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Bonus Mamme lavoratrici 2025, tutti i casi particolari che ne modificano diritto o calcolo importo con esempi

di Marcello Tansini pubblicato il
Bonus Mamme lavoratrici 2025 casi partic

Il calcolo dell'importo previsto dal bonus mamme lavoratrici avviene in proporzione ai mesi effettivamente lavorati durante l'anno: i casi e gli esempi

Nel 2025, il panorama dei sostegni al reddito per chi concilia vita lavorativa e responsabilità familiari presenta anche una misura specifica dedicata alle madri lavoratrici: un contributo economico mensile riconosciuto nei casi previsti dalla recente normativa. Questa integrazione ha l’obiettivo di favorire la permanenza e il rientro delle donne nel mondo del lavoro, con particolare attenzione a chi ha due o più figli minorenni. 

Requisiti per accedere al Bonus Mamme: chi ne ha diritto

Possono accedere al bonus mamme lavoratrici le donne che soddisfano specifiche condizioni familiari, lavorative ed economiche, garantendo un accesso mirato solo a chi risponde a determinati profili:

  • Essere madre con almeno due figli, compresi quelli adottivi o in affidamento preadottivo.
  • Nel caso di due figli, il più piccolo deve avere meno di 10 anni; con tre o più figli, il più piccolo deve avere meno di 18 anni.
  • Il requisito del numero di figli deve sussistere già il 1° gennaio 2025 o essere perfezionato entro il 31 dicembre 2025. Se il requisito si concretizza in corso d’anno (nascita, adozione), il diritto decorre dal mese in cui si matura.
  • Essere lavoratrice dipendente (pubblica o privata, tranne rapporti domestici), oppure autonoma, iscritta a gestioni previdenziali obbligatorie (comprese casse professionali e Gestione Separata INPS).
  • In presenza di tre o più figli, il beneficio non spetta durante i mesi di contratto a tempo indeterminato (incluso apprendistato) – per queste lavoratrici, vale invece lo sgravio contributivo IVS previsto dall’art. 1, comma 180, Legge n. 213/2023.
  • Avere un reddito annuo derivante dal lavoro, autonomo o dipendente, non superiore a 40.000 euro per il 2025. Ai fini della soglia, conta la sola componente da lavoro dichiarata fiscalmente.
Sono invece escluse le titolari di cariche sociali e le imprenditrici non iscritte alla previdenza obbligatoria, nonché le lavoratrici domestiche e coloro che superano il citato limite reddituale.

Importo, modalità di calcolo e durata: come funziona il bonus

Ciascuna lavoratrice che soddisfa i requisiti ha diritto a ricevere un contributo pari a 40 euro per ciascun mese, o frazione di mese, in cui il rapporto lavorativo risulta effettivamente attivo nel 2025. L’importo massimo raggiungibile in presenza di tutti i requisiti per l’intero anno è dunque di 480 euro, illustrato nella seguente tabella:

Mesi di attività 2025 Importo spettante (€)
12 480
9 360
7 280
3 120

L’erogazione avviene a conclusione dell’anno, con pagamento in un’unica soluzione nel mese di dicembre 2025, oppure entro febbraio 2026 per le domande presentate dopo la scadenza ordinaria e comunque entro il 31 gennaio 2026:

  • L’importo non è tassato e non rientra nei parametri per l’ISEE.
  • Il calcolo si basa esclusivamente sulle mensilità effettivamente lavorate o sui mesi di effettiva iscrizione alla propria gestione per le autonome.
  • La somma è aggiuntiva rispetto ad altre misure di sostegno al reddito compatibili, come l’assegno unico universale o il bonus asilo nido.

