Il recente richiamo di 84mila vetture Volkswagen e Audi mette in primo piano la sicurezza su strada: si analizzano cause, rischi, modelli coinvolti, dettagli tecnici e le azioni richieste ai proprietari dalle case produttrici.
La protezione degli automobilisti e la costante attenzione alla sicurezza tecnologica sono tematiche cardine nel settore automotive. Anche i gruppi di maggior peso sul mercato, come Volkswagen e Audi, si trovano talvolta a dover fronteggiare imprevisti legati alla complessità crescente dei veicoli moderni. Un recente richiamo interessa più di ottantamila esemplari prodotti negli anni passati.
La scelta di procedere con una campagna di richiamo preventiva scaturisce dalla scoperta di un problema di gestione termica nei sistemi di batterie ad alto voltaggio installati su alcuni modelli ibridi plug-in. Le indagini interne delle case tedesche hanno evidenziato che il software deputato al controllo della temperatura durante la ricarica non risponde in modo tempestivo in situazioni particolari di surriscaldamento. L’inadeguato monitoraggio comporta, in questi casi isolati, il rischio di innesco di incendi nel vano batteria durante il ciclo di rigenerazione.
Questa lacuna software riguarda in particolare veicoli prodotti tra il 2018 e il 2024, un arco temporale che abbraccia diverse famiglie di prodotto e tecnologie di generazione recente. L’elemento che ha spinto i costruttori a intervenire con urgenza è proprio la necessità di prevenire potenziali danni a persone e cose, ben prima che si potessero verificare incidenti gravi. L’esperienza maturata in passate situazioni analoghe, nonché le linee guida europee e internazionali in materia di sicurezza stradale (Regolamento UE 2018/858 e successive modifiche), impongono un’azione rapida per tutelare il consumatore e mantenere alta la fiducia verso i marchi.
I rischi associati sono tanto più rilevanti in quanto le batterie sono sottoposte a carichi e temperature estreme durante la ricarica, e la prevenzione dei malfunzionamenti rappresenta l’unica vera garanzia di affidabilità. La trasparenza nelle comunicazioni e la scelta di non attendere segnalazioni di casi reali rafforzano la reputazione di responsabilità sociale che i due brand desiderano tutelare. L’operazione di richiamo conferma quanto la sicurezza sia prioritaria rispetto a mere valutazioni di costo o danno d’immagine.
La campagna avviata dai marchi tedeschi interessa oltre 84.000 unità distribuite su scala internazionale. I veicoli oggetto di richiamo appartengono alle più recenti generazioni di SUV e berline plug-in delle gamme Audi e Volkswagen, prodotti tra il 2018 e il 2024. L’elenco comprende alcune delle più diffuse versioni TFSI e di Audi e il modello Touareg nella sua configurazione ibrida plug-in:
| Codice Campagna | Modelli Interessati | Periodo di Produzione |
| 93QQ | Audi Q7, Q8, A8 | Agosto 2019 - Luglio 2024 |
| 93AD | Audi Q5, A6, A7 | Agosto 2019 - Agosto 2024 |
| 93FK | Volkswagen Touareg eHybrid | Settembre 2018 - Agosto 2024 |
I proprietari verranno avvertiti tramite comunicazione ufficiale, con tutte le istruzioni necessarie per prenotare l’intervento presso la rete di officine autorizzate. Una procedura standardizzata che testimonia l’impegno nella precisione e nella chiarezza a tutela del consumatore.
L’inconveniente riscontrato riguarda direttamente il software di controllo della gestione termica delle batterie. Questa componente elettronica, deputata a rilevare tempestivamente qualsiasi deviazione dai parametri di sicurezza della temperatura interna, in certe condizioni non interviene con la necessaria rapidità.
Nello specifico, il rischio si materializza durante la fase di ricarica delle batterie ad alto voltaggio. Può succedere che l’aumento anomalo della temperatura delle celle non venga adeguatamente monitorato, impedendo così l’attivazione delle opportune contromisure, come la limitazione automatica della capacità di carica o l’allarme diretto al conducente tramite segnalazione luminosa e messaggio sul quadro strumenti.
Le possibili conseguenze, in caso di prolungata esposizione a questi parametri critici, spaziano da surriscaldamenti localizzati sino all’innesco di incendi nel caso più estremo. Va sottolineato che i veicoli sono stati progettati per assicurare la massima sicurezza passiva e attiva, ma l’efficacia dei sistemi avanzati dipende anche dalla tempestività degli aggiornamenti software predisposti dal costruttore. Il mancato intervento potrebbe comprometterne la piena affidabilità, motivo per cui la sostituzione o la revisione del sistema di controllo tramite aggiornamento rappresenta una misura non differibile.
I clienti interessati dalla campagna riceveranno comunicazioni personalizzate contenenti tutti i dettagli operativi per la prenotazione dell’intervento. Una volta ricevuta la notifica, è necessario fissare un appuntamento presso la rete di officine autorizzate Audi o Volkswagen. La procedura prevede esclusivamente l’aggiornamento del software di gestione della batteria, senza la sostituzione di parti fisiche o ulteriori verifiche particolari. In media, l’operazione richiede circa un’ora di lavoro e non comporta alcun costo a carico del cliente, essendo a carico del produttore, come prescritto dalla normativa europea sui richiami volontari (Regolamento UE 2018/858).
La rapidità nella risposta e nella prenotazione è fortemente consigliata, sebbene il difetto, secondo i dati disponibili, non abbia generato sinistri confermati fino al momento dell’avvio della campagna. Solo affidandosi a personale tecnico certificato si può garantire che tutta la procedura venga gestita con il livello di professionalità e trasparenza che i grandi marchi richiedono per tutelare i propri clienti.
Audi e Volkswagen hanno, in passato, dimostrato particolare sollecitudine nell’affrontare le problematiche emergenti su gamma e motorizzazioni, da cui derivano i recenti interventi correttivi e i numerosi richiami a tutela della sicurezza. Tra i casi già documentati, si segnala il richiamo di oltre 130.000 esemplari di Audi Q5 in Europa, generato da potenziali rischi legati all’allentamento delle viti del coperchio della testa motore, con possibilità di fuoriuscita di lubrificante su superfici calde e conseguente aumento delle probabilità d’incendio. Anche in queste circostanze, il richiamo ha permesso ai clienti di ricevere interventi mirati, senza spese aggiuntive e con il supporto costante della rete ufficiale.
L’impegno perseguito dalle due aziende va oltre il mero rispetto degli obblighi di legge: si esplica nella comunicazione tempestiva dei rischi, nell’adozione di soluzioni rapide e nel costante dialogo con le autorità nazionali e internazionali per il miglioramento continuo degli standard tecnici. Anche in passate situazioni, la risposta è sempre stata orientata alla trasparenza e alla tutela della fiducia degli automobilisti, considerati come partner imprescindibili per l’innovazione e la qualità.
Tutto ciò conferma l’autorevolezza e la responsabilità maturate dal gruppo tedesco nel panorama internazionale, a beneficio di chi sceglie soluzioni tecnologiche avanzate e desidera muoversi in piena sicurezza sulle strade di ogni Paese.