Quanto e per chi cambiano gli importi degli stipendi nel 2025 tra la nuova Irpef e il taglio cuneo fiscale fino al 7%
Nell’anno fiscale 2025, il calcolo degli importi degli stipendi tra 800 e 1.500 euro lordi mensili per i lavoratori dipendenti italiani cambia significativamente per effetto della combinazione tra la nuova riforma IRPEF e il meccanismo ristrutturato di taglio del cuneo fiscale. Questa evoluzione normativa impatta direttamente la determinazione della retribuzione netta, introducendo novità strutturali mirate ad aumentare il potere d’acquisto delle fasce di reddito medio-basse ed estendendo la platea dei beneficiari rispetto alle precedenti disposizioni.
Il taglio del cuneo fiscale – ovvero la riduzione della pressione fiscale e contributiva sul lavoro dipendente – passa da una decontribuzione a una vera e propria defiscalizzazione. Ecco il dettaglio operativo per la fascia 800-1.500 euro lordi mensili:
Il sostituto d’imposta verifica mensilmente il diritto all’indennità o detrazione, anche in presenza di più rapporti di lavoro. Eventuali erogazioni indebite saranno recuperate in rate mensili fino a 10 mesi, oltre la soglia di 60 euro. Per i dipendenti interessati, il credito maturato dal sostituto può essere compensato tramite modello F24 con appositi codici tributo.
Analizzando i dati e le tabelle elaborate dai principali centri di assistenza fiscale, i risultati attesi per i lavoratori in fascia 800-1.500 euro lordi mensili rispecchiano sia gli effetti della nuova IRPEF che quelli del nuovo cuneo fiscale.
Reddito annuo lordo | Vantaggio netto mensile | Vantaggio netto annuo |
8.500 € | ca. 60 € | ca. 700 € |
13.000 € | ca. 70 € | oltre 800 € |
19.500 € | oltre 105 € | circa 1.600 € |
Dal punto di vista normativo, la riduzione degli scaglioni e la progressività delle nuove percentuali rendono il sistema più semplice e chiaramente comprensibile. Realisticamente, il maggiore risparmio riguarda i redditi compresi tra 15.001 e 28.000 euro: a questa fascia si applica l’aliquota IRPEF unica del 23%, con un disallineamento rispetto al passato che comporta risparmi massimi stimati di 260 euro annui. Il beneficio si somma a quello della detrazione specifica per lavoro dipendente, portata a 1.955 euro per le fasce sotto i 15.000 euro.
Tutti i contribuenti possono sottrarre dall’imposta lorda le detrazioni previste, tra cui quelle su figli e familiari a carico, spese mediche, mutui e istruzione (la detrazione per frequenza scolastica viene elevata a 1.000 euro annui per studente).
Nel 2025 le Regioni e le Province autonome possono graduare le aliquote delle addizionali regionali IRPEF mantenendo la storica articolazione a quattro scaglioni, per garantire una fase di transizione. Il termine per l’adeguamento è posticipato al 15 aprile 2025, con effetti sull’incidenza fiscale regionale sugli stipendi dei lavoratori.