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Direttiva case green Ue ufficiale, quali modifiche e lavori obbligatori prevede per le case italiane ed entro quali anni

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Direttiva case green Ue, le tempistiche

In base alla nuova direttiva, gli Stati membri saranno tenuti a ristrutturare il 16% degli edifici non residenziali con le prestazioni più scadenti.

Il Parlamento europeo ha adottato a Strasburgo la direttiva sulla prestazione energetica degli edifici, nota anche come direttiva sulle case green, con 370 voti favorevoli, 199 contrari e 46 astensioni.

L'obiettivo della revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia, come evidenziato dal Parlamento europeo, è quello di ridurre gradualmente le emissioni di gas serra e i consumi energetici nel settore edilizio entro il 2030, con l'ulteriore obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Tra i principali obiettivi figurano la ristrutturazione di un maggior numero di edifici con prestazioni energetiche inferiori e una migliore diffusione delle informazioni riguardanti il rendimento energetico. Approfondiamo quindi:

  • Lavori ammessi con la direttiva case green
  • Direttiva case green Ue, le tempistiche

Lavori ammessi con la direttiva case green

In base alla nuova direttiva, gli Stati membri saranno tenuti a ristrutturare il 16% degli edifici non residenziali con le prestazioni più scadenti entro il 2030 e il 26% entro il 2033, introducendo requisiti minimi di prestazione energetica. Se fattibile da un punto di vista tecnico ed economico, dovranno inoltre garantire l'installazione progressiva di impianti solari negli edifici pubblici e non residenziali, in proporzione alle loro dimensioni, e in tutti i nuovi edifici residenziali entro il 2030.

Gli Stati membri saranno tenuti a delineare piani per implementare misure vincolanti volte a decarbonizzare i sistemi di riscaldamento, eliminando gradualmente l'uso di combustibili fossili per il riscaldamento e il raffreddamento entro il 2040.

A partire dal 2025, sarà vietato concedere sovvenzioni per le caldaie autonome alimentate a combustibili fossili. Saranno ancora disponibili incentivi finanziari per i sistemi di riscaldamento che utilizzano una quota significativa di energia rinnovabile, come quelli che combinano una caldaia con un impianto solare termico o una pompa di calore.

L'ambito di applicazione della nuova normativa, con alcune eccezioni rilevanti, non include gli edifici agricoli, gli edifici storici o protetti per il loro valore architettonico o storico, gli edifici temporanei, le chiese e i luoghi di culto.

Direttiva case green Ue, le tempistiche

Conformemente alla nuova normativa, tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno raggiungere lo standard di emissioni zero entro il 2030. Gli edifici nuovi destinati all'utilizzo o di proprietà delle autorità pubbliche dovranno rispettare lo standard di emissioni zero a partire dal 2028. Gli Stati membri potranno prendere in considerazione, nel calcolare le emissioni, l'impatto potenziale sul riscaldamento globale durante l'intero ciclo di vita di un edificio, includendo la produzione e lo smaltimento dei materiali da costruzione utilizzati per la sua realizzazione.

Per quanto riguarda gli edifici residenziali, i Paesi membri dovranno adottare misure volte a garantire una riduzione dell'energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 rispetto al 2020, e di almeno il 20-22% entro il 2035 rispetto al 2020.

Affinché diventi legge, la direttiva dovrà essere formalmente approvata anche dal Consiglio dei ministri. Secondo la Commissione Europea, gli edifici dell'Unione europea rappresentano il 40% dei consumi energetici e il 36% delle emissioni di gas climalteranti. Superata la fase del voto finale del Parlamento Europeo, la direttiva Case green completerà il suo iter legislativo con l'adozione anche da parte del Consiglio. Venti giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, il testo entrerà ufficialmente in vigore. La Commissione di Bruxelles, entro il 2028, procederà poi a una revisione della direttiva per eventuali correzioni.

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