Il caso di Andrea Pignataro, secondo uomo pi ricco dItalia, vede al centro unindagine fiscale poi archiviata. Le ragioni della chiusura, laccordo col fisco e le possibili conseguenze future
Andrea Pignataro, imprenditore finanziario di origine bolognese, è stato recentemente al centro di un’indagine per presunta evasione fiscale di grande rilievo. La vicenda, che ha suscitato un intenso dibattito nel panorama economico italiano, riguardava ipotesi di dichiarazione infedele e molteplici attività finanziarie transnazionali. Tuttavia, la richiesta di archiviazione della procura e la decisione del giudice per le indagini preliminari hanno segnato la conclusione di questa intricata indagine, anche grazie a un importante accordo siglato con l’Agenzia delle Entrate.
L’inchiesta nei confronti di Andrea Pignataro prende avvio da approfondimenti sulle modalità di dichiarazione dei redditi e sulla residenza fiscale del finanziere, fondatore del colosso fintech Ion Group, azienda con oltre 300 filiali nel mondo. Le autorità italiane hanno ipotizzato che l’imprenditore, pur dichiarando la sua residenza a Sankt Moritz in Svizzera, mantenesse il domicilio fiscale effettivo in Italia, dove si trovavano alcuni familiari e immobili di proprietà.
La richiesta di archiviazione presentata dalla procura si è fondata sulla complessità della normativa e sulle difficoltà nel comprovare l’intenzionalità del reato. Il giudice per le indagini preliminari ha accolto le argomentazioni difensive, sottolineando che il centro degli interessi personali ed economici di Pignataro risultava prevalentemente localizzato all’estero, come dimostrato dai piani di volo e dalla distribuzione geografica degli affari.
Parallelamente all’iter penale, Pignataro ha raggiunto un’intesa transattiva con l’Agenzia delle Entrate, concordando un versamento di circa 280 milioni di euro a sanamento delle presunte pendenze tributarie. L’accordo, pur non avendo effetti diretti sulle valutazioni penali, è stato recepito con favore dalle istituzioni per la chiusura del contenzioso fiscale.
Somma versata | 280 milioni di euro |
Modalità | Pagamento rateale su 5 anni |
Percentuale sul totale contestato | ~23% |
Il versamento rappresenta uno dei più elevati mai sostenuti da un privato italiano e testimonia la volontà di risolvere la questione tributaria in modo trasparente e collaborativo. Questa soluzione, sebbene non determinante sotto il profilo penale, è comunque indicativa della portata economica dell’operazione e contribuisce a rafforzare la percezione di affidabilità dell’imprenditore agli occhi delle istituzioni.
L’archiviazione dell’indagine permette a Pignataro di concentrarsi sulle attività internazionali del gruppo e di pianificare la gestione patrimoniale senza ulteriori pendenze penali in Italia per il periodo esaminato. Tuttavia, resta in corso una valutazione su altri esercizi fiscali minori, sebbene si prevedano esiti analoghi considerata la similitudine delle condizioni giuridiche.