La rivoluzione del parco auto si gioca tra incentivi, rottamazione e soluzioni a basse emissioni. Scenari europei, focus sulle city car e le reazioni di industrie, consumatori e ambientalisti.
La visione espressa da John Elkann, presidente di Stellantis, mira a rilanciare la mobilità in Europa attraverso un percorso di rinnovamento del parco circolante, ponendo al centro dell'attenzione auto più moderne e meno inquinanti. Tale approccio intende rispondere alle esigenze ambientali, ma anche sostenere la crescita e la sostenibilità socio-economica nei prossimi anni.
Alla base della nuova strategia, che si affianca al programma di rilancio delle E-Car, si colloca la proposta di un piano di rottamazione strutturato, affiancato da incentivi fiscali e supercrediti per l'acquisto di veicoli a basse emissioni. L'obiettivo dichiarato da Elkann - condiviso anche dalle principali associazioni di categoria - non consiste nel mero rispetto di target imposti ma nello sviluppo di soluzioni tecniche flessibili e accessibili, tra elettrico, ibrido avanzato e carburanti alternativi. Questa visione richiede un aggiornamento delle politiche europee, insieme a un confronto aperto e pragmatico tra industria, istituzioni e società civile.
L'intervento suggerito, secondo Elkann, va letto alla luce di un parco auto europeo caratterizzato da un'età media elevata, con numerosi veicoli obsoleti che incidono sulle emissioni e sulla sicurezza stradale. Da qui prende forma un piano articolato, che cerca di rendere la mobilità sostenibile una realtà concreta per cittadini e imprese, rilanciando al contempo l'innovazione e la competitività dell'automotive europeo.
Il programma di rottamazione europea delineato da Elkann prevede una rimodulazione profonda delle politiche attuali. L'idea chiave è quella di rinnovare il parco circolante eliminando progressivamente i veicoli più vecchi e inquinanti, stimolando così sia la domanda che l'offerta di tecnologie pulite:
Il programma prende in considerazione variabili demografiche e geografiche: l'età media del parco auto, ad esempio, oscilla tra i 9 anni in Danimarca e i 17 anni in Grecia, mentre in Italia è attorno ai 12. Questa disomogeneità rende urgente un approccio strutturato, capace di adattarsi ai diversi contesti nazionali. I vantaggi potenziali sono molteplici:
Il sistema prevederebbe una quota maggiorata di crediti fiscali per le auto elettriche con batteria fino a 60 kWh, così da premiare chi introduce veicoli a emissioni ridotte o nulle. Questo meccanismo, già in parte sperimentato in altri mercati, ha lo scopo di rendere più vantaggioso, per produttori e clienti, l'acquisto di queste tecnologie.
La proposta suggerisce la combinazione di sgravi e agevolazioni dirette per privati e imprese che scelgono di sostituire la propria vettura con un modello elettrico o plug-in. L'effetto atteso è duplice:
Secondo diversi analisti, l'efficacia dei supercrediti potrebbe concretamente incidere sulla crescita della domanda di auto a zero emissioni, favorendo in prospettiva sia la sicurezza ambientale che l'adozione di nuove modalità di spostamento. Inoltre, la coesistenza di misure per veicoli elettrici e ibridi plug-in è giudicata indispensabile per preservare una transizione ordinata e accessibile al maggior numero possibile di cittadini europei.
L'avvicinarsi della scadenza fissata dall'Unione Europea per lo stop ai motori a combustione nel 2035 ha portato molte case automobilistiche, Stellantis in primis, a interrogarsi sulla sostenibilità e la concretezza delle strategie attuali. Elkann interviene su questo tema proponendo una maggiore flessibilità normativa, che non mira a cambiare gli obiettivi di emissione, ma invita a un aggiornamento delle regole:
In aggiunta, Elkann promuove un sistema di verifica delle emissioni calcolato su media quinquennale (2028-2032) sia per le auto che per i veicoli commerciali: questa scelta, già adottata per la normativa 2025, garantirebbe alle aziende maggiore stabilità e pianificazione, evitando inutili scossoni di mercato.
La posizione dell'industria vede in queste soluzioni una via percorribile per salvaguardare competitività e occupazione in Europa, mantenendo aperte alternative e incentivando l'innovazione continua anche dopo il 2035.
I veicoli commerciali leggeri e le auto compatte destinate all'ambiente urbano rappresentano due snodi centrali nella revisione regolamentare evocata da Stellantis. Ad oggi, la normativa UE tende a equiparare questi segmenti alle autovetture tradizionali in termini di obiettivi di emissione, senza tener conto delle loro particolari funzioni di servizio e delle differenti esigenze di mercato.
Elkann propone alcune modifiche chiave:
Le nuove regole proposte mirano dunque a garantire competitività ai costruttori europei e a mettere in sicurezza l'occupazione nei distretti produttivi, assicurando una gamma di soluzioni che vada oltre l'elettrico puro e tenga conto delle reali possibilità di mercato.
Le richieste avanzate da Stellantis hanno suscitato ampie discussioni tra addetti ai lavori, associazioni di consumatori e gruppi ambientalisti. Se il settore industriale vede nella maggiore flessibilità normativa e nella differenziazione degli incentivi una possibilità concreta di rilancio, alcune voci critiche sollevano questioni importanti su diversi fronti: