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Cedolare secca 2024, le novitŕ di quest'anno spiegate dalla circolare n. 10 del 10 maggio 2024 dell'Agenzia delle Entrate

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Cosa cambia per il regime agevolato della cedolare secca quest’anno e i chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate con la recente circolare n. 10 del 10 maggio 2024

Quali sono le novità per la cedolare secca 2024 spiegate dall’Agenzia delle Entrate? Con la recente circolare n. 10 del 10 maggio 2024, l’Agenzia delle Entrate fornisce tutti i chiarimenti e le spiegazioni relative alle novità previste per il regime fiscale agevolato della cedolare secca e per la sua applicazione. Vediamo nel dettaglio cosa prevedono. 

  • Come cambia la cedolare secca nel 2024 per alcune tipologie di affitti
  • A chi si applicano le novità della cedolare secca nel 2024

Come cambia la cedolare secca nel 2024 per alcuna tipologie di affitti

Cambia la cedolare secca nel 2024 solo per gli affitti brevi: come stabilito dalla Manovra Finanziaria 2024 e ben spiegato dalla recente circolare dell’Agenzia delle Entrate, aumenta l’aliquota d pagamento per tale regime.

Passa, infatti, dal 21% al 26%. Resta, invece, invariata la cedolare secca per tutte le altre tipologie di affitti, fissata sempre al 21% per le locazioni a canone libero (4+4) e al 10% per le locazioni a canone concordato (3+2) in alcuni Comuni di Italia. 

A chi si applicano le novità della cedolare secca nel 2024

Le Entrate chiariscono, però, che l’aliquota più alta non si applica a tutti gli immobili che vengono affittati per brevi periodi (inferiori ai 30 giorni), ma vale solo dal secondo immobile affittato in poi.

Ciò significa che se un proprietario dà in affitto breve una sola casa, paga la cedolare secca al 21%, ma se ne affitta due o tre, sul primo paga l’aliquota più bassa mentre sul secondo e il terzo paga al 26%. 

Solo in sede di dichiarazione dei redditi il contribuente stabilisce l’immobile da assoggettare a tassazione ridotta.

Precisiamo che la cedolare secca al 26% vale per i redditi da locazione percepiti dal primo gennaio 2024, a prescindere dalla data di stipula dei contratti e dalla percezione dei canoni.

Precisiamo che sui capannoni, i negozi e gli altri immobili commerciali, avrebbe dovuto essere prorogata la cedolare secca, ma nulla è stato fatto e si attende il prossimo passaggio della riforma fiscale per capire se ci sarà ancora di nuovo o no.

Inoltre, la circolare delle Entrate chiarisce anche le nuove regole per gli intermediari e per i soggetti che gestiscono i portali telematici e incassano o intervengono nel pagamento dei canoni.

In particolare, è previsto che per gli intermediari la ritenuta applicata ai compensi resta al 21% e spetta al contribuente calcolare l’imposta effettivamente dovuta.

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