IMU 2025 e divorzio: chi paga l'imposta in caso di separazione secondo la legge e la giurisprudenza aggiornata. Informazioni utili per coniugi separati o divorziati
Quando un matrimonio giunge al termine, sorgono interrogativi sulla responsabilità fiscale relativa agli immobili di proprietà. Le disposizioni normative riguardanti il versamento dell'IMU in Italia risultano abbastanza definite, e diverse pronunce giurisprudenziali hanno fornito chiarimenti su situazioni specifiche che possono verificarsi in caso di separazione o divorzio.
La normativa vigente relativa all'Imposta Municipale Unica prevede l'obbligo di versamento su tutti gli immobili, con l'eccezione dell'abitazione principale, definita come l'immobile in cui il nucleo familiare risiede stabilmente e dimora abitualmente, e delle relative pertinenze.
L'esenzione per l'abitazione principale non si applica agli immobili classificati nelle categorie catastali considerate "di lusso o di pregio" (A/1, A/8 e A/9), per i quali l'IMU resta dovuta anche se utilizzati come residenza principale.
Nel 2025, il versamento dell'imposta si effettua in due rate con scadenze generalmente fissate al:
Con la sentenza 2747 del 2025, la Corte di Cassazione ha stabilito un importante principio: l'esonero dal versamento dell'IMU per i coniugi che, in seguito a separazione o divorzio, abbandonano l'abitazione che costituiva la residenza familiare.
Secondo quanto affermato dai giudici, il contribuente separato che non risiede più nell'immobile di sua proprietà, nel quale continuano ad abitare l'ex coniuge e i figli, non è tenuto al pagamento dell'imposta municipale. Questa interpretazione garantisce una tutela fiscale per il coniuge che, pur mantenendo la proprietà dell'immobile, non ne usufruisce direttamente.
La pronuncia della Suprema Corte riprende e conferma quanto già dichiarato dalla Corte Costituzionale nel 2025, che ha ritenuto illegittima la doppia imposizione fiscale per i coniugi con residenze differenti, considerandola una pratica discriminatoria. Questo orientamento giurisprudenziale si applica anche quando le abitazioni si trovano all'interno dello stesso territorio comunale.
La Corte di Cassazione ha precisato che, nelle situazioni di separazione o divorzio, l'obbligo di versamento dell'IMU ricade sul coniuge al quale viene assegnata la casa coniugale tramite provvedimento del giudice. Questo principio chiarisce definitivamente la questione della responsabilità fiscale, legandola all'effettivo utilizzo dell'immobile piuttosto che alla mera titolarità del diritto di proprietà.
Tale interpretazione si basa sul concetto che l'IMU, in quanto imposta patrimoniale, deve essere corrisposta da chi beneficia concretamente del bene immobile. Nel contesto di una separazione, il coniuge assegnatario dell'abitazione familiare acquisisce un diritto personale di godimento che, ai fini dell'imposizione fiscale, prevale sul diritto di proprietà.
Va sottolineato che questo principio si applica esclusivamente quando l'assegnazione avviene tramite un provvedimento giudiziale formale, e non in caso di accordi privati tra i coniugi non omologati dal tribunale.
La giurisprudenza ha affrontato diversi casi particolari relativi all'applicazione dell'IMU nelle situazioni di separazione e divorzio, contribuendo a chiarire ulteriormente il quadro normativo.
Un aspetto rilevante riguarda la distinzione tra diritto di proprietà e diritto di abitazione. Secondo l'orientamento consolidato, il diritto di abitazione attribuito al coniuge assegnatario della casa coniugale prevale, ai fini dell'IMU, sul diritto di proprietà. Questo significa che il coniuge proprietario ma non assegnatario non è soggetto all'imposta.
Tuttavia, è importante considerare che l'esenzione si applica solo se l'immobile assegnato costituisce l'abitazione principale del coniuge assegnatario. Se quest'ultimo stabilisce la propria residenza altrove, l'immobile non può beneficiare dell'esenzione prevista per l'abitazione principale.
Inoltre, la Corte di Cassazione ha chiarito che l'assegnazione della casa coniugale non modifica la titolarità del diritto di proprietà, ma incide esclusivamente sull'obbligo tributario relativo all'IMU.
Per i contribuenti che si trovano in situazioni di separazione o divorzio, è fondamentale tenere in considerazione alcuni aspetti pratici:
È importante evidenziare che, ai fini dell'applicazione dell'IMU, non sussistono differenze sostanziali tra separazione consensuale e giudiziale. Ciò che rileva è l'esistenza di un provvedimento formale di assegnazione della casa coniugale, indipendentemente dalla tipologia di procedura seguita per la separazione.
Nel caso della separazione consensuale, il provvedimento di omologazione dell'accordo tra i coniugi produce gli stessi effetti di una sentenza di separazione giudiziale, anche per quanto riguarda gli aspetti fiscali.
La normativa tributaria del 2025 riconosce piena validità all'assegnazione della casa coniugale contenuta in un accordo di separazione consensuale omologato dal tribunale, equiparandola a quella disposta con sentenza in caso di separazione giudiziale. In ogni caso, è sempre opportuno verificare chi paga e quali esenzioni IMU sono possibili nella propria situazione specifica.