La scoperta di una nuova sostanza letale nella cannabis light in Italia solleva il dibattito: tra allarmi sanitari, rischi per la salute e accese reazioni istituzionali, cresce la preoccupazione per la sicurezza.
Negli ultimi giorni, il sistema nazionale di allerta rapida per le droghe ha richiamato l'attenzione su un problema di salute pubblica collegato a prodotti commercializzati come cannabis legale a basso contenuto di THC, più nota come light.
Un grave episodio è stato segnalato, ponendo in evidenza la presenza in alcuni lotti di un cannabinoide sintetico denominato MDMB-PINACA, sostanza dagli effetti potenzialmente pericolosi. Questo allarme, diffuso dal dipartimento Antidroga di palazzo Chigi, invita ad una maggiore consapevolezza sui rischi legati a contaminazioni e adulterazioni difficilmente identificabili.
La cannabis light è un prodotto che deriva dalla canna industriale, selezionata e coltivata in modo che il contenuto di THC, il principale composto psicoattivo, sia inferiore ai limiti legali stabiliti in Italia. Generalmente, questi prodotti vengono apprezzati per le presunte proprietà rilassanti, senza effetti psicotropi marcati.
Negli ultimi anni, il mercato della cannabis light si è espanso in modo significativo, generando interesse tra consumatori e operatori, ma anche preoccupazione nelle autorità competenti. Il quadro normativo italiano si basa sulla Legge 242/2016, che regola la coltivazione e lavorazione della canapa sativa a basso contenuto di THC. Tuttavia, la presenza di sostanze non dichiarate, come i cannabinoidi sintetici, può rappresentare un rischio imprevisto per la salute.
Per fronteggiare emergenze di questo tipo, il Dipartimento di politiche antidroga ha istituito il Sistema Nazionale di Allerta Rapida per le Droghe (SNARD). Questo organismo opera attraverso il monitoraggio costante dei nuovi fenomeni e delle segnalazioni dai centri collaborativi sparsi su tutto il territorio nazionale. La sua funzione è quella di intercettare tempestivamente episodi di contaminazione o di insorgenza di droghe più pericolose, coordinando la risposta delle istituzioni sanitarie e delle forze dell'ordine.
L'attivazione di una segnalazione SNARD rappresenta, per professionisti sanitari e cittadini, un avvertimento affidabile e tempestivo riguardo la pericolosità emersa. Va sottolineato che, a seguito dell'ultimo allarme, è stato ribadito il costante impegno nella vigilanza dei flussi di sostanze e nella tutela della salute pubblica, richiedendo la massima attenzione ai prodotti acquistati, soprattutto presso canali non regolamentati.
Il MDMB-PINACA è un cannabinoide sintetico di recente diffusione, sviluppato inizialmente in laboratorio per imitare l'effetto del THC ma con una potenza molto superiore. Questa molecola appartiene alla categoria degli indol-3-il carbossammidi, progettate per agire sui recettori cannabinoidi del sistema nervoso centrale.
La pericolosità di questo composto sta nel fatto che, rispetto ai fitocannabinoidi naturali, presenta un rischio elevato di effetti avversi anche a dosi minime. Il MDMB-PINACA è stato spesso riscontrato in Europa all'interno di miscele da fumare, resine e in alcuni casi in prodotti commercializzati impropriamente come light. Si tratta di un potenziatore psicoattivo assai più potente del THC naturale, con effetti non sempre prevedibili.
Le modalità d'assunzione di questa molecola possono variare: può essere inalato, fumato o ingerito. La sua presenza non è distinguibile a vista, rendendo impossibile il riconoscimento da parte del consumatore. Questa imprevedibilità nell'individuazione e nei dosaggi pone quantomeno una seria minaccia per la sicurezza personale.
Il sistema di allerta italiana, così come gli analoghi europei (ad es. l'EMCDDA), hanno recentemente rilevato un aumento di episodi di intossicazione grave e decessi. Il più recente caso registrato in Italia ha visto la correlazione diretta tra la sostanza e un evento letale. Si evidenzia che la MDMB-PINACA, spesso reperibile online o tramite canali non ufficiali, rappresenta una fonte di rischio tanto per i consumatori abituali quanto per quelli occasionali.
