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Chi ha diritto alla pensione di vecchiaia nel 2025? Requisiti (età e contributi) previsti nei vari casi

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
pensione vecchiaia 2024

Quali sono i requisiti richiesti per andare in pensione di vecchiaia nel 2025, chi ne ha diritto e calcolo importo

La pensione di vecchiaia rappresenta una delle principali prestazioni previdenziali a cui i lavoratori italiani possono accedere al termine della loro carriera lavorativa.

Analizziamo nel dettaglio chi può accedere al trattamento pensionistico di vecchiaia nel 2025, quali sono i requisiti necessari e come vengono calcolati gli importi con le recenti novità normative.

Requisiti fondamentali per la pensione di vecchiaia nel 2025

Per accedere alla pensione di vecchiaia nel 2025, è necessario soddisfare due requisiti fondamentali:

  • Requisito anagrafico: aver compiuto 67 anni di età
  • Requisito contributivo: aver versato almeno 20 anni di contributi previdenziali
Questi criteri si applicano uniformemente a tutti i lavoratori, senza distinzioni di genere o categoria professionale. Sono infatti validi sia per gli uomini che per le donne, e si estendono a:
  • Lavoratori dipendenti del settore pubblico
  • Lavoratori dipendenti del settore privato
  • Lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti)
  • Lavoratori parasubordinati iscritti alla Gestione Separata INPS
Un aspetto favorevole della pensione di vecchiaia è l'assenza della cosiddetta "finestra mobile", meccanismo di differimento che caratterizza invece altre tipologie di pensionamento. Questo significa che, una volta maturati i requisiti, l'erogazione del trattamento pensionistico avviene senza ulteriori periodi di attesa.

Casi particolari di accesso alla pensione di vecchiaia

Oltre ai requisiti standard, esistono alcune situazioni specifiche che prevedono condizioni di accesso differenziate alla pensione di vecchiaia:

Lavoratori con invalidità pensionabile

I lavoratori con un'invalidità riconosciuta pari o superiore all'80% possono accedere alla pensione di vecchiaia con requisiti agevolati:

  • Età: 61 anni per gli uomini e 56 anni per le donne
  • Contributi: almeno 20 anni
In questo caso, tuttavia, si applica una finestra mobile di 12 mesi, per cui la pensione viene effettivamente erogata un anno dopo la maturazione dei requisiti.

Lavoratori non vedenti

Per i lavoratori affetti da cecità, i requisiti per la pensione di vecchiaia nel 2025 sono:

  • Ciechi dalla nascita o divenuti tali prima dell'inizio dell'attività lavorativa: 56 anni (donne) o 61 anni (uomini) e 20 anni di contributi
  • Ciechi divenuti tali durante l'attività lavorativa: 61 anni e 20 anni di contributi per entrambi i generi

Pensione di vecchiaia contributiva

Per i lavoratori con primo accredito contributivo successivo al 31 dicembre 1995 (sistema interamente contributivo), oltre ai requisiti standard di 67 anni di età e 20 anni di contributi, è necessario che l'importo della pensione risulti non inferiore a 1,5 volte l'assegno sociale (circa 745€ mensili nel 2025).

In alternativa, questi lavoratori possono accedere alla pensione sopra i 67 anni a 71 anni con almeno 5 anni di contributi effettivi, indipendentemente dall'importo maturato.

Come presentare domanda per la pensione di vecchiaia

Per richiedere la pensione di vecchiaia 2025, è possibile procedere attraverso diverse modalità:

  1. Online: accedendo al portale INPS con credenziali SPID, CIE o CNS
  2. Contact Center INPS: chiamando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06.164.164 (da rete mobile, a pagamento)
  3. Patronati: rivolgendosi a un ente di patronato autorizzato, che offre assistenza gratuita
È consigliabile presentare domanda di pensione alcuni mesi prima della maturazione dei requisiti, per consentire all'INPS di elaborare la pratica e garantire la continuità reddituale tra l'ultima retribuzione e il primo assegno pensionistico.

Decorrenza della pensione di vecchiaia: quando inizia l'erogazione

La data di effettivo inizio dell'erogazione della pensione di vecchiaia varia in base alla categoria professionale di appartenenza:

Lavoratori del settore privato

Per i lavoratori dipendenti di aziende private, la pensione di vecchiaia viene corrisposta a partire dal primo giorno del mese successivo a quello in cui si maturano i requisiti anagrafici e contributivi. Ad esempio, se un lavoratore compie 67 anni il 15 maggio 2025 e ha già maturato 20 anni di contributi, riceverà il primo assegno pensionistico dal 1° giugno 2025.

Lavoratori del settore pubblico

Per i dipendenti pubblici, la pensione di vecchiaia decorre dal giorno immediatamente successivo alla maturazione dei requisiti. Continuando l'esempio precedente, se un dipendente pubblico compie 67 anni il 15 maggio 2025, la sua pensione decorrerà dal 16 maggio 2025.

