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Buono fruttifero postale 100, come funziona. Rendimento, durata, condizioni e tassazione

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Confronto con altri Buoni Fruttiferi Pos

Il Buono Fruttifero Postale 100 rappresenta una soluzione di risparmio sicura e flessibile. Caratteristiche, funzionamento, tassazione del Nuovo bonus fruttifero postale 2025.

Nel panorama italiano degli strumenti di risparmio, i buoni fruttiferi postali rappresentano da sempre una soluzione apprezzata per la loro combinazione di sicurezza, semplicità e trasparenza. Il nuovo prodotto, noto come Buono fruttifero postale 100, è stato introdotto da Poste Italiane in occasione del centenario del primo buono fruttifero emesso. Questo titolo ha l’obiettivo di offrire ai risparmiatori un rendimento interessante in un orizzonte temporale breve, mantenendo condizioni di accessibilità e garanzia proprie dei prodotti della categoria. La proposta si inserisce in un contesto economico caratterizzato da una crescente attenzione verso strumenti a basso rischio e dalla necessità di nuove opportunità di investimento per la liquidità familiare.

Nuovo bonus fruttifero postale 2025: durata, rendimento e requisiti di sottoscrizione

Il nuovo bonus fruttifero postale 2025 si distingue per una durata prefissata di 4 anni, al termine dei quali il capitale investito matura un interesse lordo del 3% annuo, fissato per tutta la durata. Il funzionamento è semplice e non prevede costi né di emissione, né di gestione o rimborso. L’importo minimo sottoscrivibile è pari a 50 €, con soglia massima di un milione di euro per giorno. La platea degli aventi diritto include persone fisiche maggiorenni titolari di un Libretto Smart o Libretto Ordinario: il titolo può essere intestato fino a quattro soggetti, tutti maggiorenni e presenti sulle stesse intestazioni dei libretti di regolamento. Essenziale, ai fini dell’acquisto, risulta l’apporto di Nuova Liquidità: solo gli importi versati, a partire dal 20 giugno 2025 e fino al 4 settembre 2025, tramite canali specifici vengono considerati validi ai fini della sottoscrizione.

Come funziona la Nuova Liquidità: modalità di versamento e limiti

La Nuova Liquidità rappresenta la condizione chiave per l’accesso al Buono 100. Si definisce tale ogni somma versata su un libretto di risparmio postale o su un conto BancoPosta da parte del cliente, esclusivamente dal 20 giugno 2025 fino alla data di chiusura dell’offerta. I conferimenti ammessi sono:

  • versamento di assegni bancari o circolari;
  • accredito di stipendio;
  • accredito di pensione;
  • trasferimenti tramite girofondo da altri libretti o conti correnti intestati al medesimo soggetto.
Prelievi successivi alla data di riferimento riducono l’importo considerato quale nuova liquidità. Non sono invece considerati validi i fondi già presenti prima del 20 giugno 2025. L’importo versato con queste modalità diventa interamente disponibile per la sottoscrizione del titolo fino al termine della campagna.

Procedura di acquisto del Buono 100: canali e istruzioni pratiche

L’acquisto può essere effettuato in forma esclusivamente dematerializzata. Gli interessati, titolari del Libretto Smart abilitato ai servizi online, possono procedere tramite il portale delle Poste Italiane o tramite le apposite applicazioni digitali per smartphone. Chi non possiede abilitazioni digitali, oppure è in possesso solo del Libretto Ordinario, deve recarsi presso una filiale di Poste Italiane, munito di documento di identità e codice fiscale. Nei casi di sottoscrizione in ufficio postale è consigliato prenotare l’appuntamento online, riducendo i tempi di attesa. Tutte le operazioni avvengono in multipli di 50 €.

Un elemento distintivo è la possibilità di richiedere il rimborso, anche parziale, in qualsiasi momento, sempre in multipli di 50 € e senza commissioni. Tuttavia, per ottenere il rendimento promesso è necessario attendere il termine naturale dell’investimento. In caso di rimborso anticipato è restituito il solo capitale. Le somme investite sono garantite dallo Stato Italiano e, nel caso del formato dematerializzato, il rimborso avviene automaticamente a scadenza sul conto di regolamento indicato al momento della sottoscrizione. A differenza dei buoni cartacei, quelli digitali non cadono in prescrizione. Si richiama la normativa sui depositi dormienti vigente per i buoni cartacei.

Tassazione, costi e vantaggi fiscali del Buono 100

Dal punto di vista fiscale, si applica una ritenuta agevolata del 12,5% sugli interessi, notevolmente inferiore rispetto al 26% tipico di altri strumenti di investimento finanziario. Non sono previste imposte di successione. La sottoscrizione e la gestione non comportano costi accessori, ad esclusione di quanto dovuto a titolo di bolli secondo la normativa vigente. Secondo quanto stabilito dalla legge di riferimento, inoltre, in base alle soglie patrimoniali queste somme possono risultare escluse dal calcolo dell’ISEE, fino a un massimo complessivo di 50.000 € per nucleo familiare.

Voce

Condizione

Tassazione sugli interessi

12,5%

Imposta di successione

Esente

Costi di sottoscrizione/gestione/rimborso

Non previsti

Uno degli aspetti più innovativi è legato all’iniziativa sociale promossa in collaborazione con la Fondazione CDP. Per il centenario, Cassa Depositi e Prestiti destina dieci milioni di euro a sostegno di tre progetti socialmente rilevanti. Gli intestatari del Buono 100 possono esprimere preferenza, tramite specifica procedura via e-mail, su quale iniziativa sostenere tra quelle selezionate. La somma è suddivisa in parte eguale tra i progetti e in parte secondo le indicazioni raccolte dai sottoscrittori. In mancanza di scelta personale, la quota viene equamente distribuita. Questa soluzione integra la componente finanziaria con valori di partecipazione e cittadinanza attiva.

Confronto con altri Buoni Fruttiferi Postali e strumenti alternativi di risparmio

Nel contesto dei buoni fruttiferi postali, il Buono 100 si posiziona tra le opzioni più competitivie a basso rischio per orizzonte temporale breve-medio. A titolo comparativo, il Buono Premium offre rendimento simile per una durata più breve, ma sempre subordinato all’apporto di nuova liquidità. Altre tipologie, come il Buono Ordinario o il Buono RisparmioSemplice, prevedono durate più lunghe o rendimenti diversificati per esigenze specifiche (piani di accumulo, minori). Rispetto a depositi vincolati o prodotti bancari, la maggiore accessibilità e la garanzia statale rendono questo strumento idoneo anche per chi desidera evitare la volatilità dei mercati. L’assenza di costi e la flessibilità di rimborso ampliano ulteriormente il profilo di interesse.

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