Gli Eltif rappresentano una soluzione innovativa per l'investimento in Italia: tra nuove normative, piattaforme digitali, opzioni offerte da gestori come Amundi e BlackRock, costi e strategie.
Negli ultimi anni, il panorama degli strumenti di investimento alternativi ha visto una crescita anche in Italia, grazie all'arrivo di soluzioni dedicate a una platea sempre più vasta.
Gli European Long-Term Investment Funds rappresentano una nuova opportunità per chi desidera diversificare il proprio portafoglio tramite esposizione a mercati privati, storicamente riservati a grandi investitori.
La recente innovazione tecnologica e normativa, insieme a un'offerta di gestori internazionali, permette oggi anche agli investitori individuali di accedere a questi fondi.
L'apertura dei mercati privati tramite piattaforme digitali, come quella sviluppata da Fundstore, sta segnando una svolta decisiva nella democratizzazione degli investimenti a lungo termine. Ciò consente di abbinare maggiore autonomia nella gestione dei propri risparmi e accesso a asset class non quotate che possono offrire nuove prospettive di crescita patrimoniale.
I fondi noti come Eltif, ovvero European Long-Term Investment Funds, sono veicoli d'investimento regolamentati a livello europeo e istituiti con l'obiettivo di canalizzare capitali verso l'economia reale. Caratterizzati da un orizzonte temporale esteso, sono progettati per investire in società non quotate, piccole e medie imprese, infrastrutture strategiche e progetti innovativi.
La loro struttura offre trasparenza normativa e una gestione focalizzata su asset tipicamente decorrelati dai mercati pubblici. Tradizionalmente, questi strumenti erano accessibili soltanto a investitori professionali o con elevata disponibilità di capitale, data la natura complessa e le soglie di ingresso.
Grazie alla gestione attiva dei portafogli, gli Eltif consentono di partecipare alla crescita di aziende non presenti sulle piazze borsistiche, contribuendo anche al finanziamento di settori chiave dell'economia. Le strategie impiegate spaziano dal private equity al private debt, fino al real asset: ogni Eltif può avere una diversa specializzazione in base al gestore e alle esigenze degli investitori.
I vantaggi principali includono la diversificazione del portafoglio, la possibilità di rendimenti superiori alla media dei mercati tradizionali e un'esposizione a rischi differenti rispetto alle asset class più diffuse. La natura illiquida di questi investimenti e il periodo di detenzione tendenzialmente lungo richiedono un'attenta valutazione del profilo di rischio da parte degli investitori.
Il quadro regolamentare degli Eltif ha subito un'importante evoluzione con la recente introduzione della normativa nota come "Eltif 2.0". Questa riforma, adottata a livello europeo, ha avuto un impatto diretto sull'accessibilità e sulla flessibilità degli strumenti.
Le principali novità consistono nell'abbassamento delle soglie minime di investimento - alcune delle quali partono oggi da 1.000 euro - e nella nascita di veicoli cosiddetti evergreen, caratterizzati dalla possibilità di sottoscrizioni e rimborsi periodici. Questi cambiamenti rendono ora gli Eltif "retail-compatibili", permettendo l'ingresso anche a risparmiatori privati e non solo a investitori istituzionali.
La maggiore liquidità, la maggiore chiarezza nella diversificazione degli asset all'interno dei prodotti e la presenza di finestre di riscatto lungo tutto il ciclo di vita dello strumento rappresentano ulteriori passi avanti.
Secondo stime di mercato, queste novità normative stanno già determinando una forte accelerazione del settore: entro il 2027, il mercato europeo degli Eltif dovrebbe triplicare il proprio valore rispetto al 2024. In Italia, che si posiziona al secondo posto tra i mercati continentali per raccolta retail, si assiste quindi a una rapida democratizzazione dell'accesso, con un interesse dei singoli risparmiatori verso strumenti che un tempo appartenevano alle grandi istituzioni. È ora possibile per una platea più ampia partecipare al finanziamento dell'economia reale in modo regolamentato, trasparente e sicuro.