Durata in mensilità e rapporti parziali: casi di contratto a termine e autonomi

Il calcolo delle mensilità utili è uno degli aspetti più rilevanti per chi ha contratti flessibili o attività non continuative:
  • Per il lavoro dipendente (esclusi domestici), il beneficio copre i mesi in cui il contratto è effettivo e non sospeso. Nei casi di interrompimento o cessazione anticipata, l’importo viene ridotto proporzionalmente ai mesi di presenza.
  • Nel caso di lavoratrici autonome, si considerano solo i mesi di iscrizione alla forma previdenziale obbligatoria, oppure, per chi aderisce alla Gestione Separata, i mesi effettivamente coperti da attività lavorativa nel 2025.
  • Non spettano quote per periodi caratterizzati esclusivamente da NASpI o altro trattamento di disoccupazione: se però la lavoratrice ha lavorato prima della disoccupazione, riceverà il bonus solo per i mesi lavorati.
  • In caso di nuova nascita, adozione, affidamento nel 2025, il diritto decorre dal mese dell’evento.

Esempi pratici di calcolo per diverse tipologie di lavoratrici

Per chiarire come si determina il valore del bonus da pagare, si illustrano alcune casistiche reali distinte in funzione del contratto e dell’attività lavorativa:
  • Dipendente con contratto a termine, operativa solo in parte dell’anno
  • Lavoratrice autonoma con attività e iscrizione parziale nel periodo di riferimento
  • Titolare di rapporto a tempo indeterminato, in servizio continuativamente o assunta durante l’anno
Ogni esempio punta a facilitare il conteggio sia alle lavoratrici sia ai consulenti che assistono nella stima degli importi dovuti, evitando errori che potrebbero comportare decadenza del beneficio.

Calcolo bonus per rapporto a tempo determinato: il caso dei 7 mesi

Una madre lavoratrice, titolare di un contratto a tempo determinato della durata di sette mesi nel 2025, se in possesso di tutti gli altri requisiti (numero ed età dei figli, e soglia di reddito), otterrà:

  • Importo mensile previsto: 40 euro
  • Mesi lavorati: 7
  • Totale spettante: 40 x 7 = 280 euro
La somma sarà erogata dall’INPS in un’unica soluzione a dicembre o a inizio 2026 in base alla data di presentazione della domanda.

Calcolo bonus per partita IVA: lavoratrici autonome e professioniste

Per chi possiede una partita IVA e opera come autonoma o professionista iscritta alle relative casse previdenziali (compresa Gestione Separata), il calcolo avviene in base ai mesi di attività e iscrizione registrati nel 2025. Ad esempio, una lavoratrice iscritta per 9 mesi:

  • 40 euro per ciascuno dei 9 mesi di effettiva attività
  • Totale: 360 euro per l’anno
Il criterio applicato richiede attenzione nella verifica della documentazione di reddito e nella dichiarazione dei mesi davvero coperti da posizione attiva presso la Gestione competente.

Calcolo bonus per rapporto a tempo indeterminato: tutto l’anno o assunzione in corso d’anno

Nel caso di rapporto dipendente a tempo indeterminato e continuità per tutto il 2025 (due figli e minore sotto i 10 anni, o tre con contratto determinato), la cifra corrisponde all’importo massimo:

  • 12 mesi lavorati x 40 euro = 480 euro
Se l’assunzione o il perfezionamento del requisito familiare avvengono in corso d’anno, il conteggio parte dal mese di insorgenza e si calcolano solo le mensilità effettivamente lavorate fino a dicembre 2025.

Domanda, scadenze, pagamenti e controlli: istruzioni operative

Il riconoscimento dell’agevolazione avviene esclusivamente su domanda telematica da inoltrare all’INPS. Sono disponibili più canali di accesso: portale istituzionale tramite SPID/CIE/CNS/eIDAS, Contact Center, oppure tramite patronato abilitato. La domanda deve essere presentata entro il 9 dicembre 2025 per ricevere la somma a dicembre; chi perfeziona i requisiti tra il 10 dicembre e il 31 dicembre 2025 può presentare la richiesta fino al 31 gennaio 2026. 

Nella procedura telematica occorre autocertificare il possesso dei requisiti previsti, specificare i dati anagrafici dei figli e la tipologia di rapporto di lavoro, oltre ai mesi effettivi coperti. L’IBAN va indicato per l’accredito diretto da parte dell’INPS. I controlli vengono effettuati sia in fase di domanda, sia successivamente, anche tramite incrocio dati contributivi e fiscali.