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Borsa italiana 2026: azioni, settori e tendenze su cui puntare secondo previsioni di Banca Intesa

di Marcello Tansini pubblicato il
Previsioni di Banca Intesa

Le prospettive della Borsa italiana verso il 2026: bilanci record, settori trainanti indicati da Banca Intesa e focus su titoli ad alto potenziale e su Leonardo, simbolo della difesa italiana.

Dati recenti segnalano che il 51% dei bilanci trimestrali delle società quotate ha superato le aspettative degli analisti, una percentuale che non si vedeva dal 2022, sottolineando la resilienza e la capacità delle imprese italiane di navigare tra incertezze globali.

Il quadro macroeconomico resta sfidante, caratterizzato da tensioni geopolitiche, instabilità commerciale e una congiuntura economica meno brillante rispetto ai primi mesi dell'anno. Tuttavia, la maggior parte delle aziende ha confermato le guidance per il 2025, rafforzando la fiducia degli investitori sulla possibilità di raggiungere gli obiettivi fissati nelle strategie di medio termine.

La stabilità riportata dai principali indici della Borsa Italiana, con numerosi massimi registrati nel corso dell'anno, è stata accompagnata da una crescente attenzione degli operatori nella selezione dei titoli da inserire in portafoglio: la qualità dei fondamentali e la visibilità sugli utili emergono come elementi centrali per la costruzione di portafogli difensivi e orientati al rendimento.

Previsioni sulla crescita degli utili per il 2026: fattori trainanti, dati e aspettative

Le attese per il 2026 sono particolarmente promettenti: secondo le ultime stime, ci si aspetta un aumento degli utili del 13% su base annua, una crescita superiore rispetto alla media storica. Questo risultato trova conferma nelle parole di Giampaolo Trasi, responsabile Equity & Credit Research di Intesa Sanpaolo, il quale sottolinea come la solidità dei fondamentali delle aziende italiane e la capacità di adattamento agli scenari internazionali costituiscano i pilastri della crescita futura.

I principali fattori che sosterranno questo slancio includono:

  • Domanda interna resiliente che sostiene la redditività delle società a vocazione nazionale
  • Espansione dei mercati esteri per i gruppi più internazionalizzati, grazie alla normalizzazione delle catene di fornitura
  • Progressiva riduzione della pressione inflazionistica e dei costi delle materie prime, che migliora i margini operativi
  • Politiche monetarie più accomodanti da parte della BCE, che favoriranno le condizioni di finanziamento
  • Recupero della domanda nei settori ciclici, come consumer e industriale, guidato anche dagli incentivi e dai progetti di innovazione e transizione energetica
Sul fronte macroeconomico, il PIL italiano è atteso in crescita, anche se leggermente sotto l'1%, mentre il deficit pubblico dovrebbe migliorare fino al 2,8%, in virtù di una gestione più efficiente della spesa e delle entrate tributarie. L'area euro beneficerà anche del rafforzamento delle economie tedesca e francese, con effetti positivi sui flussi commerciali italiani.

Le stime degli esperti indicano che l'84 miliardi di euro di utili previsti per il 2026 saranno trainati soprattutto dalla ripresa dei settori consumer, industriale e TMT (tecnologia, media, telecom). Il pricing power delle aziende italiane nei settori a maggiore valore aggiunto, insieme a una maggiore propensione all'innovazione e alla digitalizzazione, sarà decisivo nell'assegnare ai titoli domestici un posizionamento competitivo e attrattivo rispetto al contesto internazionale.

I settori chiave su cui puntare: consumer, industriale e TMT secondo Banca Akros e Intesa Sanpaolo

La ricerca settoriale condotta da Banca Akros e Intesa Sanpaolo converge su tre comparti che, secondo gli analisti, rappresentano le principali storie sui mercati azionari italiani: consumer, industriale e TMT. Questi settori sono identificati come i maggiori beneficiari del contesto di ripresa, in virtù della loro esposizione alla crescita globale, della capacità innovativa e della solidità patrimoniale delle società leader.

Nel dettaglio:

  • Consumer: la domanda interna stimolata dalla riduzione dell'inflazione e dalla stabilità dei redditi consente alle aziende del comparto di registrare migliori performance di fatturato e profitto. La selezione dei titoli privilegia realtà con forte riconoscibilità del brand e modelli di business scalabili, anche nell'ottica dell'export.
  • Industriale: la manifattura italiana beneficia dell'espansione delle commesse nel settore infrastrutturale e della crescente richiesta di prodotti ad alta specializzazione. Realtà come Leonardo, Prysmian, Fincantieri e Interpump sono rappresentative di questo trend, evidenziando resilienza e capacità di adattamento anche in un contesto esterno meno favorevole.
  • TMT (Tecnologia, Media, Telecom): la trasformazione digitale, unita agli investimenti in intelligenza artificiale e infrastrutture di rete, posiziona numerose aziende italiane tra i beneficiari di una rivoluzione industriale di portata globale. Il settore, inoltre, offre interessanti opportunità di crescita organica e inorganica, con una particolare dinamicità tra le imprese di media capitalizzazione.
La preferenza per le mid-small cap si consolida ulteriormente grazie allo sconto del 10% rispetto ai multipli storici e alle prospettive di liquidità legate a nuovi fondi di investimento, che supportano le storie di crescita caratterizzate da un forte vantaggio competitivo.

