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Come funziona la maturità 2026: prove scritte, orale, calcolo punteggi, commissioni e regole. Cosa cambia

di Marianna Quatraro pubblicato il
maturità 2026

La maturità 2026 cambia volto con la nuova legge approvata ufficialmente: tornano vecchi nomi, nuove regole per prove scritte e orali, revisione delle commissioni, nuovi criteri di valutazione e calcolo punteggi

La recente legge approvata dalla Camera introduce cambiamenti strutturali sia dal punto di vista organizzativo che simbolico.

Vengono quindi ridefinite le modalità delle prove scritte e orali, ridisegnata la composizione delle commissioni, aggiornato il sistema di valutazione e introdotti nuovi investimenti a tutela della sicurezza e della qualità dell’ambiente scolastico. L’attenzione è rivolta anche al rafforzamento delle esperienze qualificanti come la formazione scuola-lavoro.

Il ritorno della denominazione storica, nuove regole sull’obbligatorietà del colloquio orale, un focus più marcato sulle discipline chiave e la valorizzazione del percorso extrascolastico segnano la maturità 2026 come una svolta di sistema nel panorama educativo.

Ritorno del nome ‘Esame di Maturità’ e significato simbolico della riforma

La ridenominazione dell’esame finale con la storica dicitura "Maturità" rappresenta un forte segnale dal punto di vista pedagogico e culturale. Dopo decenni in cui la terminologia ufficiale era stata modificata in “esame di Stato”, si ristabilisce così un legame con il passato, sottolineando il carattere di passaggio verso la maturità personale e civica. Questa scelta sottolinea il ruolo dell’esame non solo come verifica accademica, ma come rito di passaggio alla vita adulta, tornando a valorizzare i principi di merito, impegno e responsabilità.

Le prove scritte: struttura, date e cosa cambia nel 2026

La sessione della maturità 2026 prevede un ritorno alla tradizione per quanto riguarda le principali prove scritte, ma introduce rinnovamenti di rilievo per garantire maggiore aderenza alle competenze acquisite. Il calendario è già stato fissato: la prima prova, come sempre dedicata all’italiano, si svolgerà il 18 giugno 2026, mentre la seconda prova avrà luogo il 19 giugno. In entrambi i casi l’inizio è previsto alle 8:30.

La prima prova rimarrà un tema di italiano su sette tracce, che il candidato potrà scegliere liberamente. La seconda prova è distinta per ogni indirizzo di studio, decisa annualmente dal Ministero: ad esempio, per il liceo scientifico sarà incentrata sulla matematica, mentre per il linguistico sarà prevista la lingua straniera. Importanti le introduzioni di elementi multidisciplinari, come quesiti di logica e problem solving, e una più marcata attenzione alle competenze trasversali. La struttura delle prove mantiene la classicità ma asseconda le esigenze del mondo contemporaneo, privilegiando la capacità di collegare saperi diversi e risolvere situazioni complesse.
È prevista anche una prova suppletiva il 1° luglio per chi non potesse partecipare alle prime sessioni.

Data Prova
18 giugno 2026 Prima prova - Italiano
19 giugno 2026 Seconda prova - Materia di indirizzo
1 luglio 2026 Prova suppletiva

Il colloquio orale obbligatorio: disciplina, regole e novità sulle modalità di svolgimento

Una delle modifiche più significative riguarda proprio la valutazione orale, la cui partecipazione diventa obbligatoria. Negli ultimi anni era possibile conseguire il diploma anche senza sostenere il colloquio, ma dal 2026 non sarà più così. L’esame orale, che inizierà dalla settimana del 25 giugno, sarà focalizzato su quattro materie individuate annualmente dal Ministero entro gennaio. Questo riduce l’interrogazione a tutto campo introdotta nelle passate edizioni e offre agli studenti la possibilità di concentrare la preparazione su discipline precise. Le discipline non oggetto d’orale verranno comunque valutate tramite i crediti scolastici maturati.

  • Gli studenti che rifiuteranno volontariamente di rispondere saranno considerati non idonei, senza possibilità di promozione all’anno successivo
  • Non sarà più previsto l’inizio del colloquio tramite un documento fornito dalla commissione, ma una discussione diretta sulle discipline e i percorsi seguiti
  • È previsto supporto agli studenti che dovessero trovarsi in difficoltà emotive durante l’orale, purché venga dimostrata la volontà di partecipazione

Composizione e ruolo delle nuove commissioni d’esame

L’ organo valutativo dell’esame di maturità 2026 cambia assetto, passando da sette a cinque membri per ciascuna commissione. La nuova composizione comprende:
  • due commissari interni
  • due commissari esterni
  • un presidente esterno
Questa scelta punta a snellire le procedure e migliorare l’efficienza organizzativa senza rinunciare alla qualità e all’imparzialità della valutazione. La presenza di commissari esterni mantiene alto il livello di controllo e imparzialità, mentre l’aumento delle risorse per la formazione dei membri (3 milioni nel 2026, 11 milioni nel 2027) è finalizzato a garantire una competenza professionale aggiornata e sensibilità verso le esigenze degli studenti. 

Credito scolastico e calcolo del voto finale: nuove regole, bonus e valutazione delle competenze

Il punteggio complessivo dell’esame rimane ancorato a una soglia massima di 100 punti, ma il calcolo e i criteri di assegnazione presentano alcune modifiche rilevanti. Il voto finale è costituito dalla somma tra crediti scolastici accumulati nel triennio (fino a 40 punti) e punteggi ottenuti durante le prove (scritte e orale, fino a 20 punti ciascuna). Il superamento dell’esame richiede il raggiungimento di almeno 60 punti.

Componente Punteggio massimo
Crediti scolastici (triennio) 40
Prima prova scritta 20
Seconda prova scritta 20
Colloquio orale 20
Punti bonus (novità) 3 (da 90)

Una novità riguarda i punti bonus: la commissione potrà attribuire un massimo di tre punti aggiuntivi a chi otterrà almeno 90 punti (in precedenza era fissato a 97). Questo sistema intende valorizzare non soltanto l’eccellenza nelle prove, ma anche la costanza e il merito dimostrati durante tutto il percorso. Vengono inoltre riconosciute competenze sviluppate in attività extrascolastiche e di cittadinanza attiva, permettendo una valutazione più completa e personalizzata delle capacità dei candidati.

Formazione scuola-lavoro e valorizzazione delle esperienze extrascolastiche all’esame

Una delle innovazioni più rappresentative è il rinnovato riconoscimento delle esperienze formative al di fuori del contesto scolastico. I percorsi denominati in precedenza PCTO tornano a essere chiamati “formazione scuola-lavoro”, sottolineando il legame diretto tra istruzione e mondo delle imprese. Oltre a costituire un elemento imprescindibile del curriculum, questi percorsi saranno discussi durante l’esame orale, consentendo ai ragazzi di presentare i risultati raggiunti e le competenze trasversali acquisite

Non riceveranno un voto diretto, ma una preparazione approfondita potrà incidere positivamente sulla valutazione del colloquio, incentivando l’impegno nelle attività extrascolastiche e nella crescita personale.