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Revisione dei mezzi agricoli obbligatoria, ma la normativa rimane solo sulla carta con gravi conseguenze

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Normativa rimane solo sulla carta

Malgrado l'obbligo di revisione dei mezzi agricoli sia previsto dalla normativa, l'assenza di attuazione espone il settore a rischi, sanzioni inevase e problematiche di sicurezza.

La sicurezza nell'ambito agricolo dipende in larga parte dall'efficienza dei veicoli utilizzati nei campi. La revisione dei mezzi agricoli obbligatoria nasce dall'esigenza di garantire l'idoneità tecnica delle macchine per la tutela di operatori e ambiente. Nel contesto italiano questa normativa trova fondamento nel D.Lgs. n. 285/1992, che inserisce la manutenzione regolamentata all'interno del Codice della Strada, e nel Decreto Ministeriale 20 maggio 2015, che specifica modalità e categorie di mezzi coinvolti. Nonostante l'introduzione formale, l'attuazione della disciplina resta incompleta a causa della mancata emanazione di decreti attuativi.

  • Sicurezza operativa: il controllo periodico dovrebbe ridurre incidenti e guasti improvvisi.
  • Salvaguardia ambientale: interventi su emissioni e perdite di fluidi aiutano a limitare l'inquinamento.
  • Allineamento alle direttive UE: uniformarsi alle regole europee significa anche garantire una concorrenza più equa.
La revisione obbligatoria rappresenta quindi uno strumento strategico per rafforzare la prevenzione dei rischi sul lavoro e l'efficienza del comparto.

Evoluzione della normativa: proroghe, leggi e scadenze per la revisione delle macchine agricole

La disciplina italiana sulla revisione delle macchine agricole ha conosciuto un percorso legislativo complesso, segnato da ripetuti rinvii. Introdotta formalmente dal Decreto Ministeriale 20 maggio 2015, avrebbe dovuto fissare controlli periodici quinquennali per trattori, rimorchi agricoli e macchine operatrici semoventi. Tuttavia, la mancanza del decreto interministeriale attuativo ne ha di fatto impedito l'entra in vigore. Le tabelle hanno via via ampliato le scadenze:

Veicoli immatricolati entro il 31/12/1983

Entro il 31/12/2025

Immatricolati dal 01/01/1984 al 31/12/1996

Entro il 31/12/2025

Immatricolati dal 01/01/1997 al 31/12/2019

Entro il 31/12/2026

Immatricolati dopo il 01/01/2020

Al quinto anno successivo alla prima immatricolazione

L'ultima proroga stabilita dal cosiddetto "Decreto Milleproroghe" (D.L. 202/2024, convertito in L. 15/2025), ha prolungato ulteriormente i termini, rimandando le sanzioni effettive a quando saranno rese note le regole tecniche dettagliate. Le revisioni rimangono quindi in uno stato sospeso: si conoscono i veicoli e le scadenze, ma resta assente la disciplina operativa che renda obbligatorie le verifiche periodiche. Un contesto che genera numerose incertezze e allunga i tempi di messa a norma.

Quali mezzi agricoli sono soggetti a revisione e quali sono le esenzioni

I veicoli interessati dall'obbligo di revisione sono:

  • Trattori agricoli di qualsiasi categoria
  • Macchine agricole operatrici semoventi a due o più assi
  • Rimorchi agricoli con massa complessiva a pieno carico superiore a 1,5 tonnellate e dimensioni di ingombro superiori a 4 metri di lunghezza e 2 di larghezza
Non mancano tuttavia eccezioni rilevanti. Le seguenti tipologie di mezzi restano escluse dalla procedura di revisione:
  • Macchine operatrici semoventi dotate di un solo asse
  • Macchine operatrici trainate, poiché prive di sistemi di propulsione autonomi
  • Rimorchi agricoli che non superano la soglia di 1,5 tonnellate di massa complessiva a pieno carico
Per queste categorie è sufficiente il possesso della documentazione obbligatoria: libretto di uso e manutenzione, dichiarazione di conformità e scheda tecnica firmata dal costruttore. Questa distinzione mira ad escludere dalla procedura i mezzi a basso impatto sulla sicurezza stradale o su quella degli operatori.

