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Chiara Ferragni, al via il rilancio della sua attività e azienda. Cosa farà ora, le strategie e il riposizionamento

di Marcello Tansini pubblicato il
Strategie e riposizionamento Ferragni

Chiara Ferragni affronta un momento importante tra crisi e rilancio: nuove strategie, rebranding, collaborazioni inedite, gestione della reputazione e riflessioni sul futuro segnano il percorso della sua azienda.

Dopo aver costruito un impero digitale e aver attraversato una crisi reputazionale senza precedenti, Chiara Ferragni affronta ora una fase di rilancio della propria attività e società. Il nuovo corso nasce da profonde riflessioni strategiche e si inserisce in un contesto in cui la reputazione personale e il successo commerciale sono strettamente intrecciati.

Questa fase segna l'inizio di una diversa visione imprenditoriale in cui esperienza diretta e analisi approfondita del contesto digitale guidano ogni passo, confermando la complessità del rilancio delle celebrity brand nel post-crisi.

Dalla crisi al nuovo inizio: i motivi del rilancio

L'ultimo biennio è stato segnato da eventi che hanno minato la struttura imprenditoriale e l'immagine pubblica della Ferragni. Dallo scandalo legato alle iniziative benefiche (tra cui il caso Balocco) alle perdite societarie per oltre 5,7 milioni di euro nel 2024, fino al distacco di partner storici e agli interrogativi sollevati sul sistema di controllo e governance societaria. Al centro delle criticità:

  • Crisi reputazionale: l'emergere di pratiche commerciali poco trasparenti, sanzionate dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha prodotto una rottura di fiducia con il pubblico e gli stakeholder.
  • Perdite finanziarie significative: il crollo verticale dei ricavi delle principali controllate, Fenice Srl e Tbs Crew Srl, ha imposto un ripensamento dell'intero modello di business e del rapporto con fornitori e investitori.
  • Effetti a catena sulle partnership: la rottura con vari marchi premium e la chiusura dei negozi fisici hanno reso necessaria una revisione completa della strategia di distribuzione e del posizionamento prodotto.
La risposta a questa tempesta reputazionale e commerciale si è tradotta in una scelta netta: il ritorno al controllo quasi esclusivo della società tramite un'iniezione di capitale da 6,4 milioni di euro e una ripartenza che mette al centro trasparenza operativa, azioni concrete e una nuova narrazione del brand. Questa operazione si pone come risposta autorevole, rafforzando il valore dell'imprenditoria femminile in Italia e tracciando una linea chiara tra passato e futuro del marchio.

Il riposizionamento strategico: rebranding, team e nuove collaborazioni

La strategia di riposizionamento di Ferragni si articola in un restyling completo del brand e nella riorganizzazione interna. L'abbandono di simboli iconici come il rosa e il “glitter” rappresenta una precisa dichiarazione di intenti, così come la decisione di chiudere punti vendita a basso rendimento per concentrarsi sull'e-commerce e sui canali digitali ad alto valore. Dal punto di vista manageriale, la sostituzione di agenzie e la costruzione di un nuovo Advisory Team - incluso il coinvolgimento di Image Building, rinomata società di comunicazione e crisis management - sottolineano la volontà di puntare su competenze verticali, massimizzando il presidio sulla gestione della reputazione e sulla definizione di progettualità innovative:

  • Riorientamento della linea di prodotto: razionalizzazione delle collezioni, meno focus sulla quantità e maggiore attenzione alla coerenza con i trend contemporanei.
  • Collaborazioni selezionate: dal sodalizio con realtà di nicchia (come Rivoluzione Romantica) all'avvio di partnership internazionali in grado di restituire visibilità positiva a livello europeo.
  • Piano di governance: snellimento della struttura aziendale, selezione di manager più esperti e ridefinizione degli obiettivi strategici.
Questa complessa operazione si svolge in modo coordinato, valorizzando competenza ed esperienza di gestione delle crisi in un contesto marcatamente competitivo come quello della moda e del digital branding italiano.

