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Chiusure caute Borse europee, spread Btp-Bund sempre basso, Bitcoin ancora male e oro in conslidamento oggi 5 dicembre

di Marcello Tansini pubblicato il
chiusura mercati finanziari oggi 5 dicem

La giornata di oggi 5 dicembre 2025 offre una fotografia completa sui mercati finanziari globali: dall'andamento di Borsa italiana ed estere, agli aggiornamenti su spread Btp-Bund, bitcoin, oro e dati macroeconomici rilevanti.

La giornata odierna si è aperta con aspettative elevate e un clima di cautela sui principali mercati finanziari, mentre gli operatori attendono segnali chiari dalle banche centrali e dati macroeconomici rilevanti. L'attenzione è rivolta alla Federal Reserve e alle dinamiche di inflazione, in un contesto segnato da volatilità moderata. Le quotazioni di asset come oro, bitcoin, titoli obbligazionari e indici azionari continuano a riflettere l’incertezza geopolitica e la selettività degli investitori.

Andamento delle principali Borse europee e internazionali

La seduta odierna si è caratterizzata per movimenti prudenti e ordini di acquisto selettivi, sia in Europa che sulle principali piazze mondiali. Gli operatori hanno mostrato una preferenza per titoli difensivi e comparti tecnologici, in attesa della riunione della Federal Reserve prevista nei prossimi giorni. La volatilità rimane contenuta, ma le aspettative su eventuali tagli ai tassi d’interesse da parte delle banche centrali condizionano il sentiment.

  • L’indice paneuropeo Euro Stoxx 50 ha registrato una lieve variazione positiva (+0,1%), con Francoforte in progresso (+0,5%) e Parigi in moderato calo (-0,1%).
  • A Milano il Ftse Mib chiude in flessione dello 0,2%, penalizzato dalle banche mentre Stellantis (+2,2%) e Diasorin (+3,6%) si distinguono tra le migliori performance.
  • La volatilità è risultata bassa anche sui listini minori: Madrid (-0,4%) e Amsterdam (stazionaria).
A livello internazionale, Wall Street si mantiene in prossimità dei record storici, sostenuta dalle buone performance di Nasdaq e titoli tecnologici, mentre il Dow Jones chiude leggermente sotto la parità. In Asia si assiste invece a una fase di consolidamento, con Tokyo in forte ribasso e mercati cinesi tendenzialmente stabili o deboli. L’attenzione rimane concentrata sull’evoluzione dei tassi di interesse negli Stati Uniti e Giappone che rappresentano i principali fattori di direzione per i flussi globali.

Chiusura di Piazza Affari e dei listini europei

Nella seduta odierna, Piazza Affari ha archiviato un lieve ribasso, interrompendo la fase di recupero che aveva contraddistinto le precedenti sessioni settimanali. Il Ftse Mib ha segnato un -0,2%, risentendo di prese di profitto nei comparti bancario e dell’energia. Sul mercato milanese:

  • Stellantis (+2,2%) si è confermata tra le blue chip più acquistate, spinta da upgrade degli analisti e risultati solidi.
  • Diasorin (+3,6%), Amplifon (+3,4%) e Brunello Cucinelli (+2%) hanno attratto capitali su attese di crescita stabile.
  • I titoli energetici, tra cui Eni (-1,5%), sono stati penalizzati da rivisitazioni negative dei rating delle case d’investimento.
  • Giù anche i bancari: Banca Mediolanum (-1,4%), Bper Banca (-1,2%), Popolare di Sondrio (-1,3%), Unicredit (-1%).
Nel resto d’Europa, l’indice Dax di Francoforte ha chiuso in progresso (+0,5%), mentre il Cac 40 di Parigi si è attestato in lieve calo (-0,1%). Madrid ha chiuso a -0,4%, mentre Amsterdam è rimasta stabile.

