Come cambiano i guadagni di chi ha un reddito tra 9mila e 35mila euro con il taglio del cuneo fiscale, la revisione dell'Irpef e il bonus mamma 2025
I contribuenti con redditi compresi tra 9.000 e 35.000 euro beneficeranno nel 2025 di un incremento significativo del proprio potere d'acquisto grazie a diversi interventi fiscali. La combinazione tra la nuova struttura dell'Irpef, la conferma del taglio del cuneo fiscale e ulteriori agevolazioni rappresenta un sostegno concreto per le fasce di reddito medio-basse.
Gli effetti di queste misure si traducono in aumenti netti in busta paga che variano in base alla fascia di reddito e alla situazione personale del contribuente.
Il taglio del cuneo fiscale è stato confermato per l'intero 2025 con percentuali differenziate in base alle fasce di reddito. Questa misura rappresenta uno degli interventi più impattanti sul reddito disponibile dei lavoratori dipendenti con retribuzioni medio-basse.
Per i lavoratori con reddito annuo fino a 25.000 euro (corrispondenti a circa 1.923 euro lordi mensili), il taglio del cuneo fiscale è confermato nella misura del 7%. Per coloro che si collocano nella fascia di reddito tra 25.000 e 35.000 euro (stipendi mensili fino a 2.692 euro lordi), la riduzione è del 6%.
Secondo le stime effettuate, questa misura comporta incrementi mensili che oscillano tra 50 e 160 euro netti, con variazioni che dipendono dal livello retributivo specifico del lavoratore. È importante sottolineare che non sono previsti benefici per chi percepisce retribuzioni superiori ai 2.700 euro mensili lordi, poiché la misura è specificamente indirizzata alle fasce di reddito medio-basse.
Un altro elemento che contribuisce all'aumento del reddito disponibile nel 2025 è la revisione delle aliquote Irpef. La modifica più rilevante riguarda l'accorpamento del primo e secondo scaglione di reddito, con l'applicazione dell'aliquota del 23% non più limitata ai redditi fino a 15.000 euro, ma estesa fino a 28.000 euro.
La semplificazione del sistema prevede il passaggio da quattro a tre aliquote, con una conseguente riduzione del carico fiscale per molti contribuenti. Questo intervento si traduce in un risparmio concreto che varia in base al reddito percepito.
Facendo alcuni esempi pratici:
Per fare un'analisi dettagliata, possiamo suddividere gli aumenti in base alle diverse fasce di reddito:
Un'ulteriore misura che incrementa il reddito disponibile nel 2025 è il cosiddetto "bonus mamme", destinato alle lavoratrici madri con contratto a tempo indeterminato, sia nel settore pubblico che in quello privato.
Il bonus spetta alle lavoratrici con almeno tre figli, di cui uno minorenne, e rimane in vigore fino al compimento dei 18 anni del figlio più piccolo. Solo per il 2025, la misura è stata estesa anche alle madri con due figli, a condizione che almeno uno dei due abbia meno di 10 anni.
Dal punto di vista economico, il bonus mamme consiste nell'esonero totale (100%) della quota dei contributi previdenziali IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) a carico della lavoratrice, con un limite massimo annuo di 3.000 euro, riparametrato su base mensile.
Secondo le stime, per una lavoratrice con un reddito annuo di circa 27.500 euro, questo beneficio si traduce in un aumento netto in busta paga di circa 150 euro mensili, che si aggiungono ai vantaggi derivanti dalle altre misure fiscali.
Analizzando l'impatto complessivo delle misure fiscali per il 2025, è possibile identificare le categorie che ottengono i vantaggi più consistenti:
Per quanto riguarda l'accesso ai benefici fiscali previsti per il 2025, è importante sottolineare che la riduzione delle aliquote Irpef e il taglio del cuneo fiscale vengono applicati automaticamente dai datori di lavoro in fase di elaborazione delle buste paga, senza necessità di presentare domande o richieste specifiche da parte dei lavoratori.
Per il bonus mamme 2025, invece, è necessario che la lavoratrice comunichi al datore di lavoro la volontà di avvalersi dell'esonero contributivo, fornendo i codici fiscali dei figli e un'autocertificazione attestante i requisiti previsti dalla normativa.
Per comprendere meglio l'effetto concreto delle misure fiscali 2025, esaminiamo alcuni casi pratici relativi a diverse fasce di reddito:
Un dipendente che percepisce un reddito annuo di 15.000 euro (circa 1.150 euro mensili per 13 mensilità) beneficerà del taglio del cuneo fiscale al 7%, con un incremento netto mensile di circa 65 euro. Su base annua, considerando 13 mensilità, il vantaggio economico sarà di 845 euro.
Per un dipendente con reddito di 25.000 euro (circa 1.923 euro mensili), si applica il taglio del cuneo fiscale al 7% e beneficia della riduzione dell'aliquota Irpef dal 25% al 23% per la fascia di reddito tra 15.000 e 25.000 euro. Questo si traduce in un incremento netto mensile di circa 120 euro, per un totale annuo di 1.560 euro.
Una lavoratrice madre con due figli (di cui uno sotto i 10 anni) e un reddito annuo di 30.000 euro (circa 2.300 euro mensili) potrà beneficiare del taglio del cuneo fiscale al 6% e del bonus famiglie numerose quanti figli servono. L'incremento netto mensile sarà di circa 245 euro (95 euro dal cuneo fiscale e 150 euro dal bonus mamme), per un totale annuo di 3.185 euro.
Questi esempi mostrano come l'impatto delle misure fiscali 2025 vari significativamente in base al livello di reddito e alla situazione personale del contribuente, con vantaggi particolarmente rilevanti per le fasce di reddito medio-basse e per le famiglie con figli.