Le donne prive di copertura previdenziale obbligatoria, che non hanno diritto al congedo di maternità Inps, possono richiedere al Comune di residenza un bonus gravidanza.
Numerose ricerche degli utenti su Google sono dirette a cercare il premio nascita di 800 euro per figlio che è rimasto in vigore fino al 2022 solo per le neomamme. Ora non è più vigore, sostituire da una serie di misure alternative e cumulabili. Le persone che affrontano una gravidanza nel 2024 possono infatti beneficiare di diverse misure di sostegno finanziario, che includono bonus che possono arrivare fino a un contributo massimo di 8.500 euro.
Questi incentivi non sono un nuovo beneficio, ma piuttosto corrispondono al premio nascita precedentemente erogato alle neo mamme, che fino al 2022 ammontava a 800 euro. Le agevolazioni finanziarie sono finalizzate a sostenere il reddito delle famiglie sia prima che dopo la nascita di un neonato. Ecco tutte quanto bisogna sapere:
L'Assegno unico universale viene riconosciuto alle donne in gravidanza già dal settimo mese. A seconda della data del parto, potrebbero spettare due mensilità aggiuntive, erogate insieme alla prima. L'importo dell'assegno, considerato come premio nascita, dipende dall'Isee presentato al momento della richiesta. Dal gennaio 2024, le soglie di Isee sono state rivalutate, e chi ha un Isee inferiore a 17.090,61 euro ha diritto a un importo base di 199,40 euro al mese, con possibilità di maggiorazioni:
Le donne in gravidanza possono beneficiare di agevolazioni fiscali, come ad esempio il rimborso delle spese mediche, quali ecografie e medicinali, rientranti nell'elenco delle detrazioni per spese mediche nella dichiarazione dei redditi. Queste spese sono detraibili nella misura del 19% per l'importo eccedente la franchigia di 129,11 euro, fino a un massimo di 6.197,48 euro all'anno, risultando in un rimborso massimo di circa 1.177 euro.
In caso di impossibilità di allattamento a causa di patologie, le famiglie possono richiedere un assegno annuo di 400 euro all'azienda sanitaria locale, purché l'impedimento sia dovuto a patologie specifiche elencate nel decreto e entro i primi sei mesi di vita del neonato, con un Isee non superiore a 30.000 euro.
Le lavoratrici madri hanno diritto a 5 mesi di congedo di maternità, con la possibilità di usufruire del congedo parentale per ulteriori 6 mesi. Potrebbero necessitare di assistenza da parte di un asilo nido, con un rimborso fino a 3.000 euro per il primo figlio e fino a 3.500 euro all'anno per figli successivi nati nel 2024 in una famiglia con un figlio di meno di 10 anni.
Considerando il premio nascita dell'Assegno unico, detrazioni fiscali, bonus nido, assegno di maternità e altri sostegni, l'importo complessivo può arrivare a circa 8.500 euro. Durante la gravidanza si ha diritto all'esenzione dal ticket sanitario per varie prestazioni, inclusi i controlli ostetrico-ginecologici, i corsi prenatale e le prestazioni specialistiche ambulatoriali necessarie per il monitoraggio della gravidanza in caso di rischi per la madre e il feto.