Entrano in vigore le disposizioni che prevedono l'esenzione fiscale per i redditi agrari e dominicali fino a 10.000 euro.
Il decreto Milleproroghe 2024, ora ratificato dalla Camera, ha introdotto diverse novità di rilievo. Tra le disposizioni più rilevanti, particolare attenzione è rivolta all'esenzione dall'Imposta sul reddito delle persone fisiche per determinate imprese operanti nel settore agricolo. Approfondiamo i dettagli di questa misura:
Viene posticipato di sei mesi, fino al 30 giugno, l'obbligo di assicurare i trattori non destinati alla circolazione stradale. Queste esenzioni Irpef, già previste in passato, erano state eliminate con la legge di Bilancio 2024, suscitando proteste tra gli agricoltori. Con il decreto Milleproroghe 2024, queste misure sono state ridefinite: i redditi agrari fino a 10.000 euro sono esenti dall'Irpef agricola, mentre per quelli compresi tra 10.000 e 15.000 euro l'esenzione è dimezzata. Tale normativa beneficia imprenditori agricoli e coltivatori diretti, sia individuali che societari, e potrebbe avere un impatto positivo sul settore agricolo.
Il mantenimento della redditività delle aziende agricole non solo contribuisce a preservare l'occupazione nelle aree rurali, ma può anche promuovere la crescita economica attraverso attività correlate come la trasformazione dei prodotti agricoli, il turismo rurale e la produzione di energia rinnovabile.
L'esenzione dall'Irpef per i redditi agrari e dominicali dei coltivatori diretti e degli Iap è stata introdotta con la Legge di Bilancio 2017. Questa misura era inizialmente prevista per il triennio 2017-2019 e successivamente prorogata di anno in anno. Con l'omissione della proroga nell'ultima Legge di Bilancio, la 2024, l'agevolazione è giunta alla sua naturale scadenza, interessando i 431.215 lavoratori agricoli autonomi censiti dall'Inps nell'ultimo Osservatorio pubblicato a novembre dell'anno precedente.
La riproposizione dell'esenzione sarà limitata ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali con redditi fino a 10.000 euro, o 15.000 euro per la riduzione dell'imposta. Questa agevolazione sarà finanziata dal fondo per l'attuazione della riforma fiscale, con un totale di 220 milioni di euro per il 2025 e circa 130 milioni di euro per il 2026.
Al di sopra di tali soglie e per le società agricole di persone, le srl e le cooperative che hanno optato per il regime di tassazione su base catastale, la tassazione dei redditi agrari e dominicali sarà piena. In questi casi, con la dichiarazione Irpef 2025, sarà applicata la tassazione ordinaria dei terreni, basata sulle rendite catastali. Il reddito dominicale sarà rivalutato dell'80% e poi del 30%, mentre il reddito agrario sarà calcolato rivalutando la tariffa d'estimo risultante dal catasto del 70%. Questi dati saranno indicati nel quadro RA del modello Redditi per calcolare correttamente il reddito dei terreni, distinguendo tra reddito dominicale e agrario.