La nuova stagione contrattuale per il pubblico impiego prende ufficialmente avvio con la riapertura delle trattative per l’aggiornamento normativo ed economico destinato ai lavoratori del comparto delle Funzioni Centrali.
Dopo il recente completamento del contratto collettivo 2022-2024, ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici statali si preparano a un nuovo percorso di negoziazione per il triennio successivo. Il prossimo appuntamento tra ARAN e le organizzazioni sindacali è fissato per il 18 dicembre, con la volontà di garantire certezze salariali e migliori condizioni lavorative a una platea di oltre 200 mila dipendenti pubblici.
I tavoli di trattativa: le tappe fondamentali verso il rinnovo
Il confronto sul nuovo contratto delle Funzioni Centrali si è aperto ufficialmente in ARAN il 3 dicembre. In quell’occasione, parti sindacali e rappresentanti dell’Agenzia hanno sottolineato l’importanza di avviare una contrattazione tempestiva rispetto alla scadenza del precedente accordo, un passaggio che segna l’intenzione di superare i ritardi accumulatisi negli anni passati. Già dal primo tavolo è emersa la priorità di concentrare le discussioni sulla risposta alla perdita del potere d’acquisto causata dall’inflazione e di introdurre meccanismi di salvaguardia per tutelare le retribuzioni future. I prossimi step sono i seguenti:
- Il 18 dicembre sarà la data chiave per la presentazione delle tabelle relative agli aumenti stipendiali, facendo leva sul fatto che i fondi risultano già stanziati nella legge di bilancio statale.
- Durante i tavoli tecnici si andranno a definire non solo le novità economiche, ma anche le modifiche normative, includendo strumenti per la valorizzazione delle competenze e la promozione di nuove modalità lavorative.
- Importante anche il rafforzamento del sistema delle relazioni sindacali, con la previsione di un maggior coinvolgimento nella definizione delle regole che incidono sulla rappresentatività e sulla partecipazione democratica.
Aumenti previsti in busta paga
Uno degli elementi di maggiore attenzione nelle negoziazioni riguarda
l’incremento salariale riconosciuto ai dipendenti pubblici. Per il triennio 2025-2027, le anticipazioni emerse in sede ARAN indicano l’arrivo di
158 euro lordi mensili aggiuntivi sulle tredici mensilità, con effetti decorrenza dal 1° gennaio 2025. Rispetto ai rinnovi precedenti (130 euro nel 2019-2021 e 165 euro nel 2022-2024), la crescita sarà così distribuita:
| Triennio |
Incremento lordo mensile |
| 2019-2021 |
+130 euro |
| 2022-2024 |
+165 euro |
| 2025-2027 (atteso) |
+158 euro |
Nel complesso, l’accumulo sui tre contratti porterà a un aumento medio di 453 euro lordi mensili per tredici mensilità, sostenendo il recupero del potere d’acquisto rispetto al periodo pre-pandemico e al forte impatto dell’inflazione. Secondo dichiarazioni del ministro per la Pubblica Amministrazione e di esperti sindacali, la presenza dei fondi già inseriti a bilancio consentirà tempistiche più rapide per il passaggio agli stipendi aggiornati. L’obiettivo condiviso è il pagamento degli incrementi entro i primi mesi del 2026, superando i ritardi tipici delle tornate precedenti.
Anticipazioni: le principali novità e miglioramenti attesi
Oltre agli aumenti economici in arrivo, il confronto sindacale e istituzionale aspira a introdurre una serie di innovazioni che toccheranno aspetti normativi e organizzativi. Tra le novità più rilevanti si segnalano:
- il ricorso a strumenti tecnologici avanzati e l’adozione dell’intelligenza artificiale nella gestione delle funzioni pubbliche;
- una revisione strutturata dell’ordinamento professionale, specialmente in riferimento alle cosiddette “elevate professionalità” che in passato hanno registrato alcune criticità applicative;
- interventi tesi ad ampliare, regolare e valorizzare le modalità di smart working e lavoro agile;
- maggior peso alla formazione continua e alla certificazione delle competenze;
- tutela della presenza di personale con disabilità e rinnovo delle strategie di inclusione;
- valorizzazione del percorso di carriera attraverso nuove tutele e modalità di sviluppo professionale;
- potenziamento delle relazioni sindacali mediante un coinvolgimento più diretto delle rappresentanze dei lavoratori.
L'impatto dell'intelligenza artificiale e l'innovazione tecnologica nel pubblico impiego
L’inclusione dell’
intelligenza artificiale nei processi amministrativi rappresenta una delle sfide principali inserite nel negoziato per il nuovo CCNL. La crescente automazione delle attività e il supporto alla valutazione delle performance grazie all’IA mirano a migliorare la qualità, la tempestività e la trasparenza dei servizi pubblici. Le pubbliche amministrazioni stanno sperimentando sistemi evoluti in grado di ottimizzare la distribuzione delle risorse e rispondere con più rapidità alle esigenze dei cittadini.
Proprio grazie a queste innovazioni si prospetta:
- un rafforzamento della formazione obbligatoria su strumenti digitali;
- l’introduzione di policy per la tutela dei dati e della privacy nello svolgimento delle mansioni;
- l’aggiornamento delle piattaforme interne per la gestione documentale e le comunicazioni tra uffici;
- la valorizzazione delle competenze digitali nel sistema premiante e nelle progressioni di carriera.
Revisione dell'ordinamento professionale e valorizzazione delle competenze
Il sistema di inquadramento delle professionalità nelle Funzioni Centrali è oggetto di attenzione specifica: il percorso avviato nei contratti 2019-2021 e consolidato nel 2022-2024 delinea ora una revisione degli assetti professionali soprattutto per il personale classificato tra le “elevate professionalità”, categorie che non hanno ancora pienamente beneficiato delle novità introdotte.
- Si prevede l’allocazione di risorse dedicate per garantire equità nell’applicazione del nuovo ordinamento in ogni amministrazione.
- Particolare enfasi sarà data alla formazione continua, con percorsi annuali destinati a tutto il personale, come già previsto dalle recenti direttive ministeriali.
- Sono allo studio azioni mirate a favorire la trasparenza nei criteri di accesso alle progressioni di carriera e ad arricchire la valorizzazione delle competenze.
Smart working e nuove modalità organizzative
La revisione della disciplina sul
lavoro agile all’interno delle amministrazioni centrali prosegue tra le priorità condivise tra parte pubblica e rappresentanze sindacali. Le esigenze emerse negli anni più recenti hanno portato alla richiesta di interventi che garantiscano flessibilità, sicurezza digitale e tutela dei tempi di conciliazione vita-lavoro, senza perdere in efficienza e controllo sulle attività.
- L’ampliamento delle possibilità di ricorso allo smart working sarà accompagnato da specifiche linee guida operative per ogni amministrazione coinvolta.
- Saranno previste soluzioni di work-life balance innovative e una più completa regolamentazione delle dotazioni digitali fornite.
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