Personale scolastico: un regime speciale

Il personale del comparto scuola e dell'Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM) segue regole particolari per quanto riguarda la decorrenza pensionistica. Per questi lavoratori, la pensione di vecchiaia decorre:

  • Dal 1° settembre (inizio dell'anno scolastico) per il personale della scuola
  • Dal 1° novembre (inizio dell'anno accademico) per il personale AFAM
Questo avviene indipendentemente dal mese in cui si maturano i requisiti, purché ciò avvenga entro lo stesso anno solare. Per esempio, un docente che compie 67 anni a luglio 2025 riceverà la pensione dal 1° settembre 2025, garantendo così continuità nel sistema scolastico.

Importi della pensione di vecchiaia nel 2025, novità e cambiamenti

Nel 2025, gli importi delle pensioni di vecchiaia subiranno variazioni significative dovute principalmente a due fattori:

  1. La rivalutazione pensionistica annuale (perequazione)
  2. Le nuove aliquote Irpef entrate in vigore

Rivalutazione pensionistica 2025

La rivalutazione pensionistica per il 2025 è stata inizialmente calcolata con un tasso provvisorio del 5,4%, destinato ad essere aggiornato al tasso definitivo del 5,7%. Questa rivalutazione comporta aumenti variabili degli importi pensionistici, differenziati in base alle fasce di reddito e alle relative percentuali di rivalutazione applicabili.

Il sistema di rivalutazione prevede sei diverse percentuali, applicate in base all'importo della pensione:

Fascia pensionistica Percentuale di rivalutazione
Fino a 4 volte il minimo (2.271,76€ lordi mensili) 100%
Fino a 5 volte il minimo (2.839,70€) 85%
Fino a 6 volte il minimo (3.407,64€) 53%
Fino a 8 volte il minimo (4.543,52€) 47%
Fino a 10 volte il minimo (5.679,40€) 37%
Oltre 10 volte il minimo (>5.679,40€) 22%

Questo meccanismo di rivalutazione a scaglioni garantisce una protezione maggiore per le pensioni di importo più basso, mentre applica incrementi percentualmente inferiori agli assegni più elevati.

Effetti delle nuove aliquote Irpef

Un altro elemento che influisce significativamente sugli importi netti delle pensioni nel 2025 è la riforma dell'Irpef, che ha ridotto gli scaglioni da quattro a tre:

Scaglione di reddito annuo Aliquota Irpef 2025
Fino a 28.000€ 23%
Da 28.001€ a 50.000€ 35%
Oltre 50.000€ 43%

Questa semplificazione comporta un beneficio concreto per i pensionati con redditi tra 15.000€ e 28.000€ annui (circa 1.150-2.150€ mensili), che in precedenza rientravano nello scaglione con aliquota al 25%. Per questi soggetti, la riduzione dell'aliquota al 23% determina un risparmio fiscale che si traduce in un aumento effettivo dell'importo netto percepito.

Esempio pratico di aumento pensionistico

Per comprendere meglio l'impatto delle nuove aliquote, consideriamo il caso di un pensionato con un reddito annuo di 23.000€:

  • Con le precedenti aliquote: avrebbe pagato circa 5.750€ di Irpef
  • Con le nuove aliquote: paga circa 5.290€ di Irpef
  • Risparmio annuo: circa 460€
  • Aumento mensile della pensione netta: circa 35€ (considerando 13 mensilità)
Questo esempio illustra come le modifiche fiscali del 2025 possano tradursi in un beneficio concreto per molti percettori di pensione di vecchiaia, contribuendo ad aumentare il potere d'acquisto effettivo.

Pensione di vecchiaia e possibilità di cumulo con redditi da lavoro

Una caratteristica importante della pensione di vecchiaia è la sua cumulabilità totale con redditi derivanti da attività lavorativa, sia dipendente che autonoma. Questo significa che un pensionato di vecchiaia può continuare a lavorare senza subire penalizzazioni o riduzioni dell'assegno pensionistico.

Questa facoltà rappresenta un'opportunità significativa, soprattutto in un contesto economico che richiede spesso l'integrazione del reddito pensionistico con altre fonti di sostentamento. Tuttavia, è importante sottolineare che continuano a sussistere gli obblighi contributivi sui redditi da lavoro, che possono potenzialmente generare supplementi di pensione negli anni successivi.

Per i lavoratori che si avvicinano all'età pensionabile, è fondamentale monitorare la propria posizione contributiva e pianificare con attenzione il momento del pensionamento, considerando non solo i requisiti minimi, ma anche l'importo atteso della prestazione e le eventuali strategie per ottimizzare il proprio trattamento previdenziale.

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