Quali sono le forme pensionistiche che permettono di andare in pensione prima nel 2025 a chi ha la Legge 104 e gli assistenti, i cosidetti cargiver
La legge 104 rappresenta un importante strumento normativo che tutela 'l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità', ovvero di coloro che presentano una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che causa difficoltà di apprendimento, relazione e integrazione lavorativa, tale da determinare uno svantaggio nello svolgimento delle normali attività quotidiane.
È fondamentale precisare che i benefici della Legge 104 non sono esclusivamente riservati ai soggetti con disabilità, ma possono essere estesi anche a familiari e caregiver che se ne prendono cura: genitori, coniugi, parenti o affini entro il secondo grado o, in alcuni casi, entro il terzo grado che assistono le persone con disabilità.
Tra i numerosi benefici previsti dalla normativa, particolare rilevanza assume la possibilità di accedere anticipatamente alla pensione. Vediamo nel dettaglio quali sono le opzioni disponibili nel 2025 per chi beneficia della Legge 104, sia come persona con disabilità che come caregiver.
L'APE Sociale (Anticipo Pensionistico Sociale) rappresenta una delle principali vie d'accesso alla pensione anticipata per le persone con disabilità e per i loro caregiver nel 2025. Questa misura, prorogata per tutto l'anno, ha subito alcune modifiche significative nei requisiti di accesso.
La novità più rilevante riguarda l'innalzamento del requisito anagrafico: per accedere all'APE Sociale nel 2025 sarà necessario aver compiuto 63 anni e 5 mesi di età, rispetto ai 63 anni previsti in precedenza. Questo incremento si inserisce nel quadro delle misure di contenimento della spesa previdenziale.
L'APE Sociale è riservata ad alcune categorie di lavoratori considerate svantaggiate. In particolare, per quanto concerne l'ambito della Legge 104, possono accedere a questa misura:
Un'altra importante possibilità di pensionamento anticipato nel 2025 per chi beneficia della Legge 104 è rappresentata da Opzione Donna, misura prorogata anche per il prossimo anno ma con alcune modifiche significative rispetto al passato.
La principale novità per Opzione Donna nel 2025 riguarda l'innalzamento del requisito anagrafico che passa a 61 anni, sia per le lavoratrici dipendenti che per le autonome. È prevista tuttavia una riduzione di questo requisito in base al numero di figli:
È importante sottolineare che Opzione Donna nel 2025 non sarà accessibile a tutte le lavoratrici, ma solo a specifiche categorie. In relazione alla Legge 104, possono beneficiarne:
Oltre alle misure specifiche come APE Sociale e Opzione Donna, anche la pensione anticipata ordinaria può rappresentare una soluzione per chi assiste familiari con disabilità grave.
La pensione anticipata ordinaria nel 2025 richiede:
Una possibilità particolarmente interessante per chi assiste un familiare con disabilità grave riguarda chi ha iniziato a lavorare in giovane età. Infatti, se il caregiver ha versato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento del 19° anno di età, può accedere alla pensione anticipata con requisiti contributivi potenzialmente ridotti, consentendo il pensionamento anche a 60 o 61 anni di età.
Questa opportunità rappresenta un importante riconoscimento dell'impegno assistenziale svolto dai caregiver, permettendo loro di dedicarsi a tempo pieno all'assistenza del familiare con disabilità.
Anche nel 2025, la misura denominata Quota 103 potrà rappresentare un'opportunità di pensionamento anticipato per i beneficiari della Legge 104, sia persone con disabilità che caregiver.
Questa formula prevede la possibilità di andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi (da cui il nome "Quota 103", data dalla somma dei due requisiti). Per i beneficiari della Legge 104, questa opzione può rappresentare una valida alternativa all'APE Sociale o alla pensione anticipata ordinaria, a seconda della propria situazione contributiva.
È importante sottolineare che l'assegno pensionistico con Quota 103 viene calcolato interamente con il metodo contributivo e non può superare un importo massimo mensile determinato per legge, pari a circa quattro volte il trattamento minimo INPS.