Il decreto Cer prevede l'implementazione di una tariffa incentivante per l'energia rinnovabile prodotta e condivisa, nonché un contributo a fondo perduto.
Il decreto relativo al Conto energia rinnovabile (Cer) può essere reso pubblico, dando avvio agli incentivi per la realizzazione degli impianti fotovoltaici. Si tratta del cosiddetto Bonus Fotovoltaico 2024.
Nel periodo compreso tra la pubblicazione e il 2027, le previsioni del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica indicano un aumento delle comunità energetiche e dei sistemi di autoconsumo collettivo, passando da 100 a un range compreso tra 15.000 e 20.000. Approfondiamo tutto per capire l'impatto sul territorio italiano:
Per quanto riguarda le Comunità energetiche rinnovabili, i destinatari del provvedimento possono includere gruppi di cittadini, condomini, piccole e medie imprese, nonché enti locali, cooperative, associazioni ed enti religiosi. La potenza massima degli impianti singoli è limitata a un Megawatt.
La misura incentrata sulla tariffa incentivante si estende a tutto il territorio nazionale, dalle aree rurali ai centri urbani. Si prevede un risparmio sui costi energetici per le Comunità, grazie alla tariffa incentivante sull'energia condivisa.
Il contributo a fondo perduto del Bonus Fotovoltaico è destinato ai territori dei Comuni con meno di 5.000 abitanti, con un finanziamento fino al 40% dell'investimento per coloro che costituiscono una Comunità energetica. La potenza agevolabile è di almeno 2 Gigawatt fino al 30 giugno 2026 ed è cumulabile con l'incentivo in tariffa. Le risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza ammontano a 2,2 miliardi di euro.
Una volta che il decreto Cer sarà pubblicato, entro il mese di febbraio, i procedimenti per fare domanda agli incentivi seguiranno i seguenti passaggi. Identificazione di un'area idonea per la realizzazione dell'impianto e individuazione di altri utenti interessati a associarsi, connessi alla medesima cabina primaria. Creazione della Comunità energia rinnovabile mediante la redazione di uno Statuto o di un atto costitutivo, con l'oggetto sociale prevalente focalizzato sui benefici ambientali, economici e sociali. Opzionalmente, verifica preliminare con il Gestore dei servizi energetici per accertare l'ammissibilità del progetto all'incentivo.
Quindi l'ottenimento dell'autorizzazione per l'installazione e la connessione dell'impianto alla rete, rendendolo operativo, e la presentazione della richiesta di incentivo al Gse. Prima di procedere, è necessario attendere un periodo di trenta giorni durante il quale il Gestore dei servizi energetici e successivamente l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) verificheranno la conformità alle regole di accesso. Dopo 45 giorni sarà attivata la piattaforma per accedere agli incentivi.