La rinegoziazione del mutuo può riguardare tutte le sue componenti, come la tipologia di tasso di interesse, la durata, lo spread o le garanzie sottostanti.
Le soluzioni per contenere i costi del mutuo 2023-2024 possono essere tante: il passaggio da un tasso fisso a uno variabile, la rinegoziazione del tasso fisso o persino la richiesta di estinzione anticipata del mutuo, quando possibile. Esaminiamo le modalità legali attraverso le quali è possibile rinegoziare e ridurre il valore delle tasse relative al mutuo, anche nel caso in cui le banche si oppongono a questa possibilità:
La rinegoziazione avviene in un contesto di mercato in cui i tassi di interesse sono inferiori a quelli del momento del contratto. Se il richiedente ha subito una riduzione della propria capacità reddituale, la banca potrebbe percepire un aumento del rischio di default e del rischio di controparte, con un maggiore assorbimento di capitale potenziale futuro.
Dal punto di vista della banca, accettare la richiesta di un cliente di ridurre la rata potrebbe contrarre la marginalità su quel contratto, ma contemporaneamente ridurrebbe la rischiosità e l'assorbimento di capitale. La banca dovrebbe valutare il rapporto tra la rata mensile e il reddito del cliente, che di solito dovrebbe essere inferiore a un terzo.
Alcuni funzionari di banca potrebbero esitare nel concedere la rinegoziazione, forse motivati da una visione a breve termine della marginalità del contratto singolo e dalla preoccupazione di eventuali perdite di capitale. La banca dovrebbe valutare se è nell'interesse mettere all'asta il mutuatario o se la rinegoziazione è più vantaggiosa a lungo termine per ridurre il rischio di insolvenza.
Affinché le richieste siano tracciate e per costruire una base per eventuali reclami, è consigliabile seguire formalità specifiche, come inviare richieste tramite lettera raccomandata con avviso di ricevimento. In caso di mancata risposta o rifiuto, è possibile rivolgersi all'organo di vigilanza, la Banca d'Italia, per comprendere meglio le ragioni di tale decisione.
Per i funzionari bancari, avere un'istanza di surroga sulla scrivania potrebbe essere un problema ma ostacolare o opporsi a questa opzione potrebbe esporre l'istituto bancario o creditizio a conseguenze.
La surroga è disciplinata dall'articolo 120-quater del Dlgs 385/1993 (Testo unico della legge bancaria) e non dovrebbe comportare costi aggiuntivi per il cliente. La normativa stabilisce che non possono essere addebitate al cliente spese o commissioni per il nuovo finanziamento, l'istruttoria o gli accertamenti catastali. Ogni patto che impedisca o renda oneroso per il debitore l'esercizio della facoltà di surrogazione è nullo, anche se successivo alla stipulazione del contratto.
La banca titolare del contratto originario deve completare la surroga entro 30 giorni lavorativi dalla data in cui il cliente ne fa richiesta. In caso di violazione di questa tempistica, la banca è tenuta a risarcire al cliente un danno pari all'1% del valore del finanziamento per ogni mese o frazione di mese di ritardo, se imputabile alla banca stessa.
Si consiglia di informare la banca originaria che si sta valutando la possibilità di presentare una segnalazione a Banca d'Italia, spiegando l'accaduto e chiedendo un'indagine sulle tempistiche e le motivazioni di mancate risposte o risposte negative alle richieste di rinegoziazione o surroga. L'utilizzo dei reclami può accelerare il processo e spingere la banca a soddisfare le richieste legittime dei clienti. Comportamenti come quelli adottati dalle banche possono contribuire all'incremento del rischio di default.
Ogni contratto di mutuo è un caso a sé, e non esistono approcci universali in grado di risolvere tutte le problematiche. Per coloro che attualmente si trovano in difficoltà finanziarie, e ricordando di fare attenzione ai casi di usura, è importante conoscere alcune opzioni disponibili.
Innanzitutto, è consigliabile interagire con la banca per verificare la presenza di clausole contrattuali che consentano la sospensione del pagamento delle rate. Spesso, è possibile interrompere i pagamenti per 12 o 24 mesi. Collaborando con un professionista, si può valutare anche l'opzione della surroga, che potrebbe portare a condizioni contrattuali più favorevoli.
Va notato che la legge non impone limiti alle surroghe, consentendo ai cittadini di attivare questa procedura in qualsiasi momento, poiché la banca originaria non può rifiutarsi. Nel caso in cui le rate aumentino in modo eccessivo, è fondamentale determinare se costituisca un'irregolarità, poiché oltre una certa percentuale potrebbe configurarsi il reato di usura. In questa circostanza, è opportuno intraprendere un'azione legale contro la banca al fine di richiedere la restituzione delle somme versate in eccesso.
Occorre rivolgersi a un avvocato per gestire questa procedura. Sebbene le banche spesso non accolgano le richieste dirette dei clienti, l'intervento di un avvocato può metterle sulla difensiva, inducendole a mostrare maggiore disponibilità nel trattare la questione.
In relazione a pratiche illegali, è importante notare che molti mutui possono includere prodotti finanziari accessori che vengono presentati come obbligatori, ma che, per legge, sono opzionali. È compito del mediatore comunicare chiaramente le condizioni del mutuo, compresi gli eventuali prodotti finanziari accessori, garantendo al cittadino un'informazione completa e corretta.