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Chi può andare in pensione a 60 anni nel 2025 con i sistemi di uscita anticipata attuali

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
pensione 60 anni

Da isopensione a opzione donna, a pensione anticipata ordinaria: chi e come può andare in pensione prima nel 2025 a 60 anni

Nell'attesa di una vera e propria riforma delle pensioni che modifichi l'attuale Legge Fornero, il governo ha prorogato le forme di uscita anticipata già in vigore per il 2025. Queste misure consentono ai lavoratori di andare in pensione prima rispetto ai normali requisiti previsti per la pensione di vecchiaia

Isopensione, come anticipare la pensione a 60 anni nel 2025

Uno dei principali meccanismi che nel 2025 consentirà di andare in pensione anticipatamente a 60 anni è l'isopensione. Questo strumento di flessibilità in uscita è valido però solo per i lavoratori in esubero di aziende con più di 15 dipendenti.

Chi decide di utilizzare l'isopensione può lasciare il lavoro a 60 anni anziché attendere i 67 anni richiesti per la pensione di vecchiaia, grazie a uno scivolo di accompagnamento che coinvolge aziende, imprese e INPS. Per accedere a questo beneficio è necessario raggiungere un accordo sindacale affinché l'azienda possa:

  • versare l'assegno di accompagnamento alla pensione
  • pagare i contributi all'INPS per garantire al lavoratore una regolare posizione contributiva per la pensione finale
L'importo che il lavoratore percepisce durante il periodo di isopensione è pari al trattamento pensionistico che gli spetterebbe al momento del pensionamento effettivo. Quando il lavoratore matura i requisiti per la pensione ordinaria, l'assegno di isopensione si trasforma in normale assegno pensionistico, ricalcolato sulla base dell'anzianità contributiva completa.

La legge di bilancio 2024 ha confermato l'agevolazione anche per il 2025, mantenendo l'accesso fissato ad un massimo di 7 anni prima del raggiungimento dei requisiti per la pensione ordinaria.

Opzione Donna nel 2025, requisiti e vantaggi per le lavoratrici

Nel 2025 alcune categorie di donne lavoratrici possono andare in pensione a 60 anni grazie all'Opzione Donna, misura prorogata ma con requisiti modificati rispetto alle versioni precedenti.

Per accedere a Opzione Donna nel 2025, è necessario aver maturato entro il 31 dicembre 2024:

  • 35 anni di contributi
  • Un'età anagrafica di 61 anni, che può essere ridotta di un anno per ogni figlio (fino a un massimo di due anni)
Ciò significa che le lavoratrici possono andare in pensione a 60 anni se hanno un figlio e a 59 anni se hanno due o più figli. Inoltre, per beneficiare di questa misura, le lavoratrici devono appartenere a una delle seguenti categorie:
  • Caregiver: assistere da almeno 6 mesi (al momento della domanda) un familiare convivente con disabilità grave riconosciuta ai sensi della Legge 104
  • Lavoratrici con invalidità: avere una disabilità riconosciuta superiore al 74%
  • Lavoratrici licenziate o in crisi aziendale: essere state licenziate o dipendenti di aziende con tavolo di crisi aperto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy
Per le lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende in crisi, il requisito anagrafico è fissato a 59 anni indipendentemente dal numero di figli.

È importante ricordare che Opzione Donna prevede il calcolo interamente contributivo della pensione, che generalmente comporta un assegno di importo inferiore rispetto al sistema misto o retributivo. Le statistiche INPS mostrano infatti che nel 2024 la maggior parte delle beneficiarie di Opzione Donna percepisce un assegno inferiore a 1.000 euro mensili.

Finestre mobili per Opzione Donna

Dopo aver maturato i requisiti, le lavoratrici devono attendere un periodo prima di ricevere effettivamente la pensione:

  • 12 mesi per le lavoratrici dipendenti
  • 18 mesi per le lavoratrici autonome
Per il personale scolastico e AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale) sono previste finestre di uscita specifiche, rispettivamente dal 1° settembre e dal 1° novembre.

