In origine le gomme da masticare erano prodotte con gomma naturale, come il chicle, un lattice derivato da alcune piante tropicali.
Le gomme da masticare, note anche come chewing gum, sono un'abitudine diffusa in tutto il mondo. Consumate per il loro sapore fresco e per la capacità di stimolare la salivazione, sono spesso utilizzate per migliorare l'alito o semplicemente per combattere la noia. Ma un nuovo allarme sulla composizione degli ingredienti delle gomme da masticare ha sollevato serie preoccupazioni per la salute dei consumatori, portando diversi esperti a raccomandare di evitarle del tutto.
Secondo un'indagine condotta da Il Fatto Alimentare, nel 99% delle gomme da masticare presenti sul mercato, la base gommosa è costituita da plastica. A rendere questa pratica ancora più controversa è la scarsa trasparenza delle etichette: spesso la presenza di plastica è mascherata dalla dicitura generica gomma base, senza che il consumatore possa realmente comprendere la natura degli ingredienti utilizzati.
Oltre alla base gommosa, le chewing gum contengono una serie di additivi che possono avere un impatto negativo sulla salute. Tra questi i dolcificanti artificiali, come l'aspartame, il sucralosio e il sorbitolo. L'aspartame, in particolare, è stato oggetto di studi scientifici che ne hanno evidenziato i potenziali effetti collaterali, tra cui il rischio di disturbi neurologici e di alcune forme tumorali. Il sucralosio può alterare la flora intestinale, mentre il sorbitolo, se consumato in eccesso, ha un noto effetto lassativo.
Non meno preoccupanti sono i conservanti utilizzati nelle gomme da masticare. Un esempio emblematico è rappresentato dal BHT (idrossitoluene butilato), un antiossidante sintetico impiegato per preservare la freschezza del prodotto. Studi su modelli animali hanno associato il BHT a potenziali effetti tossici, tanto che la sua commercializzazione è vietata in alcuni Paesi.
Le gomme da masticare non sono dannose solo per la salute umana, ma rappresentano anche una minaccia per l'ambiente. Essendo composte da materiali plastici non biodegradabili, quando vengono abbandonate per strada o nell'ambiente naturale, possono impiegare decenni per decomporsi. Di conseguenza contribuisce all'accumulo di microplastiche, particelle che si diffondono nel suolo e nelle acque, entrando nella catena alimentare con potenziali conseguenze per la salute degli animali e dell'uomo.
Il problema dell'inquinamento da gomme da masticare è così serio che in alcuni Paesi, come il Regno Unito, le amministrazioni locali spendono milioni di euro ogni anno per rimuovere i residui gommosi dalle strade e dai marciapiedi. Ogni gomma lasciata sull'asfalto comporta costi elevati di pulizia e contribuisce al degrado urbano.