Come cambia il riconoscimento del bonus per alcune lavoratrici mamme nel 2025 e chi resta ancora esclusa dalla misura
Le politiche di sostegno alla genitorialità registrano, per il 2025, una modifica sostanziale nei benefici destinati alle lavoratrici madri. Il nuovo bonus, che interessa un’ampia platea di beneficiarie, abbandona il modello della decontribuzione previdenziale adottato nel 2024 in favore di un’erogazione diretta in busta paga. Questa trasformazione, determinata anche sulla base delle criticità emerse nel precedente anno di applicazione, mira a incrementare la liquidità familiare e a semplificare i requisiti di accesso.
La nuova misura prevede, per chi ha almeno due figli e soddisfi i requisiti richiesti, un accredito una tantum di 480 euro esente da imposizione fiscale, pari a 40 euro mensili cumulati. L’erogazione avverrà direttamente nella mensilità di dicembre. Il beneficio non comporta più una riduzione dei contributi previdenziali, ma consiste in un incremento netto sulla retribuzione.
Resta invariata, invece, la formula dello sgravio contributivo per le madri con tre o più figli a carico. Per queste ultime permane l'esonero parziale o totale dei contributi fino a 3.000 euro annui, con importi proporzionati al periodo lavorato e alla tipologia contrattuale.
Dunque, il bonus mamme 2025 si trasforma (per alcune lavoratrici) e non è più riconosciuto come esonero contributivo ma con soldi in busta paga, fino all'importo di 480 euro, come stabilito dal decreto Omnibus approvato dal Consiglio dei M,nistri di venerdì 20 giugno, che ha stanziato ulteriori 180 milioni di euro.
Il sostegno spetta alle lavoratrici, anche autonome, sarà riconosciuto in un'unica soluzione a dicembre, come somma non imponibile ai fini fiscali e contributivi, e per ottenerlo bisognerà presentare apposita domanda all'Inps.
Al momento, però, non è ancora possibile farla. Manca, infatti, il decreto attuativo del ministro del Lavoro, di concerto con il ministro dell’Economia. Solo dopo il suo arrivo, l'Inps fornirà le indicazioni precise da seguire.
Nonostante l’ampliamento della platea, restano escluse dalla prestazione:
Il bonus spetta alle dipendenti assunte a tempo indeterminato, nel pubblico o nel privato con esclusione del lavoro domestico, fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo. La fruizione avviene direttamente tramite la busta paga, previa comunicazione dei dati al datore di lavoro o via piattaforma INPS.
Il riconoscimento di tale bonus, lo ribadiamo, non incide sull’importo della pensione futura: il versamento contributivo figurativo resta, infatti, pienamente garantito sui periodi coperti dal bonus.