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Cosa fare se ho problemi con polizze vita e assicurazioni? Procedure per risarcimenti tra cui rivolgersi ad arbitrato

di Chiara Compagnucci pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
Cos' l'arbitro assicurativo

L'arbitro assicurativo un organo indipendente, istituito per risolvere in modo extragiudiziale le dispute tra consumatori e compagnie assicurative.

Quando si tratta di polizze vita e assicurazioni, possono sorgere diversi problemi o controversie che richiedono soluzioni efficaci. Dal mancato pagamento di un risarcimento alla contestazione di clausole contrattuali poco chiare, navigare nel mondo assicurativo può diventare complesso. Fortunatamente, esistono diverse procedure e strumenti a disposizione dei consumatori per tutelare i propri diritti e ottenere quanto dovuto.

Problematiche comuni con le polizze vita e come affrontarle

Le polizze vita possono generare diverse tipologie di problemi che richiedono interventi specifici. Ecco le situazioni più frequenti e come gestirle efficacemente:

Ritardi nei pagamenti: Se hai richiesto il riscatto o la liquidazione della tua polizza vita giunta a scadenza, consegnando tutta la documentazione necessaria, ma la compagnia ritarda il pagamento oltre i termini contrattuali (solitamente 30 giorni), puoi rivolgerti all'IVASS. L'istituto solleciterà l'impresa chiedendo anche il riconoscimento degli interessi per il ritardato pagamento, applicando le sanzioni previste dalla legge (da 2.000 a 20.000 euro).

Richieste di documentazione eccessiva: Alcune compagnie ritardano i pagamenti chiedendo continuamente documentazione aggiuntiva che potrebbe non essere realmente necessaria. In questi casi, l'IVASS può intervenire per verificare l'effettiva utilità della documentazione richiesta e, se ritenuta superflua, sollecitare l'immediata liquidazione di quanto dovuto.

Polizze abbinate a mutui e finanziamenti: In caso di estinzione anticipata di un mutuo o finanziamento con polizza assicurativa collegata, hai diritto al rimborso della parte di premio pagato e non goduto. Se la compagnia non provvede al rimborso, l'IVASS può intervenire per far rispettare questo diritto.

Rifiuto dell'indennizzo per malattie pregresse: Alcune compagnie potrebbero rifiutare di liquidare una polizza vita a causa di malattie pregresse non dichiarate all'atto della stipula. Tuttavia, se al momento della sottoscrizione non sono state poste domande specifiche sulla situazione sanitaria, ma è stata richiesta solo la firma di una dichiarazione generica di buono stato di salute, l'IVASS ritiene che questo non sia sufficiente per negare la liquidazione e può sollecitare un riesame del caso.

L'Arbitro Assicurativo: un nuovo strumento di tutela

L'arbitro assicurativo rappresenta un innovativo meccanismo di risoluzione stragiudiziale delle controversie nel settore delle polizze. Questa figura è stata istituita con l'obiettivo di garantire maggiore protezione ai clienti e ridurre significativamente i tempi e i costi necessari per risolvere i contenziosi con le compagnie assicurative.

Questo organismo indipendente, istituito presso l'IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), si basa su un procedimento telematico semplificato che consente agli utenti di presentare reclami e ottenere risposte in tempi rapidi, evitando le lungaggini burocratiche e i costi elevati tipici delle cause civili.

L'arbitro assicurativo può gestire numerose problematiche legate ai contratti assicurativi, tra cui:

  • Mancato pagamento di un risarcimento
  • Contestazione degli importi liquidati
  • Controversie relative ai premi assicurativi
  • Questioni legate all'interpretazione delle condizioni contrattuali
È importante sottolineare che le decisioni dell'arbitro assicurativo non sostituiscono una sentenza di tribunale, ma rappresentano un'alternativa spesso più conveniente e rapida per ottenere giustizia. Nel caso in cui la decisione non fosse ritenuta soddisfacente dal cliente, rimane sempre aperta la possibilità di rivolgersi all'autorità giudiziaria per ulteriori azioni legali.

Come funziona il procedimento arbitrale assicurativo

Il processo di ricorso all'arbitro assicurativo segue un iter ben definito che garantisce trasparenza ed efficienza. Per poter presentare un ricorso, è necessario seguire alcuni passaggi fondamentali:

Presentazione del reclamo preliminare: Il primo passo obbligatorio consiste nell'invio di un reclamo scritto alla compagnia assicurativa o all'intermediario con cui si è sottoscritto il contratto. Questo passaggio è essenziale, poiché l'arbitro può intervenire solo se la compagnia non risponde entro il termine previsto (generalmente 45 giorni) o se la risposta ricevuta non è soddisfacente.

Attivazione del procedimento arbitrale: Se dopo 45 giorni dalla presentazione del reclamo non si ottiene una soluzione accettabile, il consumatore può avviare il procedimento arbitrale. Il ricorso deve essere presentato entro 12 mesi dalla risposta (o dalla mancata risposta) della compagnia assicurativa.

Procedura digitale: L'intera procedura è digitale e accessibile attraverso un portale online dedicato, che permette di inviare tutta la documentazione necessaria senza intermediari. Sebbene non sia obbligatorio farsi assistere da un avvocato, il cliente può decidere di farsi rappresentare da un professionista o da un'associazione di consumatori per aumentare le probabilità di ottenere una decisione favorevole.

Esame e decisione: Una volta presentato il ricorso, l'arbitro assicurativo esamina il caso e prende una decisione entro 90 giorni dalla ricezione della documentazione completa. Questo termine può essere prorogato solo in casi particolarmente complessi, ma rimane comunque significativamente inferiore rispetto ai tempi della giustizia ordinaria, che possono richiedere anni prima di arrivare a una sentenza definitiva.

