A novembre 2025 l’accredito delle pensioni ha subito una variazione rispetto agli altri mesi dell’anno. Questo differimento è collegato a motivazioni di calendario: il 1° novembre è caduto di sabato e coincide con la festività di Ognissanti, mentre il giorno successivo è domenica. Di conseguenza, sia Poste Italiane che gli istituti bancari hanno posticipato i pagamenti al 3 novembre, primo giorno lavorativo utile. Il cambiamento non coinvolge solo l’accredito su conto corrente ma impatta anche chi ritira in contanti presso sportelli postali. 
Importo della pensione: perché cambia a novembre 2025 tra rimborsi IRPEF, trattenute e conguagli
In questo mese di novembre, l’importo della pensione può cambiare per alcuni beneficiari in modo sensibile rispetto ai mesi precedenti. Questa modifica dipende da molteplici fattori. In particolare, novembre rappresenta il momento del conguaglio fiscale annuale, durante il quale vengono ridefiniti i rapporti a credito o a debito con l’Erario attraverso la verifica delle trattenute IRPEF operate nel corso dell’anno.
Il ricalcolo può portare sia a un rimborso (aumento dell’importo netto) sia a trattenute aggiuntive (riduzione dell’assegno percepito). Ulteriori variazioni derivano dalla conclusione del pagamento delle addizionali regionali e comunali, trattenute da gennaio a novembre e dall’erogazione di eventuali bonus una tantum. In particolare, sulle pensioni di novembre 2025 si calcolano:
	- Conguagli e trattenute: adempimenti fiscali come saldo IRPEF, addizionali regionali o comunali, crediti o debiti d’imposta pregressi.
 
	- Rimborsi fiscali 730: pensionati che hanno sostenuto spese detraibili e hanno presentato la dichiarazione con INPS come sostituto d’imposta possono vedere riaccreditate somme su novembre.
 
	- Bonus e recuperi: a novembre 2025 non sono previsti versamenti straordinari correlati ai bonus 150-200 euro, già trattati negli anni passati, ma prosegue il recupero di precedenti bonus eventualmente non erogati correttamente.
 
	- Fine delle trattenute 2024: con novembre 2025 cessano definitivamente le trattenute relative all’anno fiscale precedente, e il cedolino si presenta depurato da importi arretrati.
 
Il conguaglio fiscale di fine anno: meccanismi e categorie coinvolte
Il meccanismo del
 conguaglio fiscale si basa su una verifica di quanto anticipato tramite ritenute mensili rispetto all’effettiva imposta dovuta, anche in relazione a eventuali redditi aggiuntivi percepiti nel corso dell’anno. Se l’imposta trattenuta risulta superiore, l’importo viene rimborsato nel cedolino di novembre; se risulta inferiore, viene operata una trattenuta compensativa. Sono coinvolti principalmente:
	- Pensionati che hanno richiesto l’INPS come sostituto d’imposta in sede di modello 730/2025;
 
	- Soggetti con variazioni di reddito rispetto alle previsioni annuali;
 
	- Pensionati con prestazioni accessorie (arretrati, assistenziali, assegni familiari).
 
Le trattenute possono coinvolgere anche le addizionali regionali e comunali, che terminano la loro applicazione con la mensilità di novembre.
Rimborsi fiscali, trattenute e bonus: chi guadagna e chi perde a novembre
L’effetto netto sul rateo di novembre dipende dalla posizione fiscale individuale:
	- Chi si trova a credito per effetto della dichiarazione riceverà un incremento visibile nell’importo pensionistico mensile.
 
	- I soggetti che, invece, devono restituire imposte o addizionali pagheranno rate aggiuntive che riducono temporaneamente la pensione.
 
	- Pensionati con importi elevati e più fonti di reddito sono generalmente i più esposti a riduzioni, mentre chi percepisce trattamenti bassi o minimi può beneficiare di piccoli aumenti grazie ai rimborsi anche delle detrazioni d’imposta.
 
Un esempio pratico: un pensionato con trattenute IRPEF in eccesso di 250 euro riceve tale somma nella pensione di novembre; in caso contrario, viene trattenuta una cifra analoga in presenza di debiti fiscali pregressi.
										
										
Calcolo preciso con esempi e fasce di importo
Nel cedolino di novembre 2025, il pensionato trova anche la rivalutazione applicata proporzionalmente alla sua fascia di importo:
	- Una pensione lorda di 1.500 euro (entro 4 volte il minimo) riceve una rivalutazione di 12 euro circa;
 
	- Per trattamenti tra 2.500 e 3.100 euro la percentuale è ridotta al 90%, garantendo circa 21 euro in più su un assegno di 3.000 euro;
 
	- Per pensioni superiori a 5 volte il minimo, la rivalutazione massima ammonta a circa 30-35 euro, assumendo trattamenti di 5.000 euro mensili.
 
Le eventuali differenze o conguagli saranno recuperate nel 2026 in caso di successivi adeguamenti ISTAT o aggiornamenti ministeriali. Per chi percepisce una pensione lorda di 1500 euro, avrà un netto di circa 1.200 euro tra addizionali, trattenute e conguagli e, se il pensionato in questione deve 
restituire il bonus bollette già ricevuto ma non dovuto, poi, dall'importo complessivo lordo deve sottrarre 50 euro. 
Come leggere e verificare il cedolino INPS: voci, strumenti e chiarimenti ufficiali
Il cedolino pensione INPS rappresenta il documento ufficiale dove sono riepilogate tutte le voci che determinano il netto in pagamento. Ogni mese il dettaglio mostra:
	- Importo lordo maturato e tutte le trattenute fiscali applicate;
 
	- Eventuali conguagli IRPEF e addizionali regionali/comunali;
 
	- Rivalutazioni, bonus una tantum e rimborsi fiscali;
 
	- Sintesi delle comunicazioni o aggiornamenti di INPS su normative vigenti.
 
Attraverso i servizi digitali INPS, accessibili con SPID, CIE, CNS, è possibile non solo consultare il cedolino, ma anche confrontare le mensilità precedenti, gestire deleghe, scaricare certificazioni uniche ed eseguire stampe. 
 
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