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Bonus porte blindate 2025 a chi spetta, quando e come si può fare domanda e per quale importo

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
Detrazioni porte blindate 2024

Detrazioni porte blindate 2024 a chi spetta, quando e come può avere bonus

Lacquisto di una porta blindata comporta una spesa importante, ma il Bonus porte blindate 2025 offre un'opportunità concreta per ammortizzare questo costo attraverso specifiche detrazioni fiscali.

Quando si valuta l'acquisto di una porta blindata, è fondamentale considerare il livello di protezione offerto. Le porte blindate sono classificate in base alla loro resistenza all'effrazione, dalla Classe 1 (protezione base) alla Classe 6 (massima protezione).

Le porte blindate di Classe 1 rappresentano il livello minimo di antieffrazione, in grado di resistere a tentativi di scasso manuali ma non a quelli effettuati con attrezzi elettrici. All'estremo opposto, le porte blindate di Classe 6 garantiscono il massimo livello di sicurezza, resistendo anche a tentativi di effrazione condotti con strumenti avanzati.

La scelta della classe dipende da diversi fattori, tra cui la posizione dell'abitazione, il valore dei beni da proteggere e la percezione personale di sicurezza. Generalmente, per abitazioni standard in contesti urbani, una porta blindata di Classe 3 o 4 offre un buon compromesso tra protezione e costo.

Indipendentemente dalla classe scelta, il bonus porte blindate 2025 si applica a tutte le categorie, permettendo di accedere a modelli di qualità superiore con un impatto economico ridotto grazie alla detrazione fiscale.

Come funziona il Bonus porte blindate 2025: detrazioni e percentuali

Per chi prevede di sostituire la porta blindata nel 2025, è disponibile una detrazione fiscale significativa. Nello specifico, per l'acquisto e l'installazione di una nuova porta blindata si può beneficiare di una detrazione del 50% per le prime case e del 36% per le seconde case.

La sostituzione di una porta blindata rientra tra gli interventi di manutenzione straordinaria, che godono dell'agevolazione prevista dal bonus ristrutturazioni. Se la porta blindata selezionata possiede anche proprietà di isolamento termico, la spesa potrebbe essere inclusa anche nell'ecobonus, garantendo un ulteriore vantaggio in termini di risparmio energetico oltre che di sicurezza.

È importante sottolineare che queste agevolazioni fiscali, nella loro forma attuale, sono garantite fino al 31 dicembre 2025. Dal 2026, secondo quanto stabilito, le percentuali di detrazione subiranno un ridimensionamento: la detrazione per la prima casa scenderà al 36%, mentre per le seconde case al 30%, con un nuovo limite di spesa ridotto a 48.000 euro.

A chi spetta il Bonus porte blindate 2025

La detrazione fiscale per l'installazione di una porta blindata nel 2025 è accessibile a diverse categorie di beneficiari. In particolare, possono usufruire della detrazione Irpef del 50% (o 36% per seconde case):

  • Proprietari di immobili residenziali (sia prima che seconda casa)
  • Titolari di diritti reali di godimento, come usufrutto o diritto d'uso
  • Inquilini o comodatari che occupano legalmente l'immobile
  • Imprenditori individuali, limitatamente agli immobili non classificati come strumentali o merce
Il beneficio fiscale è esteso anche ai familiari conviventi del possessore o detentore dell'immobile (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado), a condizione che siano loro a sostenere effettivamente le spese, con fatture e bonifici intestati a proprio nome.

Per i condomini, la detrazione è applicabile anche per l'installazione di porte blindate nelle parti comuni, come ingressi principali o accessi secondari, con la ripartizione della spesa e del beneficio fiscale tra i condomini in base alle quote millesimali.

