mesi effettivamente lavorati e si distingue per la sua specificità rispetto alle precedenti agevolazioni. Inoltre, a partire dal 2025 le modalità di accesso sono state aggiornate.
Requisiti per accedere al Bonus mamme lavoratrici 2025
Per poter beneficiare dell’integrazione reddituale è necessario rispettare condizioni precise, definite con chiarezza dalla norma e dalle direttive INPS. I requisiti principali sono i seguenti:
- Essere madre di almeno due figli. Per chi ne ha due, il bonus spetta fino al compimento dei dieci anni del più piccolo; se i figli sono tre o più, l’agevolazione si estende fino ai diciotto anni del figlio minore ma solo in determinate casistiche contrattuali.
- Tipologia di lavoro: i beneficiari sono lavoratrici dipendenti (settore pubblico o privato, con esclusione del lavoro domestico) e autonome iscritte a gestioni previdenziali obbligatorie, incluse le casse professionali e la Gestione Separata. È rilevante la differenziazione tra rapporto a tempo determinato, indeterminato e autonomo ai fini del beneficio spettante.
- Limite reddituale: il reddito di lavoro annuo lordo non deve eccedere i 40.000 euro.
- Esclusioni specifiche: restano escluse le lavoratrici domestiche, le libere professioniste in regime forfettario, titolari di cariche sociali e chi non è iscritta ad alcuna forma previdenziale obbligatoria. Inoltre, le madri con tre o più figli titolari di rapporto a tempo indeterminato accedono a una diversa misura (esonero contributivo totale), non a questa integrazione.
Le condizioni devono essere soddisfatte o entro il 1° gennaio 2025 o maturate entro il 31 dicembre dello stesso anno. In caso di nuovi nati, il diritto è proporzionale ai mesi effettivamente rilevanti secondo la disciplina anagrafica e lavorativa.
Come fare domanda: procedure, tempistiche e documentazione richiesta
La presentazione della richiesta segue una procedura totalmente telematica, con canali ufficiali monitorati dall’INPS:
- Portale INPS: accesso tramite SPID, CIE, CNS o eIDAS;
- Contact Center Multicanale (803.164 da rete fissa e 06 164.164 da mobile);
- Patronati, per assistenza gratuita nella compilazione e presentazione.
Le tempistiche sono così stabilite:
- Per chi possiede i requisiti tra il 1° gennaio e il 9 dicembre 2025, la domanda va inoltrata entro il 9 dicembre 2025 (la scadenza originaria del 7 è stata prorogata).
- Per i requisiti maturati entro il 31 dicembre 2025, è ammesso l’invio entro il 31 gennaio 2026.
La corretta compilazione della domanda richiede:
- Autocertificazione della composizione familiare (dati anagrafici e codici fiscali dei figli);
- Documentazione sul rapporto di lavoro;
- Dichiarazione del reddito lordo stimato/effettivo;
- Inserimento della modalità di accredito (tramite IBAN, gestito dal sistema SUGI).
L’istituto previdenziale fornisce ricevute digitali e consente di monitorare dal portale lo stato di lavorazione della pratica.
Come sapere se la domanda del Bonus mamme è stata accolta
Dopo l’inoltro, la verifica e il monitoraggio dello stato della domanda avvengono tramite la piattaforma INPS nell’area personale, accessibile con credenziali digitali già indicate. La lavoratrice può:
- Visionare lo stato di lavorazione della domanda (inoltrata, in istruttoria, definita);
- Scaricare le ricevute e i riepiloghi delle autodichiarazioni;
- Ricevere notifiche sull’accoglimento o eventuale necessità di integrazione documentale tramite email o SMS, se i recapiti sono aggiornati.
Solitamente l'
INPS comunica l’accoglimento o il rigetto entro 30 giorni dalla presentazione. Per chi si è rivolto ai patronati, questi ultimi informano direttamente l’interessata.
L’esito positivo si accompagna all’indicazione della mensilità riconosciute e dell’importo spettante.
Cosa fare dopo l’accoglimento della domanda: adempimenti e comunicazioni
In caso di risposta positiva, è consigliabile:
- Verificare i dati bancari forniti consultando il Sistema Unico di Gestione IBAN (SUGI), disponibile nel cassetto previdenziale INPS;
- Mantenere aggiornati eventuali recapiti e IBAN fino alla liquidazione;
- Conservare copia digitale di ricevute, autodichiarazioni e comunicazioni ricevute;
- Monitorare periodicamente lo stato della pratica per eventuali ulteriori richieste di chiarimenti o documentazione.
Non sono previsti altri adempimenti se non quelli legati all’aggiornamento dei dati personali e di pagamento in caso di variazioni, pena ritardi nell’erogazione del bonus. Eventuali errori possono essere sanati con comunicazioni integrative attraverso gli stessi canali utilizzati per la domanda.
Tempi e modalità di pagamento del contributo INPS 2025
Il pagamento della somma dovuta, prevista in un’unica soluzione, segue regole precise:
- Per le domande accolte e complete entro il 9 dicembre 2025, il pagamento avviene a dicembre 2025 (mese di riferimento per l’erogazione da parte dell’INPS).
- Per chi presenta dopo, entro il 31 gennaio 2026, il pagamento è disposto entro febbraio 2026.
L’importo spettante, massimo 480 euro,
non è soggetto a ritenute fiscali né contributive ed è erogato direttamente sul conto corrente indicato nella domanda. Negli anni successivi, il meccanismo potrebbe subire modifiche secondo quanto previsto dalla Manovra di Bilancio, che contempla l’aumento della misura per il 2026 e il passaggio a nuove forme di decontribuzione dal 2027.
| Tempistica domanda |
Erogazione |
| Entro 9 dicembre 2025 |
Dicembre 2025 |
| Dal 10 dicembre 2025 al 31 gennaio 2026 |
Entro febbraio 2026 |
L’INPS segnala la disposizione del pagamento tramite l’area riservata e, in caso di mancato accredito, è possibile presentare domanda di rettifica tramite i canali digitali istituzionali.
Casi particolari, esclusioni e compatibilità con altre misure
Non tutte le situazioni consentono di fruire della misura. Sono previste alcune significative esclusioni e casi particolari:
- Madri con tre o più figli e contratto a tempo indeterminato accedono a un’esenzione contributiva totale, quindi sono escluse dall’integrazione monetaria;
- Lavoratrici domestiche, autonome in regime forfettario, titolari di sole cariche sociali e imprenditrici non iscritte a previdenza obbligatoria non possono accedere all’agevolazione;
- Compatibilità: il bonus è cumulabile con altre misure legate all’ISEE, poiché non influisce sulla valutazione della situazione economica familiare;
- Decorrenza variabile: in caso di nascita o adozione di un nuovo figlio, il diritto si attiva dal mese successivo all’evento e si calcola in modo proporzionale al periodo lavorato e al numero di figli effettivamente presenti nel corso dell’anno.
Le eventuali trasformazioni di rapporti di lavoro possono comportare la cessazione, la sospensione o la rideterminazione della misura nei mesi di variazione. La perdita di uno dei requisiti comporta la revoca o ricalcolo dell’importo spettante.