Le Top Picks e le azioni italiane da seguire secondo Intesa Sanpaolo e altre importanti case di investimento

Gli esperti di Intesa Sanpaolo, Banca Akros e altre case di investimento hanno selezionato un paniere di azioni particolarmente promettenti, con un occhio di riguardo all'equilibrio tra rendimento, visibilità sugli utili e solidità dei fondamentali. Le cosiddette Top Picks abbracciano diversi settori, sottolineando come la diversificazione sia un pilastro della costruzione di portafogli resilienti.

Una sintesi delle preferenze degli analisti può essere riassunta nella seguente tabella:

Settore

Società principali (Top Picks)

Bancario/Assicurativo

Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM, Finecobank, Allianz

Industriale/Infrastrutture

Leonardo, Prysmian, Fincantieri, Interpump, Maire, Eiffage

Consumer e Lusso

Ferrari, Prada, Campari, Lottomatica, Azimut, Stellantis

Utilities

Enel

Le scelte riflettono aziende con strutture di capitale solide, rendimenti da dividendo elevati e potenziale di crescita sostenibile. Attraverso una diversificazione geografica ed esposizione settoriale, si privilegiano realtà che si distinguono per innovazione, efficienza operativa ed espansione all'estero. Le mid e small cap italiane vengono valorizzate per lo sconto sui multipli di valutazione e per l'atteso supporto di nuovi capitali, a consolidamento di storie di successo anche al di fuori dei grandi gruppi.

Focus sulle banche: Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM e le prospettive sui dividendi

Il comparto bancario italiano si conferma motore della redditività per l'intera Borsa nazionale, con Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco BPM ai vertici delle preferenze degli analisti. Le prospettive per il 2026 restano positive grazie a:

  • Modelli di business diversificati che consentono una tenuta dei ricavi anche in scenari di tassi in riduzione
  • Controllo dei costi e solidità patrimoniale con livelli di CET1 superiori ai requisiti regolamentari
  • Strategie di distribuzione dei dividendi particolarmente generose, con payout attesi fino all'80% a partire dal 2026
Per Intesa Sanpaolo, le stime degli analisti sono di un Rote sostenibile superiore al 20% e rendimenti da dividendo crescenti (0,46 euro stimati per il 2026, yield oltre l'8%). Il capitale in eccesso consente buyback e ulteriori distribuzioni, rendendo il gruppo protagonista nel panorama europeo non solo per dimensione, ma anche per affidabilità, come confermato dagli ultimi stress test BCE.

Unicredit mantiene prospettive robuste grazie a una strategia focalizzata sulla remunerazione degli azionisti, con distribuzioni annuali attese per 9-10 miliardi di euro fino al 2028 e una visione costruttiva sui margini d'interesse, sostenuti dall'espansione dei depositi e dei prestiti nei principali mercati. Banco BPM continua a essere ben considerata per il potenziale di creazione di valore attraverso l'integrazione con Anima e la nuova joint venture nei servizi di pagamento, oltre a una redditività sostenibile in una prospettiva di medio termine.

Industria e infrastrutture: Leonardo, Prysmian, Fincantieri, Interpump e altre storie di crescita

Il settore industriale italiano esprime alcuni dei campioni più riconosciuti in Europa per capacità di innovazione e leadership di mercato. Leonardo ha archiviato i primi nove mesi dell'anno con ricavi in crescita a doppia cifra, margini in aumento e un debito in netto calo. “Un'orchestra perfetta che cerca una nuova nota”, secondo gli analisti, chiamata ora a stupire il mercato con nuovi catalizzatori e acquisizioni strategiche che potranno ridefinire il proprio profilo industriale nel lungo termine.

Prysmian si conferma punto di riferimento nella transizione energetica: un backlog superiore a 17 miliardi di euro e valutazioni ancora interessanti sugli indicatori di mercato assicurano solidità e visibilità futura. Fincantieri beneficia di una pipeline ordini di portata straordinaria, mentre Interpump rappresenta una storia di resilienza e capacità di svolta, con margini e cassa in crescita anche dopo momentanee difficoltà settoriali.

Utilities e lusso: occasioni di investimento in Enel, Ferrari e Prada

Nel comparto utilities, Enel viene considerata ancora sottovalutata rispetto ai peer europei, con rendimenti da dividendo sopra il 6% e visibilità sui piani di crescita nelle rinnovabili e sulla distribuzione internazionale. Nel segmento lusso, Ferrari e Prada incarnano due approcci distinti, ma vincenti:

  • Ferrari con un portafoglio ordini coperto fino al 2026 e ottima gestione delle politiche di prezzo sui mercati internazionali
  • Prada che, grazie alle acquisizioni strategiche e al rilancio dei brand iconici, mostra una solidità operativa che si riflette nei multipli di mercato e nelle opportunità di nuova crescita

Tendenze emergenti, rischi di mercato e strategie di portafoglio fino al 2026

Nel prossimo biennio, le strategie sia difensive sia orientate alla crescita risultano indicate in un contesto segnato da volatilità, tensioni geopolitiche e rischi commerciali, come l'aumento dei dazi. Tra le principali tendenze individuate dagli analisti:
  • Rotazione settoriale verso comparti legati alla digitalizzazione e alla sostenibilità ambientale
  • Selezione dei titoli basata su rendimenti da dividendo elevati e qualità dei fondamentali
  • Valorizzazione delle mid-small cap grazie alla liquidità dei nuovi fondi di investimento
  • Attenzione alla gestione del rischio, privilegiando aziende con solidità patrimoniale e minore leva finanziaria
La flessibilità nella costruzione dei portafogli, l'analisi dettagliata dei bilanci e la capacità di cogliere segnali anticipatori nei dati macro e micro sono asset indispensabili per navigare con successo il mercato azionario sino al 2026.


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