Quali sono modi e soluzioni per non dare soldi a figli, mogli ed eredi in modo legittimo e senza che ereditù, testamenoto o succesione vengano impugnati
Le normative sulla successione ereditaria in Italia sono molto chiare nel definire come e a chi debba essere destinato il patrimonio di un soggetto dopo la sua morte. Il sistema giuridico italiano prevede precise quote legittime, percentuali di eredità spettanti ai familiari del defunto che variano in base al grado di parentela. Tuttavia, esistono alcune strategie legali per evitare di trasferire il proprio patrimonio a determinati eredi legittimi, nel rispetto delle leggi vigenti.
A regolare la successione dell'eredità sono le cosiddette quote legittime, percentuali di eredità spettanti ai familiari di un defunto in misure differenti a seconda del grado di parentela. Queste quote sono inderogabili e rappresentano una parte del patrimonio che non può essere sottratta agli eredi legittimari (coniuge, figli e, in loro assenza, ascendenti).
Secondo le normative del 2025, salvo casi eccezionali previsti dalla legge, non è possibile escludere completamente dalla successione i legittimari. Questo sistema è stato creato per tutelare i vincoli familiari e garantire che determinati soggetti non vengano privati dei loro diritti successori.
Uno dei metodi legalmente validi per evitare di includere nell'asse ereditario parte del proprio patrimonio è stipulare un contratto di assicurazione sulla vita. Secondo quanto stabilito dalle leggi attuali, la polizza vita non rientra nel patrimonio ereditario dell'assicurato.
Ogni contraente può designare qualsiasi beneficiario, che sia o meno un erede legittimo. Il beneficiario acquisisce un diritto proprio sull'assicurazione, indipendentemente da quanto previsto dalle leggi sulla divisione ereditaria per quote legittime.
Questo strumento consente di trasferire somme significative a persone specifiche, bypassando le regole della successione tradizionale. È importante sottolineare che i premi versati (ma non i rendimenti) potrebbero comunque essere considerati nella valutazione dell'asse ereditario in caso di azione di riduzione da parte di eredi legittimari che ritengano lesa la loro quota di legittima.
Secondo quanto previsto dalle normative aggiornate del 2025, l'unico caso in cui è possibile legalmente escludere un erede legittimario dalla successione è l'indegnità. Un erede viene considerato indegno quando compie atti di particolare gravità nei confronti del testatore o dei suoi familiari.
Per essere considerato indegno, non basta semplicemente affermare che si tratta di una persona che non merita di ricevere l'eredità. Devono sussistere precise condizioni stabilite dalla legge, e la condizione di indegnità deve essere ufficialmente dichiarata da un giudice con apposita sentenza.
Solo con una sentenza di un giudice competente, un erede può essere considerato indegno e perdere il diritto alla quota legittima di eredità che gli spetterebbe per legge.
Un erede può essere considerato indegno ed escluso dall'eredità nei seguenti casi:
Se tali donazioni hanno leso la quota di legittima degli eredi legittimari, questi possono esercitare l'azione di riduzione entro 10 anni dall'apertura della successione. Decorso tale termine, le donazioni diventano definitive anche se hanno intaccato la quota di legittima.
Per rendere una donazione non impugnabile, è possibile far partecipare all'atto tutti i potenziali eredi legittimari, facendo loro esprimere il consenso all'operazione. Questa strategia permette di ottenere in anticipo la rinuncia all'azione di riduzione da parte degli altri eredi.
Un'altra strategia per gestire efficacemente la successione consiste nell'effettuare assegnazioni qualitative dei beni in testamento. Pur rispettando il valore complessivo delle quote di legittima, è possibile decidere quali specifici beni assegnare a ciascun erede.
Ad esempio, è possibile assegnare l'azienda di famiglia o le quote societarie a un figlio e altri beni immobili o liquidità a un altro, mantenendo l'equivalenza economica ma differenziando la natura dei beni assegnati. Questa soluzione può essere particolarmente utile quando si desidera mantenere l'integrità di determinati asset come attività imprenditoriali.
Il legato in sostituzione di legittima, previsto dall'art. 551 del Codice civile, rappresenta una soluzione strategica per la pianificazione successoria. In pratica, anziché lasciare la quota minima di legge che spetta al legittimario, il testatore può assegnargli un determinato bene specifico (immobile, somma di denaro o altro).
Se il legittimario accetta il legato, rinuncerà alla sua quota di legittima. L'obiettivo è indurre l'erede ad accontentarsi di un bene certo e immediatamente disponibile anziché reclamare la sua quota di legittima, che potrebbe comportare la comproprietà con altri eredi.
Questa soluzione è particolarmente indicata quando si vuole evitare che un legittimario diventi comproprietario di beni strategici come un'azienda familiare, pur rispettando formalmente i suoi diritti successori.
Una strategia meno conosciuta consiste nel predisporre contratti di mutuo con i figli. Ad esempio, un genitore potrebbe consegnare una somma a un figlio con l'obbligo di restituzione entro una certa data. Se tale termine trascorre senza che il genitore richieda la restituzione, il debito si estingue per prescrizione.
Questa strategia richiede particolare attenzione nella predisposizione del contratto, che deve contenere clausole specifiche ed essere attuato in modo corretto per evitare impugnazioni. È consigliabile affidarsi a un professionista per strutturare adeguatamente l'operazione.
Per situazioni patrimoniali complesse, è possibile ricorrere a strumenti avanzati come il trust. Un trust consiste nel trasferimento di beni a un fiduciario che li amministra nell'interesse di beneficiari designati, secondo le regole stabilite dal disponente.
Sebbene non consenta di aggirare completamente le norme sulla legittima, il trust offre maggiore flessibilità nella gestione e distribuzione del patrimonio. In particolare, può essere utile per:
Alcune persone ricorrono a vendite simulate per trasferire beni evitando le norme successorie. Si tratta di atti di vendita in cui viene corrisposto un prezzo significativamente inferiore al valore reale del bene o addirittura simbolico.
Questa pratica comporta rischi significativi, in quanto:
Per chi possiede patrimoni in più paesi o considera il trasferimento della residenza all'estero, le normative successorie internazionali possono offrire opportunità interessanti. Secondo il Regolamento UE 650/2012, applicabile dal 2025, è possibile scegliere come legge applicabile alla propria successione quella della cittadinanza posseduta.
Alcuni paesi di common law, come Regno Unito o Stati Uniti, non prevedono quote di legittima come l'Italia, permettendo maggiore libertà testamentaria. Tuttavia, questa soluzione richiede:
Un consulente esperto potrà valutare la situazione familiare e patrimoniale specifica, suggerendo le soluzioni più adatte in base agli obiettivi del cliente e alle normative vigenti nel 2025. L'assistenza professionale è particolarmente importante per evitare errori che potrebbero comportare contenziosi tra gli eredi o conseguenze fiscali sfavorevoli.