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Come si differenziano soldi dati in regalo da una donazione da genitori a figli per legge

di Marianna Quatraro pubblicato il
differenza regalo donazione

Quando si parla di regalo o donazione se un genitore dà soldi ai propri figli: i chiarimenti e cosa prevede la normativa in vigore

Qual è la differenza tra un regalo in soldi e una donazione tra genitori e figli? Quando si ha intenzione di cedere un bene ad un figlio o di dare dei soldi, la prima cosa che viene in mente da fare è quella di effettuare un bonifico a suo favore o dare una determinata somma in contanti, se contenuta. 

Eppure non si tratta di operazioni così semplici da fare, soprattutto quando si opta per il trasferimento di soldi con sistemi di pagamento tracciabili, come appunto i bonifici. Ed ecco allora che spesso ci si pone la domanda se dare dei soldi ai propri figli sia un regalo o rientri nelle donazioni. Cerchiamo di seguito di fare chiarezza sulla questione.

  • Cosa cambia tra regalo e donazione
  • I differenti trattamenti fiscali 

Cosa cambia tra regalo e donazione

La principale differenza che esiste tra un regalo e una donazione (se proprio di differenza si vuol parlare) è, soprattutto, che il primo è quantitativo, la seconda è qualitativa. Non si riferisce, infatti, alla quantità, al prezzo o alla dimensione, ma alla qualità del bene ceduto.

Inoltre, mentre un regalo è 'libero', la donazione è un contratto, il cui effetto si concretizza solo dopo una manifestazione di volontà delle parti, una che liberamente decide di effettuare la donazione e l'altra che decide di accettarla.  

A prescindere dalla modalità in cui un genitore intende dare soldi ai figli o dall’importo, sostanzialmente tra regalo e donazione, in realtà, poco cambia, perché comunque si tratta di una cessione di un bene, in tal caso soldi, ad un’altra persona. E’, comunque, un atto del dare senza ricevere nulla in cambio. 

I differenti trattamenti fiscali 

Un'ulteriore differenza che sussiste tra il regalo e la donazione è il diverso trattamento fiscale.

Pur trattandosi in entrambi casi di un atto di liberalità, nel caso dei regali, cioè per le donazioni di modico valore, non sono previsti particolati obblighi e adempimenti, mentre nel caso di una donazione, stando a quanto previsto dalla normativa vigente, si devono rispettare determinate formalità e pagare le imposte.

La donazione, infatti, deve essere redatta con atto pubblico, alla presenza di un notaio e di due testimoni, e il beneficiario è soggetto pagamento di un’imposta, la cui aliquota cambia in base del rapporto esistente tra donante e donatario e all’importo della donazione stessa.

Entrando più nel dettaglio, le aliquote di tassazione sulle donazioni sono del:

  • 4% per coniuge e parenti in linea retta su una franchigia di 1 milione di euro per ogni beneficiario, per cui l’imposta si paga solo se la donazione di denaro supera un milione di euro o il valore dell’immobile o degli immobili donati supera un milione di euro;
  • 6% per gli altri parenti fino al quarto grado, affini in linea retta, e affini in linea collaterale fino al terzo grado, su una franchigia di 100 mila euro per ogni fratello o sorella;
  • 8% per tutti gli altri soggetti;
  • se il figlio destinatario della donazione è un soggetto portatore di handicap grave, la franchigia per il pagamento dell’imposta sulle donazioni si alza a 1,5 milioni di euro.
Si deve poi pagare la tassa ipotecaria, il cui importo quest’anno è aumentato, passando da 35 euro a 65 euro, per la presentazione della dichiarazione di successione tramite Modello F24.
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