Come funziona il nuovo quoziente familiare e qual è il caso in cui già si usa: i chiarimenti e le spiegazioni
Come si calcola il quoziente familiare e quando sostitusce già oral' Isee per accedere ai bonus? Si discute ormai da tempo dell'introduzione del quoziente familiare anche in Italia al posto dell'Isee per permettere ai cittadini e alle famiglie di usufruire di bonus, agevolazioni e misure di aiuto.
Si tratta di un nuovo sistema di calcolo delle tasse da pagare che si basa sul numero dei componenti di una famiglia, considerando il reddito complessivo della famiglia e rapportandolo al numero delle persone che la compongono. Non si basa, dunque, sul reddito personale, come avviene per l'Isee.
Il reddito complessivo familiare è costituito dalla somma dei redditi complessivi posseduti, dal contribuente, dal coniuge del contribuente, non legalmente ed effettivamente separato, o dal soggetto legato da unione civile, nell’anno precedente a quello di sostenimento della spesa,.
Si ottiene così la base di calcolo della tassazione.
All’importo ottenuto si applicano le aliquote Irpef sul reddito di fatto medio della famiglia e si moltiplicano per il numero di componenti della famiglia.
I coefficienti assegnati ad ogni membro del nucleo familiare sono:
Per poter, infatti, accedere al superbonus 70% bisogna avere un reddito calcolato con il quoziente familiare di 15 mila euro.
Il quoziente familiare si pone come meccanismo che dovrebbe ridurre le tasse da pagare all’aumentare dei componenti di un nucleo familiare.
Il grande pro è che per le famiglie numerose, l’introduzione del nuovo quoziente familiare per pagamento di tasse e accesso ad agevolazioni sarebbe certamente vantaggioso perché permetterebbe di pagare meno tasse e avere possibilità di usufruire di maggiori agevolazioni, bonus e misure sostegno.
Meno vantaggioso sarebbe per chi è solo o per una coppia, perché sarebbe basso.
Con il quoziente familiare, se oggi una famiglia in cui entrambi i coniugi lavorano paga più tasse rispetto ad una famiglia monoreddito, perché cumulando i redditi di entrambe i coniugi si rientra in uno scaglione Irpef più alto, con il quoziente familiare cambia il calcolo delle tasse da pagare in base al numero dei componenti della famiglia e le aliquote d’imposta dipendono dal reddito familiare diviso per il numero di componenti, corretti per una scala di equivalenza.
Tuttavia, secondo alcuni esperti, tra i contro del quoziente familiare ci sarebbe proprio un minor gettito fiscale: il passaggio dalla tassazione individuale alla tassazione familiare implicherebbe, infatti, secondo molti, una perdita di gettito, stimata tra il 2%-3%.
La divisione del reddito per un coefficiente previsto abbatterebbe l’imponibile, riducendo il gettito che normalmente si ottiene dalle imposte con aliquota progressiva .
Un altro svantaggio del quoziente familiare sarebbero le maggiori agevolazioni per le famiglie più ricche, a discapito di chi, invece, avrebbe davvero bisogno di aiuti e misure di sostegno, perché il quoziente familiare divide il reddito per un coefficiente che non varia al variare del reddito, aumentando o riducendo le tasse da pagare, ma al variare della composizione familiare e non considera il patrimonio immobiliare, come accade invece per il calcolo Isee, per cui una coppia che guadagna tanto e ha due case di proprietà ma ha tre figli, avrebbe un quoziente familiare alto tanto da avere accesso a diverse agevolazioni che altrimenti non avrebbe con l’attuale Isee.