Come ottenere il Bonus porte blindate 2025: procedura e documentazione

Per beneficiare della detrazione fiscale relativa all'acquisto e all'installazione di una porta blindata nel 2025, è necessario seguire una procedura specifica e conservare la documentazione richiesta:

  1. Pagamento tracciabile: Effettuare il pagamento esclusivamente tramite bonifico bancario o postale "parlante", che deve contenere la causale del versamento (riferimento normativo), il codice fiscale del beneficiario della detrazione e la partita IVA o il codice fiscale dell'azienda che ha eseguito i lavori.
  2. Documentazione completa: Conservare tutte le fatture relative all'acquisto e all'installazione della porta blindata, con dettaglio delle spese sostenute.
  3. Dichiarazione dei redditi: Inserire la detrazione nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi Persone Fisiche) relativa all'anno in cui sono state sostenute le spese.
La detrazione del 50% (o 36% per seconde case) viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo, a partire dall'anno in cui è stata sostenuta la spesa.

È importante sottolineare che, secondo quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2025, i pagamenti devono essere effettuati esclusivamente con strumenti tracciabili. Qualsiasi pagamento in contanti non sarà ammesso alla detrazione, indipendentemente dall'importo.

Bonifico parlante: come compilarlo correttamente

Per usufruire del Bonus porte blindate 2025, il pagamento deve essere effettuato tramite bonifico bancario o postale "parlante", un requisito imprescindibile per accedere alla detrazione fiscale.

Nella compilazione del bonifico è essenziale includere:

  • La causale del versamento con riferimento normativo (ad esempio "Bonifico per interventi di ristrutturazione edilizia - art. 16-bis DPR 917/1986")
  • Il codice fiscale del beneficiario della detrazione (chi richiederà la detrazione nella dichiarazione dei redditi)
  • La partita IVA o il codice fiscale dell'azienda che ha eseguito i lavori
  • Il numero e la data della fattura a cui si riferisce il pagamento
È importante che chi effettua il bonifico (titolare del conto corrente) sia la stessa persona che intende beneficiare della detrazione fiscale. In caso di cointestazione del conto, è possibile indicare quale dei cointestatari sarà il beneficiario della detrazione.

La banca o l'ufficio postale applicheranno automaticamente una ritenuta d'acconto dell'8% sull'importo, come previsto dalla normativa fiscale. Questa ritenuta non modifica l'importo detraibile, che rimane pari al 50% (o 36% per seconde case) della spesa totale sostenuta.

Bonus porte blindate e altri incentivi fiscali: possibili combinazioni

Il bonus porte blindate 2025 può essere integrato con altre agevolazioni fiscali, massimizzando il risparmio complessivo per chi intende migliorare la sicurezza e l'efficienza della propria abitazione.

Una combinazione particolarmente vantaggiosa riguarda, come accennato prima, l'installazione di porte blindate con elevate proprietà di isolamento termico. In questo caso, oltre a beneficiare del bonus sicurezza, si potrebbe accedere anche all'ecobonus, che premia gli interventi di efficientamento energetico. Le porte blindate con certificazione termica possono contribuire significativamente alla riduzione della dispersione di calore, migliorando il comfort abitativo e riducendo i consumi energetici.

Un'altra possibilità è abbinare l'installazione della porta blindata ad altri interventi di sicurezza come sistemi di videosorveglianza, allarmi o inferriate. Questi interventi rientrano nel più ampio Bonus Sicurezza, che mantiene le stesse percentuali di detrazione del bonus ristrutturazioni.

Scadenze e prospettive future per il Bonus porte blindate

Il Bonus porte blindate, nella sua configurazione attuale con detrazione al 50% per le prime case e al 36% per le seconde case, è garantito fino al 31 dicembre 2025. Chi sta valutando la sostituzione della propria porta d'ingresso con un modello blindato dovrebbe considerare questa scadenza per massimizzare il beneficio fiscale.

A partire dal 2026, secondo quanto previsto, ci sarà, come detto,  una riduzione delle percentuali di detrazione: dal 50% al 36% per le prime case e dal 36% al 30% per le seconde case. Anche il limite di spesa massima subirà una riduzione, passando dagli attuali 96.000 euro a 48.000 euro per unità immobiliare.

Questo ridimensionamento si inserisce in un più ampio piano di revisione delle agevolazioni disponibili nel 2024, che interesserà anche altre misure come l'ecobonus e il sismabonus. La tendenza generale è verso una progressiva riduzione delle percentuali di detrazione, con l'obiettivo di rendere più sostenibile l'impatto di questi incentivi sul bilancio dello Stato.

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