Pensione anticipata ordinaria a 60 anni nel 2025, requisiti per i lavoratori precoci

Nel 2025 diverse categorie di lavoratori possono accedere alla pensione anticipata ordinaria a 60 anni, in particolare i cosiddetti lavoratori precoci. I requisiti per questa tipologia di pensionamento sono:

  • 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini
  • 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne
Questi requisiti si applicano indipendentemente dall'età anagrafica. Ciò significa che una persona che ha iniziato a lavorare a 19 anni può andare in pensione a 60 anni nel 2025 avendo maturato almeno 41 anni di contributi.

Va ricordato che dal 2019 è stata introdotta una finestra mobile di 3 mesi tra la data di maturazione dei requisiti e la decorrenza effettiva della pensione.

Quota 41 per lavoratori precoci, un'altra via per uscire prima dal lavoro a 60 anni

Un'ulteriore opportunità per andare in pensione a 60 anni nel 2025 è rappresentata dalla Quota 41 per i lavoratori precoci. Questa misura è rivolta a chi ha iniziato a lavorare in giovane età e si trova in specifiche situazioni di fragilità.

Per accedere a questa forma di pensionamento anticipato è necessario:

  • Aver maturato 41 anni di contributi
  • Aver versato almeno 12 mesi di contributi effettivi prima del compimento dei 19 anni di età
  • Appartenere a una delle seguenti categorie: disoccupati che hanno terminato la NASpI, invalidi con percentuale pari o superiore al 74%, caregiver che assistono familiari con disabilità grave, o addetti a lavori gravosi o usuranti
A differenza della pensione anticipata ordinaria, Quota 41 consente di uscire con un anno in meno di contribuzione per gli uomini (41 anni invece di 42 anni e 10 mesi), ma con requisiti soggettivi più stringenti legati alla condizione personale o lavorativa.

Pensione per lavoratori usuranti e gravosi nel 2025

Chi svolge lavori usuranti o gravosi può accedere alla pensione anticipata a 60 anni nel 2025 grazie a requisiti agevolati. Per i lavoratori addetti a mansioni particolarmente faticose e pesanti, definite dal d.lgs n. 67/2011, resta in vigore il sistema delle Quote.

In particolare, i lavoratori dipendenti che svolgono attività usuranti possono accedere alla pensione con:

  • Quota 97,6 (somma di età e contributi), con un minimo di 61 anni e 7 mesi di età
  • Almeno 35 anni di contributi
Tra le attività considerate usuranti rientrano:
  • Lavori in galleria, cava o miniera
  • Lavori ad alte temperature
  • Lavori in cassoni ad aria compressa
  • Lavoratori notturni a turni (con requisiti diversi in base al numero di notti lavorate all'anno)
  • Addetti alla cosiddetta "linea catena"
  • Conducenti di veicoli pubblici di capienza non inferiore a 9 posti
Per questi lavoratori, i requisiti rimarranno validi fino al 31 dicembre 2026, essendo stati sospesi i futuri adeguamenti al meccanismo della speranza di vita.

APE Sociale, un'indennità ponte verso la pensione

Un'altra possibilità per anticipare l'uscita dal mondo del lavoro nel 2025 è l'APE Sociale (Anticipo Pensionistico Sociale), che non è una vera pensione ma un'indennità che accompagna il lavoratore fino al raggiungimento dell'età per la pensione di vecchiaia.

I requisiti per accedere all'APE Sociale nel 2025 sono:

  • Età di almeno 63 anni e 5 mesi
  • Contributi variabili in base alla categoria: 30 anni per disoccupati, caregiver e invalidi; 36 anni per chi svolge mansioni gravose (32 anni per operai edili e ceramisti)
  • Appartenere a una delle categorie protette: disoccupati di lunga durata, caregiver, invalidi civili con percentuale pari o superiore al 74%, o addetti a mansioni gravose
Per le donne, i requisiti contributivi possono essere ridotti di 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 2 anni.

