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Come non pagare le spese di una causa legale condominiale anche se votata dalla maggioranza assemblea

di Marianna Quatraro pubblicato il
Diritto di dissenso

Quando e come evitare il pagamento delle spese legali di una causa condominiale decisa a maggioranza. Normative, diritti dei condomini e strategie per tutelarsi

Il dissenso alle liti condominiali, previsto dall' art. 1132 del Codice Civile, rappresenta un'opzione per i condomini che desiderano separare le proprie responsabilità economiche dalle decisioni assembleari relative a controversie legali. Questo diritto permette al singolo di evitare le conseguenze finanziarie legate a eventuali sentenze sfavorevoli, purché il dissenso sia formalizzato entro i termini previsti.

Che cos'è il dissenso alle liti condominiali

Il dissenso alle liti condominiali si configura come il diritto del condomino di dissociarsi da una decisione assembleare inerente a cause legali, separando così la propria responsabilità economica dalle conseguenze di un eventuale esito negativo del procedimento giudiziario. Questo diritto può essere esercitato soltanto nelle controversie deliberate esplicitamente dall'assemblea e che coinvolgono il condominio e parti terze.

Ai sensi dell’articolo 1132 del Codice Civile, il dissenso non si applica in tutte le situazioni. Ad esempio, non è ammesso nei procedimenti promossi direttamente dall’amministratore senza delibera assembleare, come nel recupero crediti per gli oneri condominiali tramite decreti ingiuntivi. Allo stesso modo, è irrilevante in cause che coinvolgono direttamente il singolo condomino contro il condominio.

Gli effetti pratici del dissenso si limitano alle conseguenze economiche derivanti dalla soccombenza del condominio. Questo significa che il condomino dissenziente è esonerato dal pagamento delle spese liquidate dal giudice a favore della controparte in caso di sconfitta. Tuttavia, conserva ancora l’obbligo di contribuire alle spese legali che il condominio ha sostenuto per la propria difesa, come gli onorari dell'avvocato o costi per eventuali perizie tecniche.

Una peculiarità del dissenso è l'applicazione limitata al contesto condominiale: riguarda solo le liti legate alle parti comuni e non è estendibile a controversie tra condomini stessi.

Come esercitare il dissenso in modo valido e tempestivo

Il dissenso deve essere esercitato seguendo una procedura chiara e rigorosa, in linea con quanto stabilito dall’articolo 1132 del Codice Civile. Deve rispettare due elementi fondamentali: la tempestività e la forma scritta.

Prima di tutto, i termini per dichiarare il dissenso sono inderogabili. Il condomino ha a disposizione 30 giorni per formalizzare la propria posizione. Questo periodo inizia a decorrere dalla data dell’assemblea per chi vi ha partecipato e ha votato contro, mentre per gli assenti il termine decorre da quando ricevono il verbale dell’assemblea che ha deliberato la lite.

La comunicazione del dissenso deve avvenire necessariamente in forma scritta. È possibile inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno o, in alternativa, una PEC

Nel contenuto della comunicazione il condomino deve indicare chiaramente il riferimento alla delibera assembleare e dichiarare la volontà di separare la propria responsabilità in relazione alle conseguenze dell’eventuale soccombenza della lite. 

Il dissenso può essere espresso anche verbalmente in assemblea mediante il voto contrario, ma deve sempre essere successivamente formalizzato per iscritto entro i termini. In mancanza della comunicazione formale, il dissenso è considerato inefficace e il condomino sarà tenuto a partecipare alle spese della lite.

Effetti pratici dell'espressione del dissenso

Gli effetti pratici del dissenso riguardano principalmente l’esonero del condomino dissenziente dal pagamento delle spese di soccombenza, ossia quelle imposte dal giudice a favore della controparte nel caso in cui il condominio perda la causa. Questo aspetto è determinante per evitare che un singolo condomino debba sostenere costi non decisi autonomamente.

Tuttavia, il dissenso non solleva il condomino dall’obbligo di partecipare pro quota alle spese di difesa legale sostenute dal condominio. Tali costi includono il compenso dell’avvocato incaricato dal condominio e delle eventuali consulenze tecniche necessarie durante il procedimento, indipendentemente dall’esito della lite.

Nel caso in cui il condominio risulti vincitore del giudizio, il condomino dissenziente può essere tenuto a contribuire alle spese legali che non sono state recuperate dalla parte soccombente. Questo accade qualora il giudice non abbia liquidato l’intero ammontare delle spese o se la parte avversa non sia in grado di adempiere al pagamento.

In ogni caso, il dissenso consente di separare le proprie responsabilità solo dai costi diretti delle decisioni giudiziarie sfavorevoli. Restano invece invariati gli obblighi connessi alle altre spese condominiali o agli effetti materiali della lite che riguardano i beni comuni.

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