Un nuovo concept di brand: dal rosa glitter al minimalismo contemporaneo

Il restyling visivo e di positioning non risponde solo a ragioni estetiche, ma è frutto di una chiara lettura delle dinamiche del mercato attuale. L'eliminazione del vecchio logo con l'”occhietto” e dei codici identificativi pop anni Duemiladieci (rosa e glitter) rappresenta l'abbandono di un linguaggio ormai inflazionato e poco allineato ai valori di autenticità e maturità ricercati dal target contemporaneo. Il nuovo visual, con la “scritta blu” su sfondo butter yellow (giallo burro), si inserisce nella tendenza minimalista e richiama le palette cromatiche più sofisticate e versatili segnalate come best practice dal settore fashion design internazionale. Dunque:

  • Pulizia e linearità nei visual
  • Spazio a tonalità neutre e dettagli essenziali
  • Coerenza tra identità visiva online e prodotto fisico
Questa scelta, oltre a posizionare il marchio su segmenti più maturi e attenti all'evoluzione stilistica, offre la possibilità di ampliare la platea di potenziali clienti e di riqualificare la percezione del Chiara Ferragni Brand presso mercati internazionali.

La collaborazione con Rivoluzione Romantica e la nuova capsule collection

Tra gli elementi qualificanti della nuova fase, la co-creazione di una capsule con il giovane brand Rivoluzione Romantica si rivela strategica non solo per il prodotto, ma anche per le narrazioni associate. La collezione, con t-shirt oversize, felpe comode e slogan ironici sulle relazioni sentimentali ("Illusi cronici", "World's Best Sottona"), interpreta i nuovi trend del consumo, puntando su autenticità e racconto delle vulnerabilità emotive. I fondatori di Rivoluzione Romantica, già noti per l'approccio sartoriale e concettuale, portano nel progetto una cifra comunicativa innovativa in linea con le attese della Gen Z e dei Millennials:

  • Capi dal design essenziale ma ricercato
  • Messaggi che valorizzano l'ironia auto-riflessiva e la narrazione dell'imperfezione umana
  • Limited edition orientata sia al mercato italiano sia a quello internazionale
L'operazione si configura come una case history utile a sottolineare l'evoluzione dei meccanismi di collaborazione tra celebrity brand e creator indipendenti nel campo fashion.

Il ruolo dei social, le reazioni dei follower e il coinvolgimento della community

L'approccio social, dopo il “reset” dei vecchi contenuti, punta ora su una comunicazione diretta, meno filtrata, che stimola interazioni autentiche. Le reazioni della community - da cuori e applausi a messaggi di supporto e auguri di ripartenza - confermano l'esistenza di una vasta audience affezionata e pronta ad accogliere la nuova narrazione:

  • Incremento dell'engagement positivo sulle nuove linee creative
  • Partecipazione attiva di figure chiave come parenti e amici storici
  • Valorizzazione dei feedback costruttivi per lo sviluppo di future capsule ed edizioni limitate
Il rafforzamento del dialogo digitale rappresenta una leva significativa per rigenerare fiducia e ampliare il bacino d'interesse del brand.

Gestione della crisi e trasparenza: riorganizzazione aziendale e scelte manageriali

La situazione vissuta da Ferragni negli ultimi mesi ha imposto una revisione della struttura aziendale e della governance. L'imprenditrice ha non solo rafforzato la propria posizione societaria tramite la quasi totale acquisizione delle quote di Fenice Srl, ma ha anche adottato un approccio “zero tolerance” in termini di trasparenza amministrativa, come testimoniato dall'approvazione dei bilanci secondo criteri di rigorosa disclosure.:

  • Ristrutturazione della squadra manageriale: introduzione di manager con provata esperienza in crisi reputazionali e turn-around aziendali.
  • Semplificazione della filiera: chiusura di piani retail fisici marginali e concentrazione sulle attività digitali.
  • Predisposizione di nuove procedure interne per garantire la massima chiarezza e osservanza delle recenti normative sui rapporti commerciali e sulle comunicazioni trasparenti, anche in coerenza con la cosiddetta “legge Ferragni”.
Queste scelte definiscono un percorso di rinnovamento improntato all'affidabilità e a una maggiore attenzione agli asset strategici e alla valorizzazione del capitale reputazionale.