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Come fare la domanda per il Bonus Mamme 2025: istruzioni con esempi, date e tempistiche da circolare INPS n.139 ottobre

di Marcello Tansini pubblicato il
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Il Bonus Mamme 2025 offre un nuovo sostegno economico alle lavoratrici, sia dipendenti che partite ive e professioniste con figli. L'INPS ha rilasciato ora una nuova cricolare (n. 139 del 28 ottobre 2025) per spiegare come fare domanda ed entro quando, con tutte le speigazioni, inclusi esempi concreti.

ll Bonus mamme 2025, pensat per valorizzare la presenza delle donne nel mondo del lavoro, nasce come risposta temporanea in attesa dell’entrata in vigore dell’esonero contributivo strutturale posticipato al 2026 e consente alle madri di due o più figli di contare su un’integrazione dello stipendio per l’anno in corso.

La disciplina, stabilita dall’articolo 6 del decreto-legge n. 95/2025 è stata ora  dettagliata dalla circolare INPS n. 139 del 28 ottobre 2025,  spiegando in modo particolare come fare domanda

Requisiti e beneficiarie: chi può fare domanda per il Bonus Mamme 2025

L’accesso al sostegno economico per il 2025 è condizionato a specifici requisiti anagrafici, familiari e reddituali, che delineano puntualmente la platea delle potenziali beneficiarie. Possono accedere:

  • Lavoratrici dipendenti (pubbliche, private, comprese quelle con contratti intermittenti o in somministrazione, ma escluse le lavoratrici domestiche);
  • Lavoratrici autonome iscritte a gestioni previdenziali obbligatorie INPS, casse professionali e Gestione separata, con partita iva
  • Madri di almeno due figli, inclusi adottati e in affidamento preadottivo;
  • Il più piccolo dei due figli deve essere under 10 anni;
  • Per le lavoratrici madri di almeno tre figli, il più giovane deve essere under 18 anni e non è ammesso il bonus se si possiede un rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato;
  • La sommatoria dei redditi da lavoro nel 2025 non deve eccedere 40.000 euro annui.
Rilevante anche il periodo di perfezionamento dei requisiti, che può cristallizzarsi in qualsiasi momento dell’anno: il possesso dei requisiti alla data del 1° gennaio 2025 o la loro maturazione entro il 31 dicembre dello stesso anno permette di accedere al diritto per le mensilità di competenza.

Sottolineata poi dalla normativa l’esclusione di figli per cui sia cessata la responsabilità genitoriale e la possibilità di accedere al contributo anche in caso di decesso del figlio nel periodo di riferimento.

Importo, vantaggi fiscali e tempistiche di erogazione del Bonus Mamme

L’intervento pubblico si concretizza con l’assegnazione di 40 euro mensili per ogni mese in cui sussiste il rapporto di lavoro o di iscrizione alla cassa previdenziale, fino a un massimo di 12 mensilità (480 euro complessivi nell’anno). Va sottolineato che il contributo:

  • Non è imponibile fiscalmente, né rientra nel calcolo ISEE;
  • Non concorre alla formazione del reddito né ai fini IRPEF, né ai fini contributivi;
  • Viene erogato in un’unica soluzione a dicembre 2025 (o entro febbraio 2026 se la domanda è stata trasmessa successivamente);
  • L’importo è proporzionale ai mesi effettivi di lavoro o iscrizione utile nel corso dell’anno di spettanza.
Parametro Specifiche 2025
Importo mensile 40 euro
Massimo annuo 480 euro
Esonero fiscale
Incidenza su ISEE No
Erogazione Unica soluzione dicembre/febbraio
Questo supporto, finanziato con risorse ulteriormente aumentate a 480 milioni di euro, rappresenta pertanto una misura di immediata liquidità per molte famiglie lavoratrici.

Come presentare la domanda: istruzioni operative e canali disponibili

La presentazione dell’istanza è prevista esclusivamente in modalità telematica, senza mediazione del datore di lavoro. I canali previsti sono:

  • Portale INPS (www.inps.it) mediante autenticazione con credenziali digitali (SPID livello 2, CIE 3.0, CNS, eIDAS);
  • Contact Center Multicanale (numeri 803.164 da rete fissa e 06 164.164 da rete mobile);
  • Istituti di patronato, che assistono nella compilazione e trasmissione della domanda.
La richiesta dovrà essere completata entro 40 giorni dalla pubblicazione della circolare INPS (quindi entro il 7 dicembre 2025). Per le lavoratrici che perfezionano i requisiti dopo tale data, il termine ultimo è il 31 gennaio 2026. Al momento di domanda occorre:
  • Autocertificare il possesso di tutti i requisiti previsti;
  • Inserire correttamente i dati anagrafici propri e dei figli, curando l’esattezza dei codici fiscali;
  • Selezionare la modalità di pagamento: accredito su IBAN o bonifico domiciliato.
Per lavoratrici minorenni o incapaci di agire, sono ammessi il genitore esercente la responsabilità ovvero il tutore/curatore per l’invio. Una volta inoltrata la domanda non sarà più modificabile, pertanto è importante prestare attenzione nella compilazione.

Esempi pratici: casi reali di spettanza e calcolo delle mensilità

Ai fini di una maggiore chiarezza applicativa, l’INPS ha riportato nella circolare numerosi esempi che mostrano come cambia la durata del diritto e l’importo spettante in base alle diverse condizioni:

  • Lavoratrice madre di due figli, con il minore che compie 10 anni a settembre 2025: il diritto è riconosciuto da gennaio a settembre (9 mensilità).
  • Lavoratrice con tre figli, il più piccolo compie 18 anni a novembre 2025 e contratto a tempo determinato: spettanza da gennaio a novembre (11 mensilità).
  • Lavoratrice che acquisisce il requisito (secondo figlio che nasce ad aprile 2025): accesso al contributo da aprile a dicembre (9 mensilità).
  • Lavoratrice con tre figli e contratto a tempo indeterminato: il beneficio non è riconosciuto, ma si ha diritto all’esonero contributivo previsto dalla manovra 2024.
  • Nel caso di trasformazione del contratto da tempo determinato a indeterminato durante l’anno, il bonus si interrompe dal mese della trasformazione e subentra l’esonero.

Bonus mamme ed esonero contributivo: differenze, alternative e novità future

La misura di sostegno 2025 interviene in luogo dell’esonero contributivo, la cui entrata in vigore è stata posticipata al 2026. È importante distinguere tra:
  • L’integrazione di 40 euro/mese destinata a lavoratrici madri di due figli oppure di tre o più figli con contratti diversi da quello a tempo indeterminato;
  • L’esonero contributivo IVS, applicabile alle lavoratrici con contratti a tempo indeterminato e almeno tre figli, che potranno godere per tutto il 2025 e anche il 2026 della decontribuzione piena fino a 3.000 euro annui.
Non è possibile cumulare entrambe le agevolazioni nello stesso periodo. Le recenti anticipazioni sulla manovra 2026 prevedono per il prossimo anno un incremento del contributo mensile e il rinvio dell’esonero strutturale, rafforzando ulteriormente il sistema di tutele a beneficio della natalità e dell’occupazione femminile.
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