Anche se le decisioni dell'arbitro non sono formalmente vincolanti per le compagnie assicurative, hanno un forte valore di indirizzo. Nella maggior parte dei casi, le imprese tendono a conformarsi alle decisioni emesse per evitare danni reputazionali e ulteriori contenziosi.

Chi può rivolgersi all'arbitro assicurativo e quali controversie sono ammissibili

L'accesso all'arbitro assicurativo è garantito a tutti i consumatori che hanno stipulato un contratto con una compagnia assicurativa operante in Italia. Le uniche esclusioni riguardano gli intermediari assicurativi e i professionisti del settore, mentre tutti gli altri clienti - sia privati che piccole imprese - possono usufruire di questo strumento di tutela.

Esistono tuttavia alcuni limiti di valore per le controversie che possono essere trattate dall'Arbitro:

  • Per le polizze vita: il valore massimo del risarcimento richiesto è di 150.000 euro, che può salire fino a 300.000 euro per le polizze del ramo I (quelle che prevedono il pagamento solo in caso di decesso).
  • Per le assicurazioni danni: le controversie legate al risarcimento danni da responsabilità civile possono essere gestite solo se l'importo richiesto non supera i 2.500 euro. Per tutte le altre controversie legate ai contratti danni, il valore massimo è di 25.000 euro.
Un altro aspetto da considerare è che le controversie trattate dall'arbitro devono riguardare eventi avvenuti non oltre tre anni prima della presentazione del reclamo. I consumatori devono quindi agire in tempi relativamente brevi per poter accedere a questa forma di tutela.

La perizia contrattuale: uno strumento alternativo di risoluzione delle controversie

Oltre all'arbitrato, esiste un altro strumento utile per risolvere le controversie assicurative: la perizia contrattuale. Questa modalità si differenzia dall'arbitrato perché non mira a risolvere una controversia giuridica, ma a fornire un apprezzamento tecnico su elementi specifici del contratto.

La perizia contrattuale si basa sull'intervento di uno o più periti, dotati di particolare competenza tecnica, che formulano un giudizio che va a sostituire la volontà dei contraenti, vincolando le parti (e il giudice) al loro accertamento.

Questo strumento è particolarmente utile per la definizione di elementi tecnici in ambito assicurativo, come la quantificazione di un danno o la valutazione di una lesione, e può rappresentare una soluzione efficace per evitare lunghi contenziosi.

La perizia contrattuale può essere impugnata tramite azioni di annullamento e di risoluzione dei contratti, ma non tramite l'azione di nullità del lodo arbitrale prevista dal codice di procedura civile.

I fondi pensione come alternativa alle polizze vita tradizionali

Un aspetto importante da considerare nella gestione dei problemi legati alle polizze vita è la conoscenza delle alternative disponibili. I fondi pensione, ad esempio, rientrano nella macrocategoria delle polizze vita ma offrono vantaggi specifici, soprattutto in termini di protezione del capitale investito.

La caratteristica più rilevante dei fondi pensione è che, a differenza delle polizze vita tradizionali, sono pignorabili solo per un quinto del loro valore, anche in presenza di colpevolezza del contraente. Questo significa che, in caso di problemi legali o finanziari, si rischia di perdere al massimo il 20% del capitale, mentre nelle polizze vita tradizionali si potrebbe perdere l'intero investimento.

I fondi pensione offrono anche altri vantaggi significativi:

  • Esenzione dalle tasse di successione, indipendentemente dall'importo
  • Possibilità di designare beneficiari al di fuori dell'asse ereditario
  • Flessibilità nei pagamenti, con la possibilità di saltare rate in momenti di difficoltà economica
  • Buone opportunità di investimento con solide tutele patrimoniali
Questa soluzione rappresenta quindi un compromesso equilibrato tra protezione del patrimonio e opportunità di investimento, risultando particolarmente adatta a chi cerca sicurezza senza rinunciare completamente ai potenziali rendimenti.

Consigli pratici per evitare problemi con le polizze vita

Prevenire è sempre meglio che curare, soprattutto quando si tratta di contratti assicurativi che possono influenzare significativamente il nostro futuro finanziario. Ecco alcuni consigli pratici per evitare problemi con le polizze vita:

Informare i beneficiari: Se stipuli una polizza vita per proteggere il tuo futuro o quello dei tuoi cari, informa i tuoi familiari o i destinatari designati dell'esistenza della polizza e dei riferimenti della compagnia. Questo eviterà che la polizza diventi "dormiente" in caso di decesso.

Designare correttamente i beneficiari: È importante indicare i beneficiari nominativamente, specificando nome, cognome, luogo, data di nascita e codice fiscale. Evita formulazioni generiche come "eredi legittimi o testamentari" o "figli nati e/o nascituri", che potrebbero creare incertezze.

Fornire informazioni di contatto complete: Indica tutte le informazioni utili per rintracciare i beneficiari in caso di decesso (indirizzo, recapito telefonico, email) e aggiornale in caso di variazioni.

Valutare attentamente le condizioni contrattuali: Prima di sottoscrivere una polizza, leggi con attenzione tutte le clausole, con particolare riguardo a quelle che regolano la liquidazione, il riscatto anticipato e le esclusioni di copertura.

Conservare la documentazione: Tieni in ordine e in un luogo sicuro tutti i documenti relativi alla polizza, inclusi eventuali aggiornamenti o modifiche contrattuali.

Considerare alternative come i fondi pensione: Come già menzionato, valuta la possibilità di optare per un fondo pensione anziché per una polizza vita tradizionale, soprattutto se sei preoccupato per la protezione di casa e auto dal pignoramento, garantendo una maggiore tutela del tuo patrimonio.

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