Quali sono i casi in cui è possibile ricorrere alla fiscalizzazione di un abuso edilizio per evitare la demolizione: la procedura e le regole da rispettare
Nel panorama normativo italiano, la gestione delle irregolarità edilizie rappresenta una problematica di rilievo, soprattutto per coloro che si trovano ad affrontare ordinanze di demolizione a seguito di abusi. In determinate situazioni, è previsto uno strumento alternativo: la fiscalizzazione dell’abuso edilizio.
Questa procedura consiste nell’applicazione di una sanzione pecuniaria che sostituisce l’intervento demolitorio, rappresentando una soluzione alternativa per gli illeciti urbanistici che non possono essere eliminati senza compromettere la stabilità o la funzionalità della parte regolare dell’edificio.
La fiscalizzazione indica la sostituzione della demolizione di un’opera edilizia irregolare con il pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria, secondo quanto stabilito dal Testo Unico dell’Edilizia.
Questo meccanismo si applica soprattutto ai casi di interventi eseguiti in parziale difformità dal titolo edilizio, laddove la rimozione delle parti non conformi non sia tecnicamente possibile senza arrecare danno alle porzioni realizzate correttamente. L’amministrazione comunale, previa motivata valutazione tecnica, può optare per tale rimedio esclusivamente quando:
La procedura di fiscalizzazione può partire dopo l’ordinanza di demolizione emessa dal Comune. Il soggetto destinatario dell’ordine può presentare istanza motivata per ottenere la sostituzione della demolizione con la sanzione monetaria. Sono previsti requisiti stringenti:
L’ufficio tecnico comunale svolge un riscontro sulle risultanze tecniche presentate e, dove confermate, dispone la sostituzione della demolizione di un abuso edilizio con l’irrogazione della sanzione prevista. Si tratta di una procedura che si svolge nella cosiddetta fase esecutiva successiva all’inottemperanza dell’ordine di demolizione.
I tempi per la fiscalizzazione di un abuso edilizio non sono fissi, ma dipendono dalla complessità del caso e dall'accertamento tecnico che dimostra l'impossibilità di ripristinare i luoghi a causa di problemi strutturali o altre ragioni tecniche insuperabili.
In ogni caso, il diritto di fiscalizzazione può essere esercitato entro il termine di 90 giorni dall'ordinanza di demolizione.
L’importo della sanzione pecuniaria viene determinato secondo parametri specifici e:
Tipologia di abuso | Metodo di calcolo |
Residenziale | Triplo del costo di produzione (Legge 392/1978) |
Non residenziale | Triplo del valore venale (Agenzia delle Entrate) |
L’importo finale varia, quindi, anche in funzione delle valutazioni tecniche e delle quotazioni catastali aggiornate alla data dell’abuso.
L’ordinamento esclude la fiscalizzazione per le opere realizzate: