La stagione dei controlli sarà caratterizzata da un aumento delle verifiche sui contribuenti, con una particolare attenzione alle transazioni di elevato valore.
L'Agenzia delle entrate ha annunciato una nuova strategia di controllo fiscale, con l'obiettivo di individuare e contrastare le grandi evasioni fiscali. Questa iniziativa, prevista dal decreto legislativo correttivo sul concordato preventivo, segna un cambiamento nel panorama dei controlli fiscali italiani.
La principale novità introdotta dalla nuova strategia è l'abbandono del redditometro, uno strumento utilizzato finora per stimare il reddito presunto dei contribuenti sulla base di specifici indicatori di spesa. Al suo posto, viene introdotto un sistema di accertamento sintetico, ribattezzato stana grandi evasioni, mirato a colpire le evasioni fiscali di grande entità.
Il nuovo approccio si focalizza su una serie di controlli più accurati e mirati, utilizzando avanzati strumenti di analisi e big data per identificare le discrepanze tra i redditi dichiarati e il tenore di vita effettivo dei contribuenti. Questo metodo permette di concentrarsi sulle situazioni di maggiore rilevanza, ottimizzando l'uso delle risorse e migliorando l'efficacia dei controlli. Analizziamo i dettagli ovvero quanto scattano i controlli, quali sono gli allarmi considerati e i criteri tenuti in considerazione dall'Agenzia delle entrate:
Il nuovo metodo si attiva automaticamente anche in caso di omessa dichiarazione dei redditi, ampliando la portata dei controlli ordinari. Questa strategia differisce dal redditometro che stimava il reddito non dichiarato basandosi su indicatori di spesa e consumo. Con stana grandi evasioni, l'attenzione è rivolta a discrepanze di grande entità e a dichiarazioni mancanti, rendendo i controlli più mirati ed efficienti.
Gli indici di rischio sono progettati per individuare anomalie di rilievo. L'Agenzia delle entrate confronta le dichiarazioni fiscali con dati presuntivi basati su parametri economici e finanziari. Quando gli scostamenti superano i 100.000 euro, viene attivato un alert che può portare a verifiche approfondite. Allo stesso modo, la mancata presentazione delle dichiarazioni fiscali avvia automaticamente un processo di controllo.
L'Agenzia delle entrate può verificare e accertare le dichiarazioni fiscali fino a cinque anni dopo la scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi. Ad esempio, per una dichiarazione relativa al 2019, l'accertamento può avvenire fino al 2024. Inoltre, l'Agenzia può procedere alla riscossione delle imposte non pagate fino a cinque anni dalla data in cui l'imposta è diventata esigibile.
I controlli fiscali possono riguardare:
Per evitare problemi con il fisco, è importante mantenere una documentazione fiscale corretta e completa. Consultare esperti in materia fiscale può aiutare a garantire la conformità alle normative vigenti, riducendo il rischio di sanzioni derivanti da eventuali controlli. La precisione nella gestione dei propri documenti fiscali diventa quindi un elemento fondamentale per tutti i contribuenti.