La distribuzione degli Eltif ha fatto un balzo tecnologico notevole grazie allo sviluppo di piattaforme digitali specializzate: primo esempio italiano, Fundstore del Gruppo Banca Ifigest si propone come canale diretto e multi-gestore per la sottoscrizione di fondi a lungo termine.
Questa innovazione consente agli investitori di gestire in piena autonomia la selezione, la sottoscrizione e il monitoraggio del proprio investimento, attraverso un ecosistema completamente online. L'offerta attuale di Fundstore comprende quattro profili d'investimento differenti gestiti dai principali nomi del settore - Amundi, Apollo, BlackRock e JP Morgan Asset Management - che si distinguono per durata minima e soglia di accesso.
Uno degli elementi distintivi di questa piattaforma è l'impostazione architetturale aperta, che permette una selezione indipendente dei fondi, senza vincolo su un solo gestore. Il processo di sottoscrizione avviene senza costi aggiuntivi di intermediazione, valorizzando trasparenza e competitività.
Fundstore si inserisce così in una tendenza europea che vede nascere strumenti digitali avanzati per l'accesso ai mercati privati. Oltre alle finestre di sottoscrizione periodiche e alle opzioni di riscatto, la piattaforma mette a disposizione un'interfaccia intuitiva, pensata per accogliere anche utenti con esperienza limitata nel private investing.
L'offerta disponibile per l'utente retail tramite Fundstore copre un ampio ventaglio di strategie d'investimento e soglie di accesso, assicurando una reale possibilità di scelta nel rispetto delle diverse attitudini al rischio e degli orizzonti temporali degli investitori.
I prodotti gestiti da Amundi si caratterizzano per un approccio orientato alla responsabilità sociale (articolo 8 della normativa SFDR), accesso da 1.000 euro e finestra di rimborso trimestrale, senza periodi minimi di lock-up. Apollo offre un fondo specializzato nel private debt con erogazione di cedole mensili, ideale per chi cerca flussi di reddito costanti.
Il fondo BlackRock (MAG) prevede una soglia d'ingresso di 10.000 euro, con rimborso iniziale disponibile dal 2027 in avanti e una strategia granularmente diversificata su più settori.
JP Morgan Asset Management è presente con una soluzione multi-asset che richiede un investimento iniziale di 5.000 euro e prevede una diversificazione su scala europea e globale. Le varie proposte si distinguono non solo per importi minimi e durata, ma anche per le classi di asset e la metodologia di gestione. La seguente tabella riassume alcune caratteristiche chiave:
|
Gestore |
Importo Minimo |
Finestra di Rimborso |
Specializzazione |
|
Amundi |
1.000 € |
Trimestrale |
Sostenibilità (Art. 8) / PMI |
|
Apollo |
Variabile (da 1.000 €) |
Mensile (cedole) |
Private Debt |
|
BlackRock |
10.000 € |
Dal 2027 |
Diversificata/Multi-Asset |
|
JP Morgan |
5.000 € |
Su richiesta |
Multi-Asset/Europa-Global |
Questa varietà copre i principali bisogni dell'investitore moderno: diversificazione, rendimenti potenzialmente superiori e periodi di detenzione calibrati sulle proprie aspettative.
Il processo per accedere agli Eltif tramite piattaforme innovative come Fundstore si distingue per livelli di flessibilità e accessibilità senza precedenti. Gli investimenti iniziano generalmente da importi contenuti, a partire da 1.000 euro, e, a seconda del prodotto selezionato, possono arrivare fino a un massimo di 10.000 euro per singola sottoscrizione.
Uno dei benefici più apprezzati consiste nell'assenza di costi aggiuntivi di intermediazione nella fase di acquisto digitale: l'utente paga soltanto le commissioni di gestione imputate dal fondo, che risultano competitive se confrontate con altri prodotti internazionali della stessa categoria. Le modalità operative prevedono: