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Come funziona il pagare in ritardo le tasse se partita iva e professionista è malato. La procedura, regole e tempi previsti

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quali sono i motivi per cui un professionista con partita Iva può ottenere un differimento dei termini per il pagamento delle tasse: cosa prevede la normatva vigente

Il rispetto delle scadenze fiscali rappresenta per i titolari di partita IVA uno degli adempimenti più stringenti imposti dalla normativa tributaria italiana. Tuttavia, situazioni impreviste come una grave malattia possono compromettere la regolare gestione dell’attività, generando difficoltà oggettive anche nel versamento delle imposte. In tali circostanze, la legge prevede specifici strumenti per ottenere il differimento dei termini o la sospensione del pagamento dei tributi.

Normativa di riferimento per la sospensione o proroga dei termini fiscali in caso di malattia

Il sistema tributario italiano consente ai professionisti con partita IVA, in casi di comprovata impossibilità a causa di una malattia grave o improvvisa, la sospensione o la proroga dei termini di pagamento dei tributi. 

Lo Statuto del Contribuente sancisce il diritto alla sospensione degli adempimenti fiscali per i soggetti colpiti da eventi eccezionali e imprevedibili che determinano una temporanea impossibilità ad adempiere.

La normativa viene ripresa e integrata da diverse circolari dell’Agenzia delle Entrate che ne chiariscono le modalità applicative, estendendo la possibilità anche a eventi individuali gravi (diversi da calamità collettive), come ad esempio il ricovero ospedaliero o l’invalidità temporanea certificata dal medico.

La sospensione può essere richiesta da tutti i titolari di partita IVA che dimostrino in maniera documentata l’impossibilità di operare a causa dello stato di salute. Dal punto di vista operativo, la fruibilità di tale beneficio è subordinata alla trasmissione tempestiva della specifica istanza corredata dalla documentazione comprovante la malattia.

Malattia del professionista con partita IVA: casistiche ammesse e limiti

I casi che giustificano il differimento dei termini fiscali riguardano solo condizioni di effettiva impossibilità materiale e/o giuridica nello svolgimento dell’attività. Rientrano tra i casi riconosciuti:

  • Malattie gravi, acute o croniche, attestate da certificato medico;
  • Eventi di ricovero, interventi chirurgici o terapie che prevedono una convalescenza documentata;
  • Permanenza prolungata in ospedale o strutture di cura.
Non sono ammesse situazioni di indisposizione lieve o impedimenti di breve durata senza carattere di gravità. I limiti principali riguardano:
  • La necessità che la malattia investa direttamente il titolare della partita IVA titolare degli obblighi e non, eventualmente, i collaboratori;
  • La congruità e la coerenza tra il periodo di assenza giustificata e il differimento richiesto: non può essere richiesta una sospensione generica o eccedente la durata della malattia;
  • La richiesta deve essere tempestiva, ossia avanzata non appena l’evento impeditivo si manifesta.

Documentazione necessaria e comunicazione agli enti competenti

Per usufruire della possibilità di pagare in ritardo le imposte in seguito a una malattia, è essenziale predisporre una documentazione puntuale e completa. Gli elementi indispensabili che il professionista deve allegare sono:
  • Certificato medico che attesti la natura e la durata della malattia, emissione obbligatoria da un medico curante;
  • Domanda formale redatta in modo dettagliato e sottoscritta, rivolta all’Agenzia delle Entrate competente territorialmente, o altro ente coinvolto (es. INPS per contributi);
  • Eventuale relazione dettagliata sulle cause di impedimento allo svolgimento delle attività amministrative o fiscali, specie in caso di attività complesse;
  • Ulteriore documentazione integrativa se richiesta dall’ente, come ricovero ospedaliero o dimissioni.
La comunicazione deve essere trasmessa prioritariamente in via telematica, attraverso PEC o servizi online dell’Agenzia, specificando in modo preciso il periodo per cui si richiede la sospensione. La tempestività della comunicazione costituisce requisito imprescindibile per la validità della procedura.

Procedura dettagliata per la richiesta di sospensione o differimento del pagamento delle imposte

Il percorso per beneficiare della sospensione dei termini tributari prevede una sequenza di passaggi formalizzati. In sintesi:

  • Accertamento e certificazione della malattia: è necessario recarsi dal proprio medico per la redazione di un certificato che espliciti diagnosi e prognosi, comprensivo delle tempistiche di recupero.
  • Predisposizione della richiesta: la domanda ufficiale deve essere compilata indicando dati anagrafici, numero di partita IVA, dettagli dell’impedimento, tributi e adempimenti coinvolti, periodo di sospensione richiesto e allegando il certificato medico.
  • Invio della documentazione: la trasmissione dell’istanza avviene tramite PEC indirizzata all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate territorialmente competente. In alternativa, per alcune tipologie di tributi, può essere usato il sistema telematico Entratel/Fisconline.
  • Attesa risposta: l’ente valutatore, ricevuta la documentazione, ha l’obbligo di riscontrare l’istanza entro il termine di prassi di 30 giorni, salvo necessità di integrazioni documentali.
  • Esito e sospensione dei termini: ottenuto il riscontro positivo, il termine per il pagamento delle imposte viene sospeso per la durata indicata nel certificato medico. Alla fine del periodo, i termini riprendono decorrenza senza applicazione di sanzioni.
Fase Attività richiesta
1 Certificazione della malattia dal medico
2 Redazione e invio domanda con allegati (alla PEC dell’Agenzia delle Entrate)
3 Risposta entro 30 gg / eventuale integrazione
4 Sospensione temporanea dei termini fiscali
È consigliabile conservare copia di ogni comunicazione inviata, ricevuta di protocollazione e documentazione sanitaria originale, in caso di successive verifiche amministrative.

Tempi e scadenze da rispettare: quali sono le tempistiche previste

I tempi  per la sospensione dei pagamenti dipendono dalla durata della malattia attestata sul certificato medico e dal periodo richiesto nell’istanza. In generale:

  • La richiesta deve essere presentata immediatamente o comunque entro pochi giorni dal manifestarsi dell’impedimento;
  • L’Agenzia delle Entrate è tenuta a rispondere entro massimo 30 giorni dalla ricezione;
  • La sospensione o proroga decorre dal giorno indicato nel certificato medico e termina con la ripresa dell’attività lavorativa, come da nuova certificazione o comunicazione di fine malattia.
Non vi è la possibilità di ottenere, di regola, un differimento superiore al periodo di effettiva degenza o inabilità lavorativa. 
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