Sanzioni previste e conseguenze della mancata applicazione della normativa

Nel quadro normativo vigente, la mancata ottemperanza all'obbligo di revisione comporta sanzioni amministrative progressive. In base a quanto previsto dal Codice della Strada e dai decreti di riferimento:

  • Importi da 85 euro fino a 338 euro per chi circola con mezzi agricoli non revisionati
  • Ritiro della carta di circolazione o del certificato di idoneità tecnica in caso di accertata irregolarità
L'amministrazione può comminare la sanzione anche in caso di inadempienza dei requisiti minimi prescritti. Ad oggi, tuttavia, l'assenza di un decreto operativo ha causato la sospensione di fatto delle procedure sanzionatorie, lasciando vacante l'aspetto deterrente della misura. Con l'entrata in vigore del provvedimento attuativo, le sanzioni troveranno piena applicazione, sottolineando la responsabilità degli imprenditori agricoli rispetto alla sicurezza e alla legalità.

La mancata attuazione operativa: assenza di decreti, impatti sulla sicurezza e rischi nei campi

L'assenza del decreto interministeriale, a quasi dieci anni dall'introduzione della norma, rappresenta un nodo irrisolto. Questo vuoto normativo impedisce l'applicazione concreta della revisione dei mezzi agricoli, privando il settore di uno strumento di prevenzione ormai standard in altri comparti. Sul piano della sicurezza, le conseguenze sono significative: nel 2023 quasi la metà degli infortuni mortali in agricoltura è stata attribuita alla perdita di controllo dei veicoli, spesso a causa del ribaltamento di trattori.

Le stime indicano che oltre 700.000 mezzi agricoli circolano senza dispositivi antiribaltamento, come roll-bar, e più di 1,2 milioni sono sprovvisti di cinture di sicurezza. Questa obsolescenza penalizza non solo la sicurezza degli operatori, ma anche la sostenibilità dell'intero comparto. La mancanza di attuazione effettiva della revisione periodica ostacola inoltre fondi e incentivi destinati al ricambio del parco macchine, pur essendo previsti dagli strumenti legislativi.

Sul fronte istituzionale, esiste la volontà di promuovere ulteriori misure economiche - anche grazie al coinvolgimento di associazioni di categoria - per supportare l'adeguamento e la sostituzione dei mezzi più datati, ma ogni iniziativa rimane subordinata all'emanazione dei decreti attuativi. Questa stasi normativa rende difficile una vera modernizzazione del settore e la prevenzione dei rischi legati all'utilizzo di veicoli non sicuri nei campi.

Il tema della sicurezza nei campi, strettamente collegato alla presenza di mezzi obsoleti, rivela dati particolarmente critici. I numeri forniti dalle principali fonti nazionali evidenziano che la quota di trattori vetusti rimane elevata, con oltre 800.000 unità da rottamare secondo le stime ufficiali. Gli incidenti più gravi sono collegati a ribaltamenti e perdita di controllo, spesso sulle strade rurali o durante le lavorazioni in campo.

Le principali carenze tecniche dei mezzi coinvolti includono:

  • Mancanza di roll-bar o strutture di protezione contro il ribaltamento (ROPS)
  • Assenza di cinture di sicurezza
  • Sistemi di frenatura non conformi agli standard più recenti
Le norme in vigore, come il D.Lgs. 81/08 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, richiedono verifiche periodiche e manutenzione obbligatoria. Tuttavia, l'adeguamento effettivo è ostacolato anche dalla frammentazione normativa e dalla carenza di ispezioni, soprattutto nei mezzi già circolanti prima dell'avvio delle nuove regole.

Nuove disposizioni UE e aggiornamenti tecnici: Mother Regulation, revisione dei trattori veloci e innovazioni per la sicurezza

L'approccio europeo alla regolamentazione del settore punta sull'armonizzazione delle procedure per i veicoli agricoli. Il Regolamento UE 167/2013, noto come Mother Regulation, ha istituito criteri comuni per l'omologazione e la revisione dei trattori, con un focus particolare sui trattori di categoria Tb (velocità superiore a 40 km/h). Dal 2025, questi ultimi devono essere controllati dopo quattro anni dalla prima immatricolazione e successivamente ogni due anni, come stabilito dalla Direttiva 2014/45/CE.

Gli aggiornamenti più rilevanti concernono:

  • Allungamento della lunghezza massima dei convogli agricoli fino a 18,75 metri
  • Obbligo di doppia linea idraulica sui nuovi trattori per impianti frenanti più sicuri
  • Nuova nomenclatura per i dispositivi di accoppiamento secondo standard internazionali ISO
  • Soluzioni avanzate per la protezione contro furti (localizzatori satellitari e banche dati dedicate)
  • Innovativi sistemi di allarme ribaltamento e formazione obbligatoria degli operatori
Questi passi avanti si accompagnano alla previsione nazionale dell'introduzione del “bollino verde”, a certificazione di controlli superati presso officine autorizzate, e a una maggiore collaborazione tra autorità regionali e forze dell'ordine per intensificare la vigilanza sulle strade.
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