Wall Street e le piazze americane in prossimità dei record

I listini statunitensi hanno proseguito la settimana su livelli molto elevati, con lo S&P 500 a 6.857,12 punti (+0,11%) e il Nasdaq Composite a 23.505,14 (+0,22%). Il Dow Jones ha registrato una lieve flessione (-0,07%), mantenendosi però tra le sue chiusure più alte di sempre. Dall’inizio dell’anno, lo S&P 500 registra un avanzamento di oltre il 16%, evidenziando una preferenza degli operatori verso titoli tecnologici e small cap.

  • Il Russell 2000 ha aggiornato i massimi storici, sottolineando l’appetito per rischio su aziende a bassa capitalizzazione.
  • I titoli del comparto tecnologico, hardware e software hanno beneficiato della narrativa sull’intelligenza artificiale.
  • Tra i singoli, Snowflake è stata penalizzata da attese di margini bassi, mentre Dell Technologies ha chiuso in rialzo grazie a risultati solidi.
Sullo sfondo, l’attività degli investitori si è concentrata sull’attesa per la riunione della Federal Reserve, con aspettative diffuse di un taglio dei tassi di 25 punti base. Il mercato del lavoro continua a mostrare resilienza, pur con segnali di lieve raffreddamento, alimentando aspettative di una fase monetaria meno restrittiva nel 2026.

Borse asiatiche tra volatilità e attese sulle banche centrali

La giornata per le principali Borse asiatiche si è contraddistinta per una volatilità in aumento e prese di profitto, in particolare a Tokyo dove il Nikkei è sceso dell’1,14% a 50.446 punti. A pesare sulle quotazioni:

  • Timori di un rialzo dei tassi da parte della Bank of Japan a dicembre, dopo anni di politiche ultra-espansive.
  • Dati deboli sulla spesa delle famiglie e reazioni negative nel comparto automobilistico e tecnologico.
  • Lo yen si è stabilizzato intorno a 155 per dollaro.
A Hong Kong, il Hang Seng ha perso circa lo 0,5%, mentre le Borse cinesi sono rimaste pressoché invariate. Nel resto dell’Asia, Seoul ha mostrato segni di resilienza, sostenuta dal settore semiconduttori, mentre i listini di Australia, India e Sud-est asiatico hanno evidenziato movimenti contrastati, guidati dalle attese sulle future decisioni delle principali banche centrali mondiali.

Spread Btp-Bund e rendimenti obbligazionari: aggiornamenti e tendenze

La giornata segna una sostanziale stabilità per lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi, che si mantiene a quota 70 punti base,ai livelli più bassi dal 2009. Il rendimento del decennale italiano si attesta al 3,48%, in leggero rialzo dalla rilevazione precedente (3,47%), mentre il Bund decennale tedesco si posiziona al 2,77% (+3 punti base).

  • Nelle altre aree euro, il rendimento dell’Oat francese ha chiuso al 3,52%.
  • Negli Stati Uniti, il Treasury decennale ha oscillato attorno al 4,1%, tra alti e bassi legati alle attese sul PCE core.
  • Il biennale americano si trova al 3,53%, mentre il trentennale sale al 4,76%.
L’andamento dei titoli di Stato riflette la fiducia degli investitori nella tenuta dei conti pubblici italiani e una minor pressione sulle prospettive di credito sovrano, agendo come driver rilevante per il mercato obbligazionario domestico. La percezione del rischio-Paese resta contenuta, influenzata positivamente dalla politica monetaria attendista della BCE e dal contesto di inflazione più moderata nell’Eurozona.

Bitcoin, oro e materie prime: andamento e segnali dal mercato

La giornata si evidenzia per movimenti compositi tra le principali asset class alternative. Il bitcoin resta sotto pressione, attestandosi in area 90.000-92.000 dollari, segnando un calo rispetto alle settimane precedenti e riflettendo una ridotta propensione al rischio nel comparto delle criptovalute. L’andamento della principale cripto appare condizionato dalle attese sulle mosse delle banche centrali e dalla diminuzione della liquidità globale.