A livello normativo, le sostanze come la MDMB-PINACA sono oggetto di una specifica attenzione e vengono regolarmente inserite nelle tabelle del Ministero della Salute dedicate alle sostanze psicotrope e stupefacenti. Tuttavia, la rapidità con cui emergono nuove varianti rende difficile un costante aggiornamento e impone la necessità di un approccio multidisciplinare di controllo.
L'assunzione, anche involontaria, di prodotti adulterati con MDMB-PINACA può determinare un quadro clinico di notevole gravità. Gli effetti rilevati comprendono:
Queste manifestazioni cliniche rappresentano una sfida per i professionisti sanitari, poiché spesso il paziente ignora la reale natura della sostanza assunta. In caso di sospetta intossicazione, il Centro Antiveleni di Pavia opera h24 quale punto di riferimento nazionale, fornendo consulenza e supporto operativo alle strutture ospedaliere e ai singoli cittadini.
Una delle criticità maggiori emerse riguarda la rapidità con cui i sintomi evolvono, rendendo complesso il trattamento tempestivo e, in certi casi, determinando esiti fatali. Si segnala anche la difficoltà di utilizzo di antidoti specifici, vista la variabilità dei dosaggi e della potenza delle nuove molecole sintetiche. Il rischio aumenta nei soggetti con patologie pregresse o assuntori di farmaci.
Uno degli aspetti più delicati è legato all'impossibilità di riconoscere la presenza del MDMB-PINACA a occhio nudo. Questa molecola può essere aggiunta a infiorescenze, resine o altri derivati commercializzati come light, rendendo il rischio di esposizione estremamente elevato senza che il consumatore ne sia consapevole.
La contaminazione volontaria o accidentale, in assenza di una filiera tracciabile e di controlli stringenti, è agevolata anche da canali di distribuzione online che sfuggono ai monitoraggi ufficiali. Talvolta, l'aggiunta di cannabinoidi sintetici mira a incrementare gli effetti psicoattivi di prodotti altrimenti poco attivi dal punto di vista farmacologico.
Risulta complesso distinguere un prodotto sicuro da uno adulterato. I test rapidi domestici non sono affidabili e solo laboratori specializzati sono in grado di identificare la presenza di queste sostanze, talvolta dopo l'insorgere di sintomi gravi. I consumatori restano così esposti a rischi considerevoli.
Le autorità sottolineano pertanto l'importanza di acquistare solo prodotti da fornitori autorizzati, ricordando che anche confezioni apparentemente regolari possono celare insidie non visibili. La mancanza di normative chiare e controlli sistematici rimane uno degli aspetti su cui le istituzioni stanno cercando di intervenire nei tempi più rapidi possibile.
La segnalazione del sistema di allerta nazionale ha scatenato un dibattito acceso all'interno del settore e tra le istituzioni. Il Dipartimento antidroga ha ribadito la gravità dell'episodio, mentre molte voci di settore hanno sollevato dubbi sul rischio di generare confusione tra cannabis light e prodotti contenenti cannabinoidi sintetici.
Operatori del mercato e produttori di canapa a basso contenuto di THC hanno evidenziato la necessità di distinguere nettamente tra le due categorie, sostenendo che la MDMB-PINACA non debba essere confusa con i derivati della canapa tradizionale. Alcuni rappresentanti politici hanno addirittura accusato le autorità di alimentare la disinformazione per motivi restrittivi, enfatizzando i rischi derivanti dall'assenza di una regolamentazione chiara e coerente.
Si è così aperto anche un confronto sulla regolamentazione e sui controlli di filiera, con la richiesta di interventi più efficaci per prevenire contaminazioni e garantire la sicurezza dei consumatori, senza ricorrere a generalizzazioni che potrebbero nuocere a un intero settore produttivo.