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Canone Rai 2026, ci sono novità dopo tanti dibattiti e proposte? Cambia finalmente qualcosa?

di Marianna Quatraro pubblicato il
canone rai 2026

una delle tasse più invise e antipatiche per gli italiani è il Canone Rai. Ma ci sono novità per il 2026 dopo tanto parlare? Cosa è previsto al momento

Ci sono novità sul canone rai 2026 Il tributo legato all’utilizzo del televisore tra i temi di maggior rilievo nel panorama fiscale italiano? Per il 2026, il quadro normativo vede una sostanziale conferma delle disposizioni attuate negli anni precedenti, nonostante il vivace dibattito pubblico e le ricorrenti richieste di riforma avanzate da diversi attori istituzionali.

La disciplina in vigore ha il principale riferimento nella Legge di Bilancio, che, anche per la prossima annualità, non prevede variazioni significative rispetto a quanto già stabilito. L’inserimento della contribuzione tra le spese fisse in bolletta elettrica mantiene l’obiettivo di ridurre l’evasione, un aspetto fortemente voluto dal legislatore dal 2016 a oggi. T

Importo del Canone Rai 2026: conferme, importi e ragioni della scelta in Manovra Finanziaria 2026

Per l’anno 2026, l’ammontare dell’imposta rimane invariato a 90 euro, confermando la cifra già applicata ai contribuenti nel corso del 2025.

Questa decisione, frutto delle valutazioni inserite nella recente Legge di Bilancio, ha suscitato diverse reazioni tra associazioni dei consumatori e forze politiche, le quali avevano auspicato una progressiva riduzione del contributo.

L’assenza di modifiche risulta particolarmente significativa considerando le promesse di revisione che avevano animato la discussione in sede parlamentare. Il mancato taglio del tributo si collega strettamente all’esigenza di garantire stabilità economica all’ente erogatore del servizio pubblico radiotelevisivo che, negli ultimi esercizi, ha dovuto fronteggiare un aumento del debito e una contestuale riduzione dei ricavi.

Nonostante queste premesse, la cifra sostenuta dalle famiglie continua a essere oggetto di confronto: secondo dati di settore, il gettito complessivo apportato da questa imposta supera ogni anno 1,9 miliardi di euro. L’importo resta fisso e rateizzabile mensilmente, per un peso di 7,50 euro al mese sul bilancio familiare.

Modalità di pagamento e funzionamento dell’addebito in bolletta

Continua per il 2026 l’applicazione dell’automaticità del pagamento tramite la bolletta dell’energia elettrica per le utenze domestiche.

Tale meccanismo, avviato nel 2016, si basa sulla presunzione legislativa di possesso di un apparecchio televisivo in presenza di un’utenza attiva. In sostanza, se si è intestatari di una fornitura elettrica ad uso residenziale, l’importo viene suddiviso in dieci rate mensili – da gennaio a ottobre – e incluso tra le voci della fattura energetica.

Questo sistema si è dimostrato efficace nella riduzione dell’evasione fiscale, semplificando la procedura sia per l’amministrazione che per i contribuenti. Importante sottolineare come il pagamento includa non solo tradizionali apparecchi TV, ma anche molte smart TV. I dispositivi privi di sintonizzatore TV – come tablet, computer e smartphone – restano esclusi dall’obbligo. 

Esenzioni dal Canone Rai 2026: chi non deve pagare e come richiederle

La normativa consente a determinate categorie di cittadini di beneficiare dell’esenzione. Tra i principali destinatari di questa misura si trovano coloro che hanno compiuto 75 anni e dispongono di un reddito annuo complessivo non superiore a 8.000 euro, purché senza conviventi titolari di reddito proprio (ad esclusione del coniuge).

Inoltre, la domanda può essere presentata dai titolari di utenza domestica elettrica che non detengono alcun tipo di apparecchio tv, dai diplomatici e dai militari stranieri accreditati in Italia. L’istanza deve essere trasmessa telematicamente all’Agenzia delle Entrate mediante i modelli predisposti e scaricabili dal sito dell’Agenzia stessa.

È fondamentale compilare il Quadro A per attestare la mancata detenzione del dispositivo interessato. La presentazione della documentazione dovrà avvenire tra il 1° luglio dell’anno precedente e il 31 gennaio dell’anno in cui si richiede l’esenzione. Di seguito, le categorie esentate:

  • Over 75 con limite reddituale e senza conviventi con reddito (salvo coniuge);
  • Intestatari di contratto domestico elettrico che attestano il non possesso di televisore;
  • Personale diplomatico e militare straniero.
L’esonero, una volta riconosciuto, permette il risparmio della quota per tutta la durata dell’annualità di riferimento, se i requisiti permangono.

Al momento nessuna novità, ma il dibattito su agevolazioni previste continua così come le proposte politiche per il futuro

Le discussioni più recenti hanno portato alla ribalta alcune proposte orientate a una rimodulazione della tassa. In passato, si è ipotizzata una riduzione lineare a 70 euro per tutti gli utenti, accostata all’aumento degli introiti pubblicitari – idea che non ha però trovato concreta applicazione in sede normativa.

Non sono invece previste agevolazioni per nuclei numerosi o altre specifiche categorie sociali al di fuori delle menzionate che in diversi vorrebbero diventassero realtà. In ambito politico si sono succeduti molteplici annunci volti ad alleggerire il carico finanziario sulle famiglie, ma ad oggi nessuna soluzione strutturale innovativa ha raggiunto l’iter definitivo.

Restano invece oggetto di studio nuove modalità di calcolo e di riscossione, la cui attuazione è subordinata all’esito delle verifiche sulla sostenibilità economica per il servizio pubblico e sulla compatibilità con gli obblighi comunitari.

Il dibattito sul canone Rai tra esigenze di servizio pubblico e nuovi scenari mediatici

Le discussioni riguardanti il finanziamento della radiotelevisione pubblica assumono un rilievo crescente nel contesto di una società sempre più connessa e orientata verso forme innovative di fruizione audiovisiva. La presenza di molteplici piattaforme digitali ha infatti innescato una riflessione sull’opportunità di mantenere invariato il tributo, evidenziando un divario rispetto al concetto di equità fiscale.

Da un lato, permane la necessità di assicurare risorse sufficienti alla Rai per garantire missione informativa, culturale e sociale; dall’altro, si accentua la pressione verso una revisione del sistema di finanziamento, che tenga conto delle mutate abitudini di consumo e della crescente concorrenza delle piattaforme streaming.

Le associazioni di categoria e le formazioni politiche avanzano alternative che spaziano dalla deducibilità fiscale al superamento dell’addebito in bolletta, ma il tema resta aperto e destinato a nuovi sviluppi.