Nel segmento dei metalli preziosi, il prezzo dell’oro spot si conferma sopra i 4.250 dollari l’oncia, in fase di consolidamento dopo aver raggiunto nuovi massimi storici. Gli investitori continuano a vedere nell’oro uno strumento di diversificazione del rischio, sfruttando l’attuale scenario di incertezza sulle valute e i tassi di interesse.

Asset Quotazione
Oro Spot ~4.255 $/oncia
Bitcoin ~92.000 $
Brent ~63-64 $/barile
Gas TTF ~27,2 €/MWh

Sul mercato petrolifero, il Brent si attesta poco sopra i 63 dollari al barile, mentre il WTI è sopra i 60 dollari. Il comparto energetico riflette una domanda moderata, mentre le prospettive di prezzo per gas e GNL restano orientate al ribasso secondo le ultime analisi pubblicate.

Dati macroeconomici chiave pubblicati oggi: PCE, PIL, vendite al dettaglio e occupazione

Il mondo economico ha atteso con interesse l’uscita di una serie di dati macro rilevanti. Sotto la lente le statistiche su prezzi al consumo, crescita economica e occupazione, sia in Europa che negli Stati Uniti. Ecco un riepilogo:

  • PCE Stati Uniti: Il Personal Consumption Expenditures, indice preferito dalla Federal Reserve per misurare l’inflazione, ha mostrato una crescita dello 0,3% sul mese e del 2,8% rispetto all’anno precedente. Il dato è risultato in linea con le attese, rafforzando la view di una Federal Reserve orientata a un possibile taglio dei tassi a breve.
  • PIL Italia: Secondo ISTAT, la crescita attesa per il 2025 si conferma a +0,5%, con una previsione di accelerazione a +0,8% per il 2026. Nel terzo trimestre il PIL italiano ha mostrato un +0,1% congiunturale, trainato dalla domanda interna, mentre quella estera ha fornito contributo negativo.
  • PIL UE/Eurozona: Eurostat segnala una crescita destagionalizzata dello 0,3% nell’Eurozona e dello 0,4% nell’Unione Europea nel terzo trimestre, rispetto al precedente. Su base annua, rispettivamente +1,4% e +1,6%.
  • Vendite al dettaglio Italia: In ottobre, le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,5% rispetto al mese precedente (+0,4% in volume) sia per beni alimentari che non alimentari. Si registra un incremento dell’1,3% su base annua, in valore.
  • Occupazione: ISTAT stima un incremento delle unità lavorative in Italia (+1,3% nel 2025, +0,9% nel 2026) e una discesa del tasso di disoccupazione dal 6,2% atteso quest’anno al 6,1% nel successivo. Nell’Eurozona il tasso di crescita dell’occupazione si mantiene dello 0,2%.
I dati confermano una crescita moderata ma sostenuta nell’Unione Europea e segnali di resilienza per il mercato del lavoro, anche in presenza di una congiuntura di attese prudenti sulle politiche monetarie.

Conclusioni e prospettive per gli investitori dopo la seduta del 5 dicembre 2025

A chiusura della giornata, gli operatori si trovano di fronte a uno scenario improntato a selettività e ricerca di equilibrio tra rischio e rendimento. I principali indici azionari restano sostenuti dall’aspettativa di una politica monetaria più accomodante, mentre i mercati obbligazionari evidenziano rendimenti stabili e spread contenuti, segno di una fiducia diffusa nella sostenibilità dei debiti sovrani europei. Le asset class alternative, come oro e bitcoin, continuano ad attrarre attenzione come strumenti di diversificazione, benché soggetti a fasi alterne di volatilità.

I dati macroeconomici confermano la tenuta dell’economia reale e un’inflazione sotto controllo nelle aree avanzate. I prossimi appuntamenti con le decisioni delle banche centrali saranno determinanti per i posizionamenti di portafoglio, in un contesto dove ogni correzione può rappresentare un nuovo punto d’ingresso. Gli investitori restano vigili, con un occhio alle opportunità offerte dai settori innovativi e un altro alle sicurezze offerte da bond e asset difensivi.