Una panoramica su appuntamenti chiave, focus settoriali e previsioni macroeconomiche, tra rischi, opportunitŕ ed effetti delle tensioni geopolitiche sui mercati globali per questa settimana dal al 7 novembre 2025
Dal 3 al 7 novembre 2025, i mercati finanziari europei e internazionali si preparano ad affrontare una settimana densa di appuntamenti strategici e dati sensibili per la valutazione degli equilibri borsistici. In questo contesto, per operatori istituzionali e investitori retail è essenziale monitorare le date chiave di pubblicazione delle trimestrali, contestualmente all’evoluzione dei principali indicatori macroeconomici. L’incertezza politica, i rischi geopolitici e l’impatto delle nuove barriere commerciali tra Stati Uniti, Cina ed Europa rappresentano sempre variabili importanti.
La pubblicazione dei risultati trimestrali di molte grandi società quotate rappresenta, in queste giornate, uno dei catalizzatori più rilevanti per la dinamica dei mercati azionari. Il calendario finanziario prevede tra il 3 e il 7 novembre la diffusione dei conti di gruppi attivi in settori strategici: in particolare, nel comparto bancario saranno messi sotto osservazione i bilanci di BPER Banca, Banco BPM e Banca Popolare di Sondrio. In parallelo, il settore industriale e delle telecomunicazioni vedrà la pubblicazione dei risultati di Telecom Italia e società ad alta capitalizzazione, mentre le trimestrali di Poste Italiane arriveranno la settimana successiva. Di seguito alcuni dei principali appuntamenti della settimana:
Il panorama settoriale di inizio novembre mette in primo piano comparti con diverso grado di esposizione alle principali forze di mercato. Nel settore bancario, riflettori puntati sulla tenuta dei margini di interesse dopo i recenti progressivi tagli dei tassi da parte delle autorità monetarie europee: la resilienza dei margini creditizi e la capacità di fronteggiare i nuovi requisiti regolamentari rimarranno sotto stretta osservazione. Il comparto energetico – trainato dai big come Eni, Enel, Saipem – risente delle dinamiche delle materie prime e delle tensioni geopolitiche, tra calo recente dei prezzi del gas e oscillazioni del petrolio.
Analizzando, invece, il settore tecnologico, le trimestrali di colossi globali come Amazon, Meta e Microsoft confermano una crescente volatilità: aumenti degli investimenti in intelligenza artificiale, nuove strategie cloud e impatti delle politiche di riduzione dei costi rappresentano elementi di forte interesse per analisti e investitori.
Sul fronte del lusso, i dati di gruppi come Moncler riflettono l’andamento della domanda globale, con particolare attenzione agli scenari nei mercati emergenti e all’effetto dei nuovi flussi turistici, in un contesto markedamente selettivo ma dinamico.
Le aspettative di breve periodo restano condizionate dall’incertezza economica globale. Il rallentamento dell’Eurozona, acuito dalle politiche restrittive, viene controbilanciato da una maggiore tenuta degli Stati Uniti, dove le politiche di offerta e la forza lavoro disponibile mantengono il PIL in crescita. Tuttavia, i rischi legati a tensioni commerciali, dazi e conflitti geopolitici non sono mai da dimenticare, anzi...
L'instabilità politica tra Europa e Stati Uniti e la prosecuzione delle tensioni in Medio Oriente e nelle relazioni commerciali con la Cina impongono una particolare attenzione alla gestione dei rischi di portafoglio.
Gli operatori evidenziano segnali di cautela, con una riduzione delle attese rialziste sulle borse nel medio periodo e uno spostamento verso asset più difensivi, come il reddito fisso.
Nell’attuale scenario, il differenziale tra le principali aree geografiche si accentua. Negli Stati Uniti la crescita reale del PIL rimane sostenuta, anche grazie a elevata produttività, politiche attive sul fronte dell’offerta e una ripresa della domanda interna, pur con un rallentamento delle aspettative per i prossimi mesi dovuto alla pressione dei dazi e alla possibile instabilità politica legata all’insediamento della nuova amministrazione. In Europa, invece, la crescita del PIL risulta più sottotono, con l’Area Euro alle prese con una domanda interna debole e produzione industriale ancora in difficoltà, mentre Germania, Francia e Italia mostrano segnali contrastanti fra i principali settori produttivi.
| Area | Previsione Crescita PIL 2025 (%) |
| Stati Uniti | ~2,0 |
| Eurozona | <1,0 |
| Cina | ~5,0 |
Per la Cina, la strategia di trainare la crescita tramite export e nuovi ordini nel manifatturiero determina un’accelerazione nel breve, ma il rischio di frenata legato all’introduzione di dazi e limitazioni sulle esportazioni tecnologiche è concreto. In generale, l’assetto globale resta sbilanciato e soggetto a rapide evoluzioni in base alle variabili politiche e commerciali.
L’introduzione di nuove barriere tariffarie da parte degli Stati Uniti nei confronti di varie economie, tra cui UE e Cina, rimescola le carte sulle prospettive della crescita mondiale. L’aumento dei dazi coinvolge prodotti industriali, autoveicoli, semiconduttori e metalli, generando immediate ripercussioni sulla domanda, i prezzi delle commodity e la struttura delle filiere globali. Le recenti misure varate hanno già colpito settori manifatturieri e automobilistici sia negli Stati Uniti che in Europa, con effetti di compressione dei margini e maggiori costi di produzione.