L'indennità erogata con l'APE Sociale non può superare i 1.500 euro lordi mensili e viene corrisposta per 12 mensilità fino al raggiungimento dell'età per la pensione di vecchiaia.

Pensione anticipata con invalidità, un'opzione spesso trascurata

Un'ulteriore possibilità di anticipare la pensione a 60 anni nel 2025 è disponibile per i lavoratori con invalidità. In particolare, i lavoratori del settore privato con un'invalidità pensionabile pari o superiore all'80% possono accedere alla pensione con:

  • 56 anni di età per le donne
  • 61 anni di età per gli uomini
  • Almeno 20 anni di contributi
È importante sottolineare che si tratta di invalidità pensionabile riconosciuta dall'INPS, diversa dall'invalidità civile. Questa agevolazione è riservata ai lavoratori del settore privato (sia dipendenti che autonomi) e non si applica ai dipendenti pubblici.

La novità del 2025, pensione anticipata contributiva con rendita integrativa

Una delle principali novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 riguarda la possibilità di utilizzare la rendita maturata presso un fondo di previdenza complementare per raggiungere i requisiti minimi di importo necessari per accedere alla pensione anticipata contributiva.

Per i lavoratori nel sistema contributivo puro (che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995), è possibile accedere alla pensione anticipata a 64 anni se:

  • Hanno almeno 25 anni di contributi (requisito che salirà a 30 anni dal 2030)
  • La somma tra la pensione pubblica e la rendita del fondo pensione raggiunge un importo pari ad almeno 3 volte l'assegno sociale (circa 1.616 euro mensili nel 2025)
Per le donne con un figlio, l'importo minimo richiesto scende a 2,8 volte l'assegno sociale, mentre per le donne con due o più figli si riduce ulteriormente a 2,6 volte.

Questa misura rappresenta un'importante novità per i lavoratori contributivi puri che altrimenti avrebbero difficoltà a raggiungere l'importo soglia richiesto per l'accesso alla pensione anticipata.

RITA, Rendita Integrativa Temporanea Anticipata

Un'ulteriore opzione per chi ha aderito a un fondo pensione è la RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata), che consente di ottenere in anticipo il capitale accumulato nella previdenza complementare.

Per accedere alla RITA nel 2025 è necessario:

  • Aver cessato l'attività lavorativa
  • Raggiungere l'età per la pensione di vecchiaia entro 5 anni (quindi avere almeno 62 anni)
  • Aver maturato almeno 20 anni di contributi nel sistema previdenziale obbligatorio
  • Avere almeno 5 anni di partecipazione a forme di previdenza complementare
In alternativa, la RITA è accessibile anche a chi:
  • È inoccupato da più di 24 mesi
  • Raggiunge l'età per la pensione di vecchiaia entro 10 anni (quindi ha almeno 57 anni nel 2025)
  • Ha almeno 5 anni di partecipazione a forme di previdenza complementare
La RITA non è una pensione vera e propria, ma un anticipo della rendita maturata nel fondo pensione, che può aiutare a colmare il periodo fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia.

Cosa considerare prima di andare in pensione anticipata a 60 anni nel 2025

Le opportunità per andare in pensione a 60 anni nel 2025 sono diverse, ma è fondamentale valutare attentamente vantaggi e svantaggi di ciascuna opzione. In particolare, è importante considerare:

  • L'impatto sul calcolo dell'assegno pensionistico: misure come Opzione Donna o Quota 103 prevedono il calcolo interamente contributivo, che può comportare una significativa riduzione dell'importo della pensione
  • La presenza di finestre mobili che ritardano l'effettiva percezione dell'assegno
  • I requisiti soggettivi stringenti richiesti per alcune misure (come l'appartenenza a categorie specifiche per Opzione Donna o APE Sociale)
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