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Bonus mamme 2025, soldi diretti in busta paga. Come funziona, requisti, data pagamento ed esclusi

di Marianna Quatraro pubblicato il
Bonus mamme 2025 non piu decontribuzione

Come cambia il riconoscimento del bonus per alcune lavoratrici mamme nel 2025 e chi resta ancora esclusa dalla misura

Le politiche di sostegno alla genitorialità registrano, per il 2025, una modifica sostanziale nei benefici destinati alle lavoratrici madri. Il nuovo bonus, che interessa un’ampia platea di beneficiarie, abbandona il modello della decontribuzione previdenziale adottato nel 2024 in favore di un’erogazione diretta in busta paga. Questa trasformazione, determinata anche sulla base delle criticità emerse nel precedente anno di applicazione, mira a incrementare la liquidità familiare e a semplificare i requisiti di accesso. 

Come funziona il nuovo Bonus Mamme 2025: importi e modalità di pagamento

La nuova misura prevede, per chi ha almeno due figli e soddisfi i requisiti richiesti, un accredito una tantum di 480 euro esente da imposizione fiscale, pari a 40 euro mensili cumulati. L’erogazione avverrà direttamente nella mensilità di dicembre. Il beneficio non comporta più una riduzione dei contributi previdenziali, ma consiste in un incremento netto sulla retribuzione.

Resta invariata, invece, la formula dello sgravio contributivo per le madri con tre o più figli a carico. Per queste ultime permane l'esonero parziale o totale dei contributi fino a 3.000 euro annui, con importi proporzionati al periodo lavorato e alla tipologia contrattuale.

Dunque, il bonus mamme 2025 si trasforma (per alcune lavoratrici) e non è più riconosciuto come esonero contributivo ma con soldi in busta paga, fino all'importo di 480 euro, come stabilito dal decreto Omnibus approvato dal Consiglio dei M,nistri di venerdì 20 giugno, che ha stanziato ulteriori 180 milioni di euro.

Il sostegno spetta alle lavoratrici, anche autonome, sarà riconosciuto in un'unica soluzione a dicembre, come somma non imponibile ai fini fiscali e contributivi, e per ottenerlo bisognerà presentare apposita domanda all'Inps. 

Al momento, però, non è ancora possibile farla. Manca, infatti, il decreto attuativo del ministro del Lavoro, di concerto con il ministro dell’Economia. Solo dopo il suo arrivo, l'Inps fornirà le indicazioni precise da seguire.
 

Requisiti per accedere al Bonus: chi sono le beneficiarie

  • Presenza di almeno due figli a carico (il più piccolo di età inferiore a 10 anni)
  • Rapporto lavorativo dipendente (anche a termine), autonomo o da libera professionista
  • ISEE familiare inferiore a 40.000 euro
  • Non rientrare nel lavoro domestico (colf, badanti)
  • Effettiva attività lavorativa svolta nel corso dell’anno di riferimento
Requisito essenziale richiesto è che il valore ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) del nucleo familiare non superi i 40.000 euro.
  • Per calcolare l’indicatore è necessario presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU);
  • Solo i dati dell’anno precedente saranno considerati per l’accesso al beneficio nel 2025;
  • Il superamento della soglia comporta l’esclusione dal pagamento annuale, anche in presenza degli altri requisiti.

Procedura per la richiesta del Bonus Mamme: come fare domanda all’INPS

La richiesta per ottenere il nuovo bonus, come sopra accennato, deve essere presentata direttamente all'Inps seguendo l'apposita procedura:
  • Collegamento al sito dell'Istituto di Previdenza e accesso al servizio tramite le proprie SPID, CIE o CNS
  • Compilazione dell’istanza inserendo dati anagrafici, Isee e situazione lavorativa
  • Invio della documentazione richiesta che attesti il possesso dei requisiti
  • Attesa della ricevuta di accoglimento o motivazione del rigetto
In caso di domande multiple per nuclei familiari con più lavoratrici madri, il sistema effettuerà controlli incrociati. 

Le esclusioni: chi resta fuori dal Bonus Mamme 2025 e perché

Nonostante l’ampliamento della platea, restano escluse dalla prestazione:

  • Lavoratrici prive di rapporto attivo durante l’anno o con periodi nulli
  • Casalinghe senza reddito da lavoro
  • Addette al lavoro domestico (colf, badanti)
  • Lavoratrici in regime forfetario
  • Dipendenti con contratto a tempo indeterminato e due figli (per il solo bonus in denaro, mantengono la decontribuzione solo con tre o più figli)
  • Madri con figli il cui minore abbia superato i 10 anni (per due figli) o i 18 anni (per tre figli)

Bonus mamme per le lavoratrici con tre o più figli: agevolazioni confermate

Per le madri di almeno tre figli, la normativa mantiene il precedente esonero totale dei contributi IVS fino a 3.000 euro annui (pari a circa 250 € mensili), valido sino alla fine del 2026.

Il bonus spetta alle dipendenti assunte a tempo indeterminato, nel pubblico o nel privato con esclusione del lavoro domestico, fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo. La fruizione avviene direttamente tramite la busta paga, previa comunicazione dei dati al datore di lavoro o via piattaforma INPS.

Il riconoscimento di tale bonus, lo ribadiamo, non incide sull’importo della pensione futura: il versamento contributivo figurativo resta, infatti, pienamente garantito sui periodi coperti dal bonus.

 

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