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Rinnovo contratti CCNL nazionali tra ora fine 2025 e inizio 2026: 3 milioni di lavoratori in attesa aumento stipendi e miglioramen

di Marianna Quatraro pubblicato il
Rinnovo contratti nazionali ora fine 202

Quali sono i Contratti che potrebbero essere rinnovati entro la fine dell'anno 2025, a partire da quello dei Metalmeccanici, e quali sono rimandati ancora al 2026: milioni di lavoratori in attesa

Il periodo compreso tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026 si prospetta decisivo per il rinnovo di numerosi contratti collettivi nazionali di lavoro, tema che interessa direttamente milioni di dipendenti sia nel settore pubblico sia in quello privato.

Dopo un biennio caratterizzato da dinamismo negoziale e progressivi adeguamenti delle retribuzioni, permane tuttavia una vasta platea di lavoratori in attesa di risposte chiare in merito ad aumenti salariali e miglioramenti delle condizioni normative. Le trattative, rallentate in vari comparti da criticità strutturali e dagli effetti economici della recente inflazione, sono oggi oggetto di intenso confronto tra sindacati e datori di lavoro, nel tentativo di recuperare il potere d’acquisto eroso negli ultimi anni. 

La situazione attuale dei contratti collettivi nazionali: numeri e settori coinvolti

A metà 2025, il quadro dei contratti collettivi nazionali in vigore evidenzia una copertura significativa, pur accompagnata da una quota consistente di lavoratori in attesa di rinnovo. Le ultime rilevazioni indicano che, alla fine di giugno, 44 contratti risultano attivi per la parte economica, interessando il 56,3% dei dipendenti, pari a circa 7,4 milioni di persone, e coprendo oltre metà del monte retributivo nazionale. Complessivamente: 

  • I contratti in attesa di rinnovo sono 31, coinvolgendo circa 3 milioni di dipendenti.
  • Il tempo medio di attesa per i lavoratori con contratto scaduto, fra il giugno 2024 e lo stesso mese del 2025, è stato di 24,9 mesi, mentre la media sull’intera platea è cresciuta a 10,9 mesi.
  • L’aumento retributivo medio nel periodo gennaio-giugno 2025 risulta pari al 3,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
I trend settoriali mostrano marcate differenze: negli ultimi trimestri, gli incrementi salariali maggiori si sono registrati per i lavoratori dei ministeri, del comparto militare/difesa, dell’energia elettrica e delle forze dell’ordine. Nullo, invece, l’aumento per le farmacie private e le telecomunicazioni, comparti dove le trattative languono da tempo.

Analisi più fine evidenzia come la pubblica amministrazione sia fortemente rappresentata fra i contratti in attesa di rinnovo, in quanto gli ultimi accordi siglati coprono solo il triennio 2022-2024. Nel settore privato, solo tre lavoratori su dieci risultano ancora in attesa di aggiornamento economico, ma la situazione differisce sensibilmente tra industria, servizi e agricoltura, rendendo la mappatura dei rinnovi un esercizio di grande complessità.

Contratti in attesa di rinnovo: focus sui comparti pubblici e privati

I rinnovi contrattuali coinvolgono trasversalmente tutti i principali comparti lavorativi. Nel dettaglio, la fotografia al termine del secondo trimestre 2025 evidenzia che, nonostante la firma di dieci contratti in pochi mesi (prevalentemente nel settore industriale e nella pubblica amministrazione), resta ampia la quota di lavoratori in attesa.

Fra i CCNL privati in scadenza o già scaduti, si rilevano casi particolarmente rilevanti sia per la complessità delle trattative sia per il numero di addetti coinvolti. Al primo posto emerge il comparto metalmeccanico, con oltre 1,7 milioni di lavoratori interessati e trattative riprese dopo una lunga fase di stallo.

  • Unionmeccanica Confapi (scaduto a fine 2024) interessa circa 390mila addetti; un’intesa parziale è stata raggiunta sul piano economico, rinviando gli aspetti normativi.
  • I CCNL dell’industria chimica, del legno-sughero, della gomma-plastica e delle cooperative sociali sono tra quelli in scadenza entro la fine del 2025, aggiungendo quasi 830mila lavoratori alla platea complessiva coinvolta.
  • Tra i servizi, emergono le telecomunicazioni, dove il contratto è scaduto nel 2022 e la ripresa delle trattative ha subito numerosi stop, anche a causa di divisioni fra le parti datoriali e sindacali.
  • I CCNL multiservizi e trasporti sono oggetto di rinnovi solo parziali sul fronte economico, con importi una tantum a compensazione dei ritardi.

Le difficoltà e le cause dei ritardi nei rinnovi: analisi delle criticità

Diverse variabili concorrono ai ritardi nell’aggiornamento dei CCNL, con impatti diversificati a seconda del settore. Da un lato, i fattori congiunturali legati all’instabilità macroeconomica complicano il raggiungimento di intese rapide sugli aumenti retributivi. Dall’altro, permangono criticità strutturali note da tempo:
  • Frammentazione della rappresentanza datoriale e sindacale, soprattutto in sanità privata, trasporti e servizi in outsourcing.
  • Difficoltà sulle tematiche normative: le parti faticano a convergere su orario di lavoro, smart working, sistemi di inquadramento e formazione.
  • Compensazione della perdita di potere d’acquisto: il recupero dell’inflazione pregressa è complesso da trasferire interamente nelle buste paga, specialmente nei settori più esposti alle tensioni sui prezzi.
  • Vincoli di sostenibilità economica per le imprese, che spingono verso soluzioni transitorie o il rinvio delle negoziazioni complete.

Previsioni sulla tempistica dei rinnovi e lavoratori coinvolti tra 2025 e 2026

Analizzando le tendenze attuali e gli accordi già siglati nel corso del 2025, è possibile stimare che entro la fine dell’anno potrebbero essere sottoscritti diversi rinnovi nei settori dove le trattative risultano più avanzate. Tuttavia, una parte consistente dei contratti, specie nel pubblico e in alcuni comparti privati strategici, rischiano di slittare al 2026.
Settore Lavoratori coinvolti (stima) Scadenza o rinnovo previsto
Pubblica amministrazione, enti locali 2.000.000+ 2025-2026
Sanità pubblica e privata 700.000 2026 o oltre (in sanità privata, situazione bloccata dal 2018)
Industria metalmeccanica 1.700.000 In trattativa, possibili sviluppi entro inizio 2026
Telecomunicazioni 180.000 In stallo dal 2022, ripresa negoziati nel 2025
Altri settori privati (chimica, cooperazione, legno, gomma-plastica) 830.000 Scadenze entro la fine 2025, probabile rinnovo a cavallo fra 2025 e 2026

Complessivamente, si stima che la platea di lavoratori e lavoratrici attesi, fra pubblico e privato, tocchi